~Capitolo 2~

11.9K 610 181
                                    

«Tranquillo, qui non ci sono piovre, ma soltanto io. Certo non ho tentacoli e sicuramente non attenterò a nessuno dei tuoi arti, ma visto che tutti mi evitano come la peste probabilmente ho un enorme foruncolo che spaventa gli altri. O potrebbe essere solo la mia faccia.»

Aspetta... Ho appena detto cosa?!

Appena ebbe collegato tutte le parole che erano uscite come un treno in corsa dalla sua bocca, Sophie trattenne l'impulso di correre fuori dall'aula e sbattere con la testa contro il primo muro disponibile. L'unica fortuna era che nessuno, a parte Kevin, aveva sentito il suo delirio. In quel preciso istante, però, la risata divertita del ragazzo attirò l'attenzione di tutta la classe, che si zittì e volto verso di loro.

«Cosa c'è di così divertente da ridere in quel modo?» chiese Connor, procurandole un brivido freddo lungo la spina dorsale.

«Non sono affari tuoi, Smith» rispose Kevin accigliandosi. «Invece di immischiarti in cose altrui perché non continui a ripetere letteratura inglese? Non vorrai farti bocciare e perdere la tua borsa di studio, vero?» il sorrisino serafico che comparì sul volto del ragazzo lo consacrò come suo eroe personale e se avesse potuto lo avrebbe eletto eroe nazionale del suo paese.

Lui si voltò nuovamente verso di lei, ignorando lo sguardo carico d'odio che gli lanciò Connor. «Posso assicurarti che non hai nessun foruncolo in faccia. E, ripeto, non pensare a quello che dicono gli altri, sono solo un branco di cavernicoli senza cervello.»

«Grazie mille» gli sorrise grata.

La campanella che annunciava l'inizio della prima ora suonò e l'insegnante di aritmetica entrò in classe, zittendo tutti.

* * *

«Voglio scappare da questo posto, ora!» brontolò Jane, mentre lei e Sophie si dirigevano verso l'aula di chimica.

«Non fare la melodrammatica, chimica non è poi così male anzi, è una delle materie che preferisco» ed era così, lei adorava tutte le materie tranne matematica, in cui riusciva a stento ad avere la sufficienza. Anche se iniziava ad amare l'aritmetica, se ad ogni lezione avrebbe avuto Kevin accanto, com'era successo poco prima. Finalmente era riuscita a parlare con lui, anche se in realtà aveva delirato più che parlato, ma era felice ugualmente! E come sempre l'aveva difesa, era proprio vero che i ragazzi d'oro esistevano ed era ancora più strano trovarne uno che fosse un giocatore di football.

«Tu non conti, visto che sei una secchiona!» esclamò l'amica, ricatturando la sua attenzione. Entrarono in classe e le due si separarono, Jane andò a sedersi accanto al compagno che l'insegnante aveva scelto per lei.

Odiava quella stupidaggine dei posti assegnati, per fortuna lei era capitata da sola visto che erano dispari in classe. Meglio sola che accanto ad uno come Connor...

Represse un brivido di disgusto e si accomodò sullo scomodo sgabello in plastica, aprendo il quaderno degli appunti.

«Di nuovo vicini, mi prenderai per uno stalker.»

Il suo cuore iniziò a battere furioso, aveva paura di voltarsi e scoprire che la voce sentita era una sua allucinazione acustica. Ma la sagoma che scorgeva accanto a lei era di sicuro vera. Si voltò lentamente e vide, con sua grande gioia, che si trattava proprio di Kevin. Di nuovo.

«Di nuovo piovre che ti rubano il posto?» gli chiese, reprimendo sul nascere un gridolino acuto e leggermente imbarazzante.

Lui rise, per la seconda volta in meno di due ore, e lei volò direttamente in paradiso. «No, nessuna piovra questa volta, ma la professoressa crede che io faccia copiare Steve quindi mi ha spostato accanto a qualcuno che non ha bisogno di copiare.» Il suo sguardo la sondò intensamente e a lungo, tanto da farla tossichiare nervosa e spostare lo sguardo sul quaderno degli appunti che aveva davanti. Nessuno l'aveva fissata mai così intensamente, di sicuro il suo viso era più rosso del composto chimico a base di ferro che la professoressa aveva lasciato su ogni banco per la lezione di quel giorno.

The ex nerd PrincessDove le storie prendono vita. Scoprilo ora