~Capitolo 13~

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Dev'essere impazzito, pensò Sophie, altrimenti non si spiegava il suo comportamento quel giorno. Era la seconda volta che la baciava, la prima poteva considerarlo un errore ma la seconda no. Non sapeva cosa gli fosse preso, fino al giorno prima sembrava gli fosse antipatica mentre adesso sembrava un'altra persona. Non l'aveva trattata né freddamente né da stupida, forse si sentiva male, aveva bevuto o... non lo sapeva nemmeno lei.
Portò le mani sul suo petto, con l'intenzione di allontanarlo, ma il suo bacio la stava trascinando nell'oblio di sensazioni fino ad allora sconosciute. Si ritrovò senza nemmeno accorgersene a stringere la sua maglietta tra le dita per avvicinarlo di più a sé.
Lui la sovrastò, coprendola col proprio corpo, Sophie provò un certo timore ed una punta di panico si impossessò di lei. Non sapeva cosa fare, come reagire in quella situazione, una situazione che da ragazzina aveva sempre sognato. Kevin abbandonò le sue labbra ed iniziò a baciare dolcemente prima le gote, la punta del naso fino a ritornare sulle sue labbra che non unì nuovamente alle sue. Rimase fermo, la bocca a pochi millimetri dalla sua, senza far nulla. Lentamente, il cuore si Sophie riprese a battere ad un ritmo quasi normale ed il timore svanì un po'. Alzò lo sguardo verso di lui e lo trovò a fissarla, era la prima volta che poteva ammirare i suoi occhi blu così da vicino, in quel momento, nella penombra, sembravano due pozze nere e ardenti. Il suo sguardo la penetrava nel profondo, la scrutava fin nell'anima, stava di certo tentando di capire se fosse prudente andare oltre o fermarsi. La cosa più razionale e giusta in quel momento, per entrambi, era mettere fine a quella follia e fare finta di nulla. Sì, sarebbe stato meglio.
Eppure, spinta da un'audacia e da un bisogno che non credeva di possedere, unì nuovamente le sue labbra e diede inizio ad un bacio quasi famelico. Non sapeva chi dei due cercasse di avere la meglio sull'altro, di premere il controllo di quel bacio.
Kevin avvicinò il bacino al suo e le fece sentire quanto la desiderasse, Sophie si lasciò scappare un piccolo gemito sorpreso e quel gesto le spense definitivamente il cervello. Abbandonò le labbra di lui per iniziare una scia di baci dal mento fino al collo, lo sentì ansimare più forte e infilare una delle sue calde mani sotto ad una delle enormi t-shirt che le aveva prestato.
Sophie si sentiva ardere come non mai, ogni suo gesto era completamente dettato dall'istinto e sentì un bisogno urgente invaderla. Desiderava le mani di lui su tutto il corpo e non se ne vergognava, al contrario.
Quando sentì la sua mano su un seno, una scarica elettrica la invase e si inarcò verso di lui. Kevin nascose il capo contro il suo collo e gli sembrò di sentirlo sussurrare «oh, Sophie», ma persa com'era in quelle sensazioni non ne poté essere sicura.
E all'improvviso, tra la bolla di sensazioni fantastiche che sentiva, iniziò a provare freddo e la mancanza di qualcosa. Non sentiva più il suo tocco né il peso del suo corpo sul proprio. Aprì di scatto gli occhi, spaesata, e si guardò intorno confusa.
Trovò Kevin steso sul suo sacco a pelo che le dava le spalle, come se nulla fosse accaduto. Per un attimo credette di aver sognato tutto, ma la maglietta alzata fino al busto rivelava la verità. Sconcertata, confusa e ferita per quell'abbandono improvviso, diede anche lei le spalle all'uomo mordendosi le labbra per non piangere.
Mille domande le affollavano la mente. Perché si era allontanato? Forse non l'aveva trovata abbastanza attraente? Gli aveva fatto schifo toccare il suo corpo? Piena di vergogna si risistemo la maglietta, lasciando che calde lacrime le rigassero il volto.

* * *
Imbarazzo e disagio... ecco cosa avvertiva Sophie dal momento in cui avevano lasciato il bosco. Non aveva rivolto la parola a Kevin dal momento stesso in cui si era svegliato e lui aveva fatto lo stesso, non era riuscita a chiudere occhio per le mille domande che le avevano affollato la mente stanca e si sentiva a pezzi sia fisicamente che emotivamente. Quell'uomo doveva avere seri problemi di personalità, altrimenti non si spiegava come potesse baciare con una tale passione da sconnetterti tutti i neuroni solo per allontanarsi e voltarsi improvvisamente come un estraneo, come se non fosse successo nulla.
La bionda appoggiò la fronte contro il finestrino, sforzandosi per non voltarsi e incontrare lo sguardo dell'uomo accanto a sé, desiderava soltanto arrivare da Jane e sfogarsi con lei; l'amica l'avrebbe sicuramente confortata e tirata su di morale, o almeno ci sperava...

The ex nerd PrincessDove le storie prendono vita. Scoprilo ora