Viaggi turbolenti e manti caprini

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-Va bene, non c'è problema. Adesso ci calmiamo e facciamo un profondo respiro. In fondo non è così grave come situazione, siamo solo bloccati in una stazione di servizio, senza mezzo di trasporto, senza sapere cosa fare e dove andare. Va tutto estremamente e splendidamente bene Bryan, non ti devi agitare non ce ne è motivo-

Il ragazzo, seduto sul muretto fuori dal bar, guardava Marlee camminare nervosamente avanti e indietro senza sosta -Io sono calmo, sei tu che sei troppo agitata-

-Non dirmi che sono agitata okay?! Perché io non sono agitata, anzi sono una persona tranquilla e calma e.... non mi toccare Bryan o ti trancio la mano- il ragazzo tirò subito indietro la mano con cui aveva toccato la spalla di Marlee per tranquillizzarla.

-Sono serio non c'è niente di cui preoccuparsi. Il posto dove dobbiamo andare lo sappiamo, possiamo fare autostop e vedere se qualcuno ci accompagna il più vicino-

-Autostop! Sei serio? Sai quanti maniaci sessuali si trovano in giro al giorno d'oggi!-

Bryan sospirò esasperato -E va bene tu resta qui io cerco di trovare una soluzione-

Venti minuti dopo e il ragazzo era tornato -So che non sei d'accordo con l'idea dell'autostop, ma ho trovato dei tizi simpatici che possono accompagnarci vicino a dove dobbiamo andare- sorrise sperando che Marlee non gli lanciasse nulla di particolarmente contundente addosso. Al contrario, lei alzò gli occhi al cielo e annuì ormai senza speranze.

Bryan la guidò fino al retro del parcheggio, dove la ragazza vide una piccola famiglia che aspettava appoggiata alla macchina. Marlee sorrise -Di primo impatto mi piacciono, non sembrano stupratori o killer seriali.-

-Oh no non sono loro, ma quelli dietro-. Lei seguì con lo sguardo ciò che stava indicando Bryan, e il sorriso le si spense immediatamente.

Quattro omoni con grandi barbe, tutti tatuati e con occhiali da sole, li aspettavano appoggiati alle loro enormi motociclette.

La ragazza si girò lentamente verso Bryan -Ci sali tu in moto con quei bifolchi, io vado a piedi- e prima che lei si potesse girare e andarsene, lui la prese per il braccio e le sussurrò all'orecchio:- é l'unica soluzione che abbiamo al momento, quindi fai meno la principessina e porta il tuo sedere sul sellino di quella moto-

Marlee non disse nulla, e insieme si avvicinarono ai quattro uomini.

-Ei fagiolino- disse quello più grosso con un tatuaggio sulla fronte, rivolto a Bryan -è lei la ragazza con cui stai viaggiando?- Il diretto interessato annuì.

Marlee si girò verso il ragazzo e mimò perplessa con le labbra "Fagiolino?"
Bryan rispose con una semplice scrollata di spalle.

-Eh va bene- esordì l'uomo con la maglietta che gli andava un po' stretta che lasciava scoperta la pancia con un prato di peli sopra -Io mi prendo la mingherlina-

Marlee spalancò gli occhi, ma non rifiutò per non sembrare una persona scortese. Così si avvicinò lentamente verso la motocicletta e il tizio la prese per l'ascelle mettendola direttamente sul sellino. La ragazza lanciò un muto aiuto a Bryan che intanto la guardava ridendo mentre saliva su un'altra motocicletta.

-Tieni il casco-

Marlee, prima di infilarlo, disse a bassa voce "signore, prega per la mia anima, e fai in modo che mia madre non venga mai a sapere che sono salita in motocicletta con uno sconosciuto altrimenti mi ucciderebbe"

-hai detto qualcosa mingherlina?- chiese l'omone.

-No, dicevo, non è che sarebbe così gentile da prestarmi un telefono perché il mio si è scaricato?-

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