20

324 48 70
                                    

«Il Governatore ha interceduto per voi

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

«Il Governatore ha interceduto per voi.»

«Dite davvero?» esclamò Lusia in una contentezza che soprassedeva ogni tribolazione delle ore passate. «Non verrò sacrificata?»

Lo stregone fece un cenno di diniego. Lasciò che il medico del Forte visitasse la giovane. Il dottore la trovò in buona salute. Prima di andarsene, le porse una tazza.

«Bevete, mia cara, il liquore vi rinfrancherà.»

Kozlov, che era stato chiamato da Lennox per sostituire il capitano Avery nel dovere di scorta all'indigena, non assistette alla vestizione.

I soldati porsero a Lusia un abito stretto con i polsini rigidi e scarpe con il tacco che doveva indossare. Blandirono ciò che restava della sua coscienza ripetendole che la preparavano per essere imbarcata sulla fregata, dove il capitano Avery l'attendeva per sposarla. Le indicarono la nave dalla finestra e lei sorrise. Quando fu pronta, le acconciarono i capelli – lo fece lo stregone appuntando l'ibisco bianco – e la condussero per i corridoi, mentre a un solo piano di distanza il medico stava fasciando Avery dopo averlo ricucito.

Il capitano dormiva con il viso disteso negli effetti dell'anestesia.

Kozlov attendeva immobile nella piazza d'armi, dietro il parapetto a fissare il mare. Aveva tentato di preservare la ragionevolezza finché aveva visto, e ora doveva convincersi di essere nel giusto, coprire la distanza dell'ultimo passo che divideva l'ufficiale dal boia.

Si era recato alla grotta per capire una volta per tutte quale fosse la verità. Uomini ignoranti e spaventati erano in grado di fare qualunque cosa attingendo al paganesimo, alla superstizione e alle dicerie, e questo includeva prendere qualcuno e travestirlo da sirena perché la gente continuasse a credere. Anche in marina ingannare e camuffarsi era considerata una ruse de guerre legittima.

La sua intenzione era stata di ritornare al Forte con le prove per scongiurare un atto che riteneva barbarico: con un dialogo coerente e razionale avrebbe convinto i soldati che, a loro volta, avrebbero blandito la popolazione. I soldati scendevano in città ad aiutare gli abitanti nella ricostruzione conseguente gli uragani: li aveva uditi lagnarsi spesso per le ore e i giorni passati a fare gli imbianchini e i falegnami.

Kozlov avvertì il Vento che cambiava direzione e strinse le labbra.

Aveva pensato di costringerli a sacrificare un animale.

Era andato alla grotta altresì per non dover dividere lo spazio nel quadrato con gli altri ufficiali, ascoltando piani di evasione che non condivideva. Voleva restituire ad Avery l'integrità morale che l'aveva sempre contraddistinto, senza limitarsi a cavarlo di galera come un farabutto qualsiasi. Intendeva mostrare la veridicità di quello che il capitano diceva, l'infondatezza della leggenda e tutto il resto. Lo rivoleva sul cassero libero da ogni tipo di accusa, ma agire senza prove significava la quasi certezza che l'equipaggio della fregata e il capitano stesso avrebbero pagato delle conseguenze, com'era successo al predecessore di Lennox.

Il Blues della Sirena (Un paio di gambe)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora