Capitolo 12

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"Però Eli! Hai fatto colpo"

Per la prima volta sento l'impulso di picchiare Alexis.

"No non ho fatto nessun colpo"

Sorride sorniona e continua a camminare lungo il corridoio lasciandomi indietro. Intravedo Sean alla fine del corridoio e gli corro incontro.

"Ciao Sean"

Sussurro con il fiatone per la corsa.

"Eli"

Mi scompiglia i capelli.

"Sei così bassa"

"Divertente"

Borbotto mettendomi sulle punte. Ride buttando indietro la testa. Incrocio le braccia al petto e immito alla bell' e meglio un broncio.

"Dai nanetta. Non ti offendere."

Si tocca la pancia.

"Ho un po' di fame. Vieni con me?"

"Oh no grazie ho già mangiato"

Sorride.

"Brava così cresci"

Gli do un pugnetto sul braccio. Ride ancora e si abbassa stampandomi un bacio sulla guancia.

"Ci si vede in giro bella"

Arrossisco al complimento celato. Non faccio in tempo a dirgli un ciao che vengo letteralmente  trascinata via. La mano di Nicholas mi tiene salda il polso destro.

"Che vuoi Nick?"

Scuoto il braccio cercando di liberarmi il polso in vano. Senza una risposta continua a trascinarmi fuori dalla scuola fino ad un angolo poco frequentato del cortile.

"Si può Sapere chi cazzo ti credi di essere per trascinarmi qui?

"Zitta Elisabeth o ti prenderò quelle labbra tra i denti per non lasciarle piu"

Qualcosa dentro di me si contrae. Paura. Si avvina sempre di più  e io indietreggio finché  le mie spalle non colpiscono il muro dietro di me. Non posso scappare.

"Cos'era quella scena a cui ho assistito?"

I suoi occhi sembrano le nubi prima del temporale pronti a scatenarsi con lampi e tuoni.

"Non sono fatti tuoi Grey. Sean è mio amico"

"Io saprei come domare quella lingua"

Dice quasi a se stesso. Faccio per andarmene lasciandolo perso nei suoi pensieri sibdoli ma mi tira per un braccio e mi sbatte contro il muro.

"Dici troppo spesso quella frase per i miei gusti. Tutto ciò che ti riguarda mi interessa. Tu. Sei. Mia. Elisabeth. Ormai ho messo gli occhi su di te e in un modo o nell'altro ti avrò"

"No! tu sei pazzo"

"No Elisabeth. Sono solo rifiutato"

Lascia il mio braccio e si gira camminando disinvolto lasciandomi sconvolta. Mi abbasso sull asfalto e mi stringo le ginocchia. Mi sento una preda senza una via d'uscita. E proprio mentre sto a pensare a un modo per sfuggire a Nicholas ricordo che domani arriva mio padre. Merda!!!

Tutto iniziò cosìDove le storie prendono vita. Scoprilo ora