Capitolo 13

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Oggi è il giorno in cui finisce la mia libertà. Mi alzo dal letto già terrorizzata all'idea di rivedere mio padre. Non abbiamo un buon rapporto non è difficile da capire. Mentre mi vesto penso che dovrei chiamare Agatha per pulire il disastro che ho fatto nelle ultime tre settimane. Arrivata a scuola tutti mi fissano seguendo ogni mio gesto finché non arrivi al mio armadietto e capisco tutto. Sull'anta di ferro vi è un post-it con scritto in un rosso sgargiante e con caratteri elaborati:"Mine". Mia. Nicholas Grey. Il suo nome mi appare nella mente sotto forma di insegna a neon. Mi affretto a staccarlo e lo accartoccio per poi tirarlo verso il cestino di cui colpisco il bordo e la pallina ritorna ai miei piedi. La calpesto frustrata sotto li sguardo critico di tutti.

"Qualcuno non è di buon umore"

Mi giunge da dietro la voce di Alexis. Mi giro a guardarla e le lacrime mi riempiono gli occhi. Mi abbraccia come se fosse un normale gesto per salutarmi evitando ,così, di attirare l'attenzione verso le mie lacrime.

"Grazie Alex"

Mormoro cercando di ricacciare indietro le lacrime. Si stacca sorridendo come ogni giorni ma nei suoi occhioni castani leggo la preoccupazione per me e mi viene da piangere ancora di più perché è l'unica che si preoccupa davvero. Prendo dall'armadietto l'ultimo libro per la lezione e con Alexis al mio fianco mi dirigo verso l'aula di arte. Sin da bambina sono sempre stata attratta dall'arte in tutte le sue forme. Mia madre era una pittrice di livello medio che cercava di riprodurre sulle sue tele i dipinti di Picasso e altri pittori famosi, riuscendoci con risultati davvero simili. Ricordo che amavo guardarla mischiare per ore i colori per cercare di riprodurre l'esatta tonalità di colore usata nel quadro originale.

L'unica opera davvero sua è un mio ritratto con i giocattoli sparsi intorno e lo sguardo perso in chissà quale immaginazione. Non mi avev chiesto di posare per lei. Aveva catturato l'attimo come una foto. L'aula d'arte ha una disposizione a cerchio, gli alunni siedono intorno al professore che spiega in maniera chiara attirando e coinvolgendo più di trenta alunni contemporaneamente. Appena ognuno hs preso posto il professore ci annuncia un cambio del solito programma. Ci aiuta a mettere le sedie in fondo all'aula e ci invita a sederci sul pavimento con album da disegno e matita in mano.

Lancio un occhiata confusa ad Alexi che alza le spalle. Il professore si schiarisce la gola per attirare la nostra attenzione e inizia a parlare:

"Oggi voglio farvi disegnare una figura umana in pospettiva. Inizialmente non sapevo chi scegliere come modello ma dopo varie insistenze da parte di molti alunni del corso ho scelto chi mi proponevano. Ma a quanti pare non si è ancora presentato."

In classe ne approfittano per spettegolare e suppore chi possa essere il modello degno di essere disegnato. La porta si spalanca improvvisamente facendo ammutolire tutti. Nicholas Grey.

Sono di nuovo qui :D a consigliarvi un'altro libro.. Ho letto le storie di joclifford14 e le ho trovate tutte letteralmente stupende in particolare "Figlia della luna", inoltre ha scritto una storia Larry molto bella che si chiama "Letter du coeur"

Tutto iniziò cosìDove le storie prendono vita. Scoprilo ora