capitolo 17.

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Secondo giorno a New York.

Questa mattina ci siamo svegliate presto per andare alla Statua della Libertà che si è rivelata una piccola delusione vista la sua grandezza. In televisione e sui giornali sempre la Statua più grande di tutto il mondo, apparte questo dettaglio Camila ha filmato tutte le mie espressioni facciali per YouTube.

"Ora ci salutiamo ma ci sentiamo più tardi!" esclama lei, schiacciando il bottone rosso così da far spegnere la ha Nikon.
Si avvicina a me e si appoggia alla ringhiera dietro al mio corpo per poi chiedermi di girarmi.
"È bellissima la città" dico sorridente, abbracciandola: "Grazie per avermi invitata Camz" concludo.
"Visitarla con te è tutta un'altra cosa, non voglio stressarti con le foto però se vuoi quando troviamo un bel posto possiamo fermarci" propone accarezzandomi i fianchi gentilmente, ho fatto un passo indietro mentre parlava così da poterla guardare.
"Mi piacerebbe, hai fame?" chiedo dopo aver avvistato un chiosco vicino a noi.
Alla sua risposta positiva prendo la sua mano e la porto a prendere un panino lì dentro.

***

Chiude la telefonata e mi guarda sbuffando, il cielo si sta scurendo pian piano e sua madre l'ha chiamata per sapere dove siamo.
"Non contando la solita pappardella da mamma preoccupata, mi ha detto che Sofia sta facendo i capricci perché l'abbiamo lasciata a casa senza portarla con noi, mi dispiace amore però mi sa che se usciamo questa sera ce la dobbiamo sorbire" spiega lasciandomi un bacio veloce dopo l'ultima parola.
"A me fa solo piacere, mi piace uscire con le mie due Cabello preferite" ribatto sorridendo all'idea delle sorelle sporche di gelato: "Andiamo a casa ora" continuo e mi scappa una risata.
"Perché ridi?" chiede corrugando le sopracciglia.
"Niente, sciocchezze" rispondo e non parliamo godendoci le piccole onde che si creano contro gli scogli.

Il tragitto da qui fino a casa di Jessica è poco, ci mettiamo quasi un quarto d'ora per essere lì.

Mangiamo tutti insieme e dopo aver parlato per un'ora, eccoci di nuovo in strada e questa volta la famiglia al completo.
"Domani arriverà a casa Paul, è molto felice di conoscervi visto che parlo sempre di voi" ci avvisa la padrona di casa mentre spinge davanti a lei il passeggino con il suo cuginetto sopra.
"Quel Paul di cui mi dicevi l'altro giorno?" chiedo a bassa voce alla mia ragazza e annuisce.
"Quindi quando le nozze?" scherza Sinuhe  prendendo sottobraccio il marito.
"Sai zia, credo molto presto, non dirlo a tua sorella!" esclama felice e sorridiamo tutti.
"Spero che ti ami molto" commenta Alejandro posando ser qualche secondo una mano sulla spalla di sua nipote.

Mi è già capitato di pensare come potrebbe andare il futuro, anche dopo le difficoltà avute penso che Camila sarà una parte importante di esso come lo è per il presente.

"Eccoci alla gelateria più buona d'America, Sofia non ordinare trecento gusti come al solito, massimo tre" avvisa Jessica, entrando nel negozio senza porte davanti a noi, mai visti così tanti colori insieme in un'insegna.

Decidiamo di sederci sulla spiaggia tutti insieme, Alejandro mi ha preso in giro dicendo che il gusto puffo se lo aspettava da Sofia ma non da me definendolo da bambini e nel frattempo la bambina è andata a sbattere con tutto il suo cono sulla sua gamba spiegando gran parte dei suoi pantaloni bianchi. Abbiamo riso un sacco.

Mentre i grandi parlano di politica io guardo Camila leccare con gusto il suo cono formato da due palline di cioccolato e una di Bacio Perugina.
"Sei così bella anche quando fai un gesto normalissimo come mangiare un gelato" le sussurro così da non attirare l'attenzione.
"Sei molto dolce" risponde arrossendo e non posso negare il sorriso spuntato sulle mie labbra, la sua reazione sarà sempre come se fosse il primo complimento che riceve.
"Ti amo tanto" dichiaro più a me stessa che a lei, sapendo che questa è la verità.
"Anch'io Lauren, tanto tanto" risponde ancora e si avvicina a me, all'inizio pensavo che mi volesse dare un bacio, poi ho scoperto che voleva rubarmi un po' di puffo.
"Guarda tua figlia Alejandro, altro che Lauren o Sofia, la vera bambina rimarrà sempre Camila" esclama Sinuhe, facendo girare tutti per guardare la mia ragazza sporca di gelato in ogni angolo della faccia.
"Già, è una dolce bambina" commento e mi sporgo per pulirla.
"Non sono una bambina!" si lamenta allontanando la faccia dalla mia mano per poter mangiare in pace.
"Beh sai, è bello essere bambini" si intromette Sofia co un'alzata di spalle.

Ho mai detto quanto ami questa famiglia?

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