Bodden Town.
Grand Cayman era circondata da un cordone di scogli e dalla barriera corallina, ragione per cui le navi tendevano ad attraccare al largo per poi procedere con imbarcazioni piccole e leggere in un traffico di carichi e scarichi. Si trattava di un lavoro pesante, ben retribuito.
La scialuppa grattò il fondo, la prima di un lungo andirivieni.
La sabbia era calda. Kozlov la sentì attraverso la suola degli stivali. Era atterrato sulla spiaggia dopo essere saltato dall'imbarcazione con un movimento elegante simile alla picchiata delle fregate*.
Sulla prima scialuppa, con il secondo ufficiale erano presenti il nocchiere e Cristoforo il timoniere.
«Dicevate sul serio, prima, quando avete narrato la storia della sirena?» domandò il russo.
«Io credo a quello che i miei compagni vedono.»
«Anche quando sono annebbiati dal grog? Non sarebbe la prima volta che a un gabbiere capita di mancare la presa e scivolare in mare. Gli uomini ubriachi in servizio sono creature da deprecare.»
«Sì, signore. Ne sono consapevole. Ma, con rispetto parlando, Burns non era ubriaco, non quel giorno.»
Voleva aggiungere che era ubriaco di fatica, ma si astenne. I russi erano rinomati per avere inclinazione alle punizioni corporali, che infliggevano con occhi e cuore congelati. Erano fatti dello stesso vento che flagellava la Siberia.
«Vorrei che mi raccontaste quello che sapete della creatura.»
«Signor Kozlov, non dovreste incoraggiare l'equipaggio» lo ammonì il nocchiere, più anziano e saggio. «I marinai temono e rispettano le sirene perché credono che possano arrecare danno o beneficio a seconda della momentanea inclinazione sentimentale. D'altronde, gli uomini hanno timore di molte altre cose e sono superstiziosi oltre il buon senso.»
«Suvvia, non siate malevolo. Si tratta di una storia innocente. E poi so che voi non vi staccate mai dal vostro osso di tricheco portafortuna.»
Il nocchiere arrossì e andò a redarguire il resto dell'equipaggio dell'imbarcazione, reo di stare combinando pasticci con le casse. Le scialuppe dei tre mercantili scortati dalla fregata occupavano il tratto di mare antistante la città, dislocate come le formiche nei quadri di Dalì.
«Se quei dispacci non arrivano interi, il capitano estrarrà il gatto dalla cesta!» gridò loro con la voce baritonale. Era stato un cantante lirico amatoriale in gioventù.
«E dove abiterebbe la creatura?»
«Nessuno lo sa con precisione» disse Cristoforo sulle sue mentre scaricava alcune ceste. «Deve aver costruito la sua dimora molto in profondità sul fondale. Alcuni dicono che, sporadicamente, si rechi a una grotta a nord-ovest. Laggiù allevano le mante e lei tiene i pesci come animaletti domestici. Controlla tutto ciò che fanno gli esseri umani e decide se è buona cosa o no per il benessere del mare. Alcuni abitanti l'hanno intravista vicino agli Scogli del Sacrificio.»
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Il Blues della Sirena (Un paio di gambe)
AdventureUn capitano ambizioso. Una sirena vendicativa. Una vittima innocente. Nello scenario dell'isola di Grand Cayman, famosa per trovarsi sulla rotta degli uragani stagionali dell'Atlantico, si consuma uno dei vizi più antichi del mondo: la gelosia. Il c...