Ignorò lo sguardo inceneritore di Kevin e sorrise alla donna. Sophie si chiese se davvero fossero fratelli, le somiglianze fisiche si notavano ed era per questo che le era sembrata tanto familiare prima, ma caratterialmente erano davvero due opposti. Lui aveva una perenne espressione corrucciata e intimidatoria mentre l'altra sorrideva solare e gentile, sembravano persone cresciute in ambienti completamente diversi.
«Bene, allora queste le mangerete con noi» alzò il contenitore delle lasagne con lo sguardo felice e soddisfatto. «Ho la macchina parcheggiata qui accanto, andiamo?»
Sophie la seguì senza farselo ripetere, anche perché temeva che Kevin potesse trattenerla e declinare l'invito con mille scuse, era curiosa di scoprire qualcosa di più sulla vita dell'uomo che le faceva da balia - sequestratore; magari qualcosa che avrebbe potuto usare conto di lui!
Prima che potesse entrare in auto, Kevin le afferrò un braccio sussurrandole piano: «Attenta a cosa ti lasci scappare con mia sorella.»
Sophie si voltò verso di lui credendo di trovargli in viso la solita aria irritata, invece vi trovò uno sguardo preoccupato. Forse se sua sorella avrebbe saputo del suo incarico non l'avrebbe approvato, chi lo avrebbe fatto del resto?
Si limitò ad annuire e si accomodò sui sedili posteriori dell'auto di Sonia mentre Kevin si accomodò accanto alla sorella sul sedile del passeggero. Per tutto il breve tragitto che servì a raggiungere la casa della donna, Sophie finse di guardare il paesaggio fuori dal finestrino per cercare di ignorare lo sguardo dell'uomo su di sé. Sapeva che se si fosse voltata il suo sguardo sarebbe stato molto eloquente, avrebbe detto: Ricorda di tenere la bocca chiusa.
Per fortuna la tortura non durò molto e la vista della piccola villetta dai mattoni rossi, che si rivelò essere la casa della donna, le rallegrò la giornata. Era una casa così graziosa che Sophie l'avrebbe volentieri barattata col suo palazzo, così grande e asettico, mentre quella piccola dimora le trasmetteva calore. Poté notare le tendine color avorio che impedivano di sbirciare all'interno e sul giardino davanti vi erano un triciclo rosa e una palla di Barbie
Sophie era curiosa di conoscere la nipotina di Kevin. Era assurdo pensare a lui con un bambino, nonostante la scena di poco prima, alle altalene, avrebbe dovuto farle capire che con i piccoli l'uomo non era del tutto impreparato. Li prendeva addirittura più seriamente di lei...
Sonia li fece entrare in casa e accomodare in salotto, scusandosi per il disordine; che consisteva soltanto nei giocattoli della bambina sparpagliati un po' ovunque. Si sedette rigida sul divano mentre la sorella di Kevin sparì in cucina e ritornò qualche minuto dopo con un bicchiere di quello che, a una prima occhiata, sembrava tè freddo. La ringraziò e prese il bicchiere, bevendo un sorso della bevanda.
«Allora, Sophie, come mai sei qui? Se posso chiedere, ovviamente.»
Il tè alla pesca quasi le andò di traverso, le era parso strano in effetti che la donna non si interessasse di lei. Guardò Kevin, che si era portato una mano al viso in una posa esasperata, e capì che invece lui se l'era aspettato eccome quell'interrogatorio.
«Be', sono qui in visita» disse semplicemente, senza dare troppe informazioni, e in fondo non era nemmeno una bugia.
«Capisco. Hai qualche parente qui?» incalzò Sonia.
«No, un'amica.»
«Come conosci Kevin? È così strano vederlo in compagnia di un essere umano, per giunta donna» rise lei, lanciando un'occhiata maliziosa al fratello.
«Ah... be'» iniziò, tentando di trovare una scusa che reggesse, ma Kevin la interruppe.
«Siamo ex compagni di classe, abbiamo frequentato il liceo insieme.»
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The ex nerd Princess
ChickLitIn un classico liceo americano non possono mancare gli atleti, le cheerleader, gli strambi, i nerd e gli invisibili. Ed è esattamente ciò che Sophie è; un misto tra una nerd ed una persona invisibile. Innamorata cotta di Kevin, giocatore della squad...