Elinor anche detta la badass

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-Bryan so che gli altri non ci hanno creduto molto e hanno pensato fosse solo un nostro capriccio ma ti giuro che è vero. Mi ha anche dato della nanetta!-

Marlee e Bryan stavano camminando sulla sabbia mano nella mano. Era mattina presto e il caldo non era opprimente come lo era a tutte le altre ore del giorno. Marlee stava spiegando al suo ragazzo tutti gli avvenimenti della sera precedente.

-Ei tu sei la mia ragazza non una di quelle tre. Certo che ti credo. Non mi hanno inspirato fiducia quando le ho viste. Purtroppo Nash si è invaghito della rossa e non crede a nulla di quello che voi dite. Anche gli altri sono titubanti perché pensano sia solo un modo per non avere... concorrenza-

-Ti giuro che le ammazzo!-

Il ragazzo le si posizionò davanti e le mise le mani sulle spalle guardandola negli occhi.

-Cosa diciamo sempre riguardo l'omicidio?- le chiese con il tono di una mamma che si rivolge a una bambina.

Marlee alzò gli occhi al cielo -Che è contro la legge- si fermò un attimo e poi riprese a parlare -ma se occultassi il cadavere nessuno se ne accorgerebbe-

Notando la faccia contrariata del ragazzo Marlee cambiò idea -E va bene, niente omicidio, però vendetta sarà fatta-

-A proposito di vendetta, dobbiamo ancora fargliela pagare a Elinor e gli altri per averci lasciato alla stazione di servizio all'inizio del viaggio-

-E io so già cosa fare- Marlee si sfregò le mani e fece un sorrisetto compiaciuto.

-Mi piace quell'aria vendicativa sul tuo volto, ti rende ancora più sexy- le disse lui avvicinandola di più.

-Sai- disse la ragazza compiaciuta per il complimento -è il fascino della ragazza psicopatica-

Bryan eliminò definitivamente tutte le distanze e la baciò. Quando si furono staccati il ragazzo parlò guardandola negli occhi -Ne voglio un altro- e poggiò le labbra nuovamente su quelle di Marlee.

-Signore! Ha rovinato il mio castello di sabbia!- un bambino si era appena avvicinato ai due ragazzi e aveva fatto notare a Bryan che il suo piede aveva distrutto il suo castello di sabbia. Il ragazzino si stava parecchio arrabbiando.

-Penso che sia meglio scappare-

-Sono  d'accordo- Marlee annuì e insieme cominciarono a correre mentre il bambino li ricorreva con la paletta in mano.


-Mi sento malissimo- esordì Allison mentre si sedeva al tavolo con tutti gli altri. La sorella le mise davanti una tazza di caffè.

-Lo sai che non mi piace il caffè-

-Bevi lo stesso-. Allison lo mandò giù tutto d'un fiato, strizzando gli occhi e scuotendo la testa dal disgusto quando lo ebbe finito.

Accanto a lei, Elinor non era sicuramente in condizioni migliori. Aveva la testa e le braccia poggiate sul tavolo e continuava a lamentarsi di come le sembrasse che un martello stesse battendo nella sua testa. Felix le aveva messo davanti un grande bicchiere d'acqua e cercava di confortarla passandole una mano sulla schiena.

Paige si sedette su una sedia davanti alle due -Queste, mie care, sono chiamate conseguenze. La prossima volta pensateci due volte prima di fare quello che avete fatto ieri sera. Insomma cosa vi è preso!-

-Paige, abbassa la voce per l'amor del cielo- biascicò Elinor, che si era appena tirata su.

-Oh andiamo Paige sii clemente con loro, non vedi che stanno già male così, non serve che ti ci metti anche tu-

-Non ti intromettere Felix è una cosa tra me e queste due sceme. Stavolta ve la faccio passare ma quando state con me non berrete più un alcolico- e detto ciò si alzò nuovamente e si diresse verso le scale.

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