Baci bavosi e borsette sacrificate

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La mattina dopo, Isabel venne svegliata dalla vibrazione del suo telefono.

"Ciao sono Justin. Per pranzo alle 13.30 va bene? Sicuro che ci divertiremo"

Si distese nuovamente chiudendo gli occhi e sbuffando esasperata. Lo scorso pomeriggio non aveva ricevuto messaggi e aveva conseguentemente sperato che il ragazzo se ne fosse dimenticato. Evidentemente no.

Prese in mano nuovamente il telefono. Era così tentata di scrivergli che avevano annullato tutto quanto. Ma non poteva farlo. Non a Marlee.

"Ok" non scrisse nient'altro, non voleva dare troppa confidenza a uno sconosciuto.

Erano le undici e mezza e tutti dormivano ancora. La sera precedente erano andati a dormire tardi. Finito di ballare avevano cominciato a giocare e non avevano smesso finché qualcuno aveva cominciato a dare i primi segni di cedimento.

Scese le scalette del suo letto e si rese conto che anche Elinor si era svegliata presto, se si poteva definire alzarsi presto alle undici e mezza di mattina. Scese le scale che portavano al piano inferiore, ma di Elinor non c'era nessuna traccia. Uscì fuori. La trovò distesa accanto alla piscina con lo sguardo fisso sul cielo. Vedeva dal suo viso che c'era qualcosa che non andava. Si sedette accanto a lei -Cosa è successo?-

Elinor si sedette e non rispose immediatamente, ma vedendo che la ragazza accanto a lei non avrebbe accettato il silenzio come risposta cominciò a parlare -Tre giorni fa ho mandato tutta la mia storia alla casa editrice-

Isabel sorrise raggiante -Finalmente!-

La ragazza si morse un labbro triste -Stamattina mi hanno mandato una email dicendo che non l'avrebbero pubblicata-

-Ma non capisco, avevano apprezzato il tuo estratto, erano intenzionati a pubblicartela, cosa è successo?-

Elinor sospirò affranta -Dall'estratto gli sembrava una storia d'amore, quando l'hanno letta tutta quanta e hanno scoperto che era principalmente un fantasy me lo hanno rimandato indietro dicendo di non essere interessati a questo genere. E quindi addio possibilità-

-Sono sicura che se manderai la tua storia ad altre case editrici loro sapranno apprezzarla. Non ti bloccare al primo intoppo. Devi insistere anche quando le cose non vanno esattamente come vuoi tu e devi saperle accettare-

Elinor sorrise girandosi verso Isabel -é quello che hai fatto tu per l'appuntamento di oggi. A proposito che fate voi due piccioncini?- esclamò Elinor contenta di cambiare argomento.

Izzy la fulminò con lo sguardo -Ti ho detto che ti ammazzo?-

-Solo una decina di volte. Comunque non mi hai risposto. Cosa fate?- insistette Elinor mentre immergeva un piede nell'acqua.

-Mi ha scritto poco fa. Ci incontriamo davanti al bar alle 13.30 e poi chiederò l'aiuto del signore per riuscire ad arrivare a fine giornata-

Elinor rise mentre si alzava insieme ad Isabel per tornare dentro casa.
Izzy cominciò a salire molto lentamente i gradini delle scale che portavano al piano superiore della casa, mentre gli altri ragazzi cominciavano ad alzarsi. Fu investita da Nash che correva frettolosamente verso il bagno, urlando "pipì!" ripetute volte e svegliando gli ultimi dormiglioni.
Aperta l'anta dell'armadio dove si trovavano i suoi vestiti, la ragazza prese un pantaloncino di jeans e una maglietta rossa con noncuranza. Non era il tipo di ragazza che prestava particolare attenzione ai vestiti normalmente e di certo non voleva cominciare a farlo proprio in quella situazione. Si vestì lamentandosi ancora della sua sfiga.
-Perché sei così affranta? - le chiese Marlee che nonostante si fosse svegliata era comunque rimasta a letto.
Isabel inventò con facilità una scusa - Devo accompagnare quella rompiscatole di Allison a comprare dei vestiti e poi ha detto che andremo a mangiare insieme in un posto scelto da lei con la massima cura. Sai bene quanto me che Allison presta attenzione alla quantità del cibo e non alla qualità. Quella ragazza si mangerebbe tutto il mondo se fosse possibile-
Marlee rise, non potendo essere più d'accordo di così su quella affermazione.
Isabel riscese nuovamente le scale. Tutta quell'attività fisica di prima mattina non le era familiare.
Salutò i ragazzi che si apprestavano a fare colazione, anche se a mezzogiorno e mezza era più consono definirlo pranzo, e si avviò verso l'uscita. Prese per il polso Allison e la portò con lei, non prestando attenzione alle lamentele della ragazza che cercava di mangiare il suo biscotto in pace.
-cosa c'é! - esclamò indispettita Allison il cui biscotto si era frantumato in mille pezzi per l'accidentale caduta a terra.
-Marlee voleva sapere dove stavo andando così le ho detto che uscivo per fare shopping con te. Sembrerà strano se io sono fuori casa e tu rimani dentro. Non credi!?-
Allison sbuffò - E io cosa dovrei fare mentre tu esci con il tuo ragazzo. Starvi a guardare?-
Isabel fece finta di rabbrividire - Prima di tutto non é il mio ragazzo. Non dire mai più una cosa del genere in tutta la tua vita. Secondo puoi fare quello che vuoi. Hai la possibilità di pranzare dove vuoi e fare quello che ti pare. A un certo punto ti mando un messaggio e ci rincontriamo per entrare in casa insieme-
Allison annuì - Ho visto che ci sono un bel po' di bei negozi di abbigliamento qui intorno, potrei vedere se riesco a trovare qualcosa per Marlee. Quella ragazza ha seriamente bisogno di rifarsi il guardaroba-
Isabel alzò gli occhi al cielo, mentre l'altra ragazza rientrava dentro per prendere la sua borsa. Passarono del tempo insieme quando per Isabel arrivò il fatidico momento. Salutò l'amica come se stesse andando al patibolo e per Izzy la sensazione era più o meno quella. Arrivò nel posto programmato con dieci minuti di ritardo. Del ragazzo non c'era traccia. Cominciò a sperare che magari aveva abbandonato quell'insana idea e che magari era rimasto a casa, cosa che avrebbe dovuto fare invece lei. Stava cominciando a gioire, quando lo vide svoltare l'angolo, con il suo sorriso metallico. Isabel cercò di mascherare dietro un sorriso tirato tutta la sua delusione ma si sa, la speranza é l'ultima a morire.

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