Capitolo 39

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Scusate l'attesa.. Sto scrivendo all'inizio perché volevo avvisarvi sul fatto che il capitolo è un po' hot.. Quindi magari potrebbe disturbarvi la lettura se non vi piace il genere... Grazie a tutti per il sostegno e scusate l'attesa :*


"Oh sì"
Un gemito sferza l'aria nel cuore della notte.
"Oddio sì . Mi fai impazzire"
Un suono soffocato e altri gemiti di piacere, forti e chiari.
"Nicholas ti prego. Più forte Nicholas"
No,non siamo io ed Elisabeth a scopare ma io e la mia mano mentre immagino la sua voce e i suoi gemiti a implorarmi di darle piacere.
Svegliarsi nel cuore della notte con un'erezione che pulsa non è il massimo, e neanche fare sogni erotici ( per non dire porno) sulla stessa bocca e sullo stesso corpicino contro il mio ogni notte. Sì , sono un pervertito ma lei popola i miei sogni non è colpa mia. Secondo gli studi di psicoanalisi di Freud il fatto che lei sia nei miei sogni indica che inconsciamente voglio davvero farle ciò che sogno, o almeno questo è quello che ha detto google prima che mi addormentassi e mi svegliassi con sotto il lenzuolo una torre Eiffel. E poi diciamocelo: DOVEVA DIRMELO GOOGLE CHE SOGNO DI SCOPARMELA PERCHÉ LA VOGLIO??
Sono impazzito. Tutto ciò che sto pensando non ha senso. Mi prendo la testa tra le mani e tiro leggermente i capelli. Cosa devo fare Freud? AIUTAMI, almeno tu.

CAVOLOOOOOOOOOOOOOOO.
Sono in ritardo, sono in ritardo,sono in ritardo. Mi abbotto no velocemente la camicia azzurra che indosso mentre addento una fetta biscottata con della marmellata di albicocche che mi ha preparato la nonna.
"Tranquilla, cara. Sono solo un paio di minuti di ritardo,non succederà nulla."
Un paio minuti di ritardo e l'ufficio dall'altra parte della città non sono una buona combinazione. Indosso velocemente un paio di ballerine azzurre e inizio a correre giù per le scale ,ma poi ricordo la borsa. Prendo la borsa e ricordo il cellulare e impreco con tutta la femminilità che ho.
"Elisabeth!!"
"Scusa nonna"
Chiudo la porta sperando di non aver dimenticato nulla e vado a testa alta verso l'ufficio pronta per farmi rimproverare.
Invece...
"Buongiorno Liz. Sei arrivata giusto in tempo abbiamo una riunione fra circa.."
L'uomo Più figo del mondo, alias Nicholas Grey, si guarda il polso e mormora:
"2 minuti"
"Oh cavolo" Corro nel mio ufficio urtando Nicholas con la borsa e vado a prendere il fascicolo sulla riunione che la sera prima avevo dimenticato totalmente di leggere.
"Elisabeth dobbiamo parlare di una cosa importante..."
"Non adesso Grey!! Sto leggendo e mi distrai dal MIO lavoro"
Lo caccio con un gesto della mano.
Infatti due minuti dopo sono a fissare imbarazzata un certo signor Delay che mi chiede che ne penso dell'affare che cercheranno di concludere oggi lui e il mio Nicholas.
Sorrido annuendo senza aggiungere nulla. Allorché il carissimo signor Delay si gira a guardare Nicholas sorridendo gli fa un occhiolino e gli sussurra in maniera troppo udibile:
"Quindi assistente e scopamica anche per te hanno lo stesso significato?"
Mi rendo solo conto di una bottiglia che viene lanciata dritta in faccia al CARISSIMO signor PIRLAY (Pirla+ Delay) ,Nicholas che mi prende in braccio fino al suo ufficio,che chiama la sicurezza e che sbraita di portargli immediatamente un cappuccino e un muffin al cioccolato bianco.
"Nicholas che cazzo..?"
Mi sorride dolcemente sussurrandomi di non preoccuparmi di nulla e che denuncerà quel "figlio di puttana" (Cit.) e che gliela farà pagare.
"Nicholas ha solo frainteso il nostro rapporto non stai un po' esagerando?"
Fermo le sue minacce di torture, agonie e morte.
"Nessuno Può offenderti ..E' semplice Elisabeth"
E così passo la giornata seduta sulla scrivania di Nicholas sotto il suo sguardo vigile e piena di dolcissime attenzioni. Si, avete letto bene.
"Stamattina ti avevo detto che dobbiamo parlare ma mi hai interrotto bruscamente.."
"Si, scusami è che dovevo farmi un quadro gener.."
Alza lo sguardo dalle scartoffie che stava firmando e aggancia il suo sguardo con il mio.
"E' da quando lavori qui che non faccio altro che sognare di... fare l'amore con te e io sto impazzendo Liz"
"Cristo ma sei un perv.."
"Non dirlo cazzo!"
Si alza velocemente dalla sua postazione e in un attimo è davanti a me con i suoi occhi penetranti ad analizzarmi.
"Io non scopo le dipendenti,Liz"
"Era fare l'amore hai detto"
Sbuffa spazientito.
"Io non faccio l'amore con le dipedenti Liz. Anche se loro ci provano io non ci sto perché lavorano per me e potrebbe alterare ciò che danno all'azienda o metterla a rischio"
Annuisco nonostante non sia affatto convinta dalle sue parole.
"Ma con te voglio fare un'eccezione ..Voglio proporti di iniziare una relazione ,una normalissima relazione ."
Inizio a dirgli che siamo la coppia Più male assortita al mondo ma lui mi interrompe con un bacio. E che bacio!!! Le sue labbra al sapore di caffè mi stuzzicano chiedendomi di dargli ciò che non posso. Allora le sue labbra provocanti passano ad accarezzarmi il collo scendendo e risalendo, provocandomi dei brividi lungo la schiena .
"Male assortiti eh?"
Sussurra sulla mia scollatura mentre mi stringe i fianchi con le grandi mani. Mi sfugge un gemito di frustrazione e di piacere che fa gemere anche lui.
"I miei sogni erano popolati da gemiti come quello Elisabeth.. Lascia che i miei sogni diventino realtà"
Lo spingo dolcemente e lui si allontana,immediatamente.
"Ci devo pensare"
Geme di frustrazione e si indica il cavallo dei pantaloni teso dall'enorme erezione che ha sotto.
"Un'altra notte così no!"
Si va a sedere sulla poltrona dall'altra parte dell'uffico e chiude gli occhi facendo respiri profondi.
"Ti prego Elisabeth abbottona quei due bottoni della camicia, sistemati i capelli e il rossetto perché adesso sei una visione troppo sexy per calmare un'erezione ."
Imbarazzata da ciò che ha detto inizio a sistemarmi mentre lui rimane ad occhi chiusi a fare respiri profondi. Sembra stia partorendo.
Scoppio in una risata ma avevo la gonna aperta per sistemare la camicia e i suoi occhi sono su di me, o per meglio dire ,sulle mie mutandine di pizzo nero che sono a malapena coperte dalla camicetta che indosso.
Si alza come un leopardo e in un attimo sono con il seno schiacciato contro il muro e con una sua mano a stringermi il sedere fasciato a malapena da del pizzo nero.
" Te le strapperò Elisabeth. Con i denti."
Mi bacia sulla nuca alzandomi i capelli e torna sedersi sospirando e tornando a tenere gli occhi chiusi.

Tutto iniziò cosìDove le storie prendono vita. Scoprilo ora