~Capitolo 11~

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Capitolo 11

Il corpo morbido, arrendevole e caldo di Sophie era come un'oasi o il paradiso, difficile allontanarsene. Eppure, con molta forza di volontà, riuscì a staccarsi da lei e dalla dolcezza delle sue labbra, mettendo fine al bacio. La vide sbattere velocemente le palpebre, nel tentativo di mettere a fuoco la situazione ed uscire da quella coltre di sensazioni che li aveva avvolti improvvisamente.

Più che altro era stato lui a fiondarsi su di lei, improvvisamente. Non era riuscito a frenare se stesso, peggio di un animale in calore, quando aveva visto il viso della giovane donna rigato di lacrime si era sovrapposta a lei, come un flashback o un fantasma, l'immagine della ragazzina che aveva amato al liceo e la somiglianza tra le due era stata impressionante. Sconcertante. Ed allora aveva capito, ormai era sicuro che la Sophie che aveva davanti e quella del suo passato fossero la stessa persona. Come, non sapeva spiegarselo nemmeno lui, ma era così. Ovviamente doveva esserne sicuro al cento per cento e in quel momento lo era all'ottanta, l'assurdità della situazione lo lasciava ancora un po' incredulo e diffidente. Se davvero le due erano la stessa persona, perché lei aveva frequentato il loro liceo da ragazzina? Un capriccio adolescenziale? Si trovava lì con la famiglia per qualche motivo politico? Non lo sapeva, ancora, ma questo spiegava la sua misteriosa ed improvvisa scomparsa.

«Torniamo alla tavola calda» le disse, prendendole la mano come si fa ad una bambina, nel terrore che lei potesse sparire nuovamente lasciando dietro sé le milioni di domande che aveva sempre voluto farle.

Tornarono indietro nel totale silenzio, senza nemmeno rivolgersi una parola e Kevin non seppe come interpretare la cosa. Lei era arrabbiata con lui per il bacio? Si era offesa ancora di più? Dal modo in cui si era stretta a lui non gli era sembrato anzi, aveva approfondito lei per prima il bacio quindi era sicuro non fosse quello la causa del suo mutismo. Tuttavia, si sentiva a disagio, si era fatto prendere dal momento, dall'emozione ed aveva baciato una donna che poteva benissimo non essere la sua compagna di liceo.

Si schiarì la voce per stemperare l'aria di imbarazzo che sentiva scendere su entrambi. «Sarà meglio tornare alla tavola calda, ho ordinato qualcosa e sono uscito senza pagare, inoltre ho ancora fame» disse, sentendosi un idiota subito dopo. Che cosa interessava a lei del fatto che avesse fame? Non era nemmeno la verità visto che gli si era chiuso lo stomaco, tutto quello che avrebbe voluto fare in realtà era mettere le mani su uno degli annuari della sua scuola e verificare se la donna davanti a lui fosse la stessa ragazzina dei suoi ricordi.

«Sì... anche io ho ancora fame, in effetti» gli rispose, guardandosi intorno per capire dove andare, o per sfuggire al suo sguardo insistente.

«Andiamo allora» la superò e con un gesto della mano la invitò a seguirlo.

Tornarono alla tavola calda in poco tempo e Sophie rimase di sasso nello scoprire che non si era allontanata poi così tanto, nonostante le fosse sembrato il contrario. Forse si era lasciata prendere dal panico una volta entrata nel fitto boschetto e non aveva pensato con lucidità.
Appena varcarono le porte del locale, la donna che Kevin aveva salutato prima venne loro incontro con un vassoio di bicchieri sporchi fra le mani.

«Finalmente siete tornati» esordì con un sorriso, spostando poi lo sguardo su di lei. «Vi conviene sedervi e mangiare prima che i vostri piatti si raffreddino» puntò il loro tavolo senza smettere di fissarla e nonostante fosse abituata alle occhiate anche insistenti, non poté fare a meno di sentirsi di disagio. Dopo qualche secondo, finalmente lo sguardo della donna si spostò su Kevin e gli sorrise prima di ritornare dietro al bancone.

Raggiunse il loro tavolo e rimase sorpresa quando notò che lui aveva ordinato anche per lei prima di inseguirla.

«Mi sono permesso di ordinare anche per te, così una volta tornati avremmo trovato già tutto pronto. Spero non ti dispiaccia.» Kevin si accomodò al suo posto e puntò il piatto accanto a lei. Restò imbambolata, iniziando di certo a sembrare un tantino stupida e strana visto che se ne stava in piedi accanto al tavolo, iniziando anche ad attirare l'attenzione dei clienti seduti vicini a loro.

The ex nerd PrincessDove le storie prendono vita. Scoprilo ora