~Capitolo 3~

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Principato di Bellerosé, cinque anni dopo...

La fresca brezza marina le accarezzò il viso e scompigliò dolcemente i capelli. L'odore della salsedine e il suono delle onde che s'infrangevano contro la riva avevano sempre avuto il potere di calmarla e farle dimenticare - seppur per poco - i problemi e le tristezze che l'affliggevano. Sophie chiuse gli occhi e si godette il momento di assoluta pace e tranquillità, nessuno sapeva dove si trovasse - anche se non avrebbero impiegato troppo a trovarla - quindi tanto valeva apprezzare quegli attimi di dolce solitudine.

Negli ultimi cinque anni aveva imparato ad amarla, la solitudine. Era sempre circondata da guardie del corpo e persone noiose che avevano come unico interesse il conto da miliardi che avevano portato alle Cayman o l'ultimo capo firmato, e completamente orrido, comprato ad una sfilata parigina molto riservata. Odiava quella vita, con tutta se stessa; continuava a ripetersi di essere fortunata nel poter vivere in un grande palazzo e avere camerieri e cuochi che facevano tutto al posto suo. In realtà, era normale avere delle cameriere se la tua casa è talmente grande da poter offrire ospitalità a tutto il paese, anche se avesse voluto - e ci aveva provato, scatenando l'ira di sua madre - non sarebbe stata in grado di pulire tutte le stanze da sola. C'erano giorni in cui sentiva addirittura la mancanza dei mesi passati in America, e visto com'era andata lì se preferiva stare là la situazione era più che chiara.

Ormai era cambiata, avrebbe saputo tener testa ad una montata come Carly e di sicuro non si sarebbe fatta mettere i piedi in testa da un manichino tutto muscoli e senza cervello come Connor. E certamente non si sarebbe mai innamorata di Kevin...

Pensare a lui le faceva ancora troppo male, nonostante fosse cresciuta, e l'avvicinarsi dell'incoronamento la rendeva sempre più malinconica e... Disperata! Non voleva prendere in mano le sorti del principato, in verità se ne infischiava altamente! Voleva soltanto vivere la vita come una giovane donna qualunque, trovarsi un lavoro che le piaceva, fare carriera con le sue sole forze e crearsi una famiglia che di reale non avesse assolutamente nulla. Molte volte, dava la colpa di tutto quello proprio a Kevin e ai suoi amichetti; se non le avessero fatto quello scherzo crudele, lei non sarebbe mai tornata a casa prima del diploma e di sicuro i suoi genitori avrebbero capito che poteva cavarsela da sola anche lontano da casa e crearsi una famiglia lì. Forse avrebbe anche convinto i suoi ad iscriverla in un college americano, la sua vita sarebbe stata diversa e lontano da quel posto che ormai le stava troppo stretto.

«Principessa!» La voce di Leo, la guardia del corpo di suo padre, la fece rabbrividire e sospirare.

Erano stati piuttosto veloci nel trovarla questa volta, o forse era solo lei che diventava più prevedibile. Quando l'uomo la chiamò nuovamente, Sophie dovette fare appello a tutto il suo autocontrollo per non scappare più lontano e rimandare un incontro che non era possibile evitare: quello con suo padre. Quella mattina le aveva detto che dovevano parlare urgentemente, lei aveva capito subito di cosa suo padre dovesse parlarle ed era scappata appena lui si era chiuso in ufficio. Sin da bambina aveva imparato a svignarsela dal castello senza farsi notare, cacciandosi sempre in grossi guai, ma erano quei momenti di libertà e pericolo che la facevano sentire veramente viva.

La sola idea di marcire in quella dimora dorata la faceva impazzire, provava il forte impulso di ribellarsi in ogni modo, anche il più pericoloso. Aveva addirittura pensato di mettere in atto il proprio rapimento...

Dei passi veloci nella sabbia le fecero capire che non poteva più scappare ormai, Leo l'aveva trovata.

«Sophie...» L'uomo, vestito completamente di nero nonostante fosse ormai giugno, si fermò a pochi centimetri da lei. L'aveva chiamata per nome, questo significava che suo padre era molto arrabbiato e Leo preoccupato per lei. Stava per succederle qualcosa di grave, dunque, solo quello avrebbe portato una guardia del corpo come lui ad usare un tono tanto incerto e confidenziale.

The ex nerd PrincessDove le storie prendono vita. Scoprilo ora