Capitolo 30

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Un leggero scatto alla porta mi conferma che se n'è andato, di nuovo. Una rabbia violenta inizia a montarmi dentro mentre mi guardo allo specchio. I capelli ancora un po' spettinati, gli occhi lucidi e le labbra rosse e gonfie indicano che è davvero successo e non è stato solo un sogno troppo realistico. Un'occhiata all'orologio appeso alla parete mi conferma che ormai è troppo tardi per andare a lezione e decido di ritornare a casa. L'aria di New York mi sveglia dallo stato shock in cui mi trovavo. I rumori familiari di clacson, il vociare delle persone e i loro passi mi svegliano e mi aiutano a rendermi conto ciò che ha fatto Nicholas non è normale e che non sono un preservativo.

La prima cosa che faccio dopo essere entrata in casa è buttare la borsa accanto la porta seguita subito dopo dal cappotto, la seconda è accendere il termostato e la terza è navigare su internet seduta sopra una poltrona. Se ve lo state chiedendo, no, non c'è niente di nuovo. Mentre leggo che Johnny Depp si sposa e inizio ad urlare suona il campanello. Mi precipito a spalancare la porta e, maledetta abitudine di non guardare nello spioncino, è Nicholas.

"Ti ho cercata per tutta la scuola"

Sospira passandosi una mano sul viso.

"Che volevi?"

Chiedo pronta a chiudere la porta.

"Volevo un altro assaggio per continuare la giornata"

Ah? Ho sentito bene?

"E che cazzo ti sembro una fiera della degustazione?"

"Meglio, molto meglio."

Risponde fissando le mie labbra

"Sono ancora gonfie"

Aggiunge.

"Diciamo che delicatezza non è un aggettivo adatto a descrivere il coglione che mi ha baciata"

Ride e questo mi fa arrabbiare ancora di più.

"La prossima volta sarò più delicato, allora."

"Ho appena detto che-"

Mi interrompo.

"Prossima volta?? Sei impazzito per caso?"

Urlo gesticolando come un ossessa.

"Perché non ti va?"

Chide sorridendo mentre appoggia una mano allo stipite della porta. E' sexy.

"No guarda, ti bacerei per ore, se non per giorni."

I suoi occhi si illuminano e dopo una pausa carica di tensione sussurra:

"Anch'io"

Ho l'impressione che stia dicendo sul serio.

"Bella battuta. Ci si vede in giro, Nick"

E chiudo la porta con uno scatto.

"I tacchi mi stanno uccidendo i piedi" E' l'unico pensiero che mi attraversa la mente mentre cerco il mio cavaliere per il locare. E' venerdì sera e sono passati giorni dall'ultimo episodio alla porta. Ah eccolo lì. Alzo una mano per farmi vedere e lui mi sorride , un sorriso intimo. Vietato ai minori. Mostra un segno di apprezzamento squadrandomi fino a fermarsi alle scarpe. Tacchi neri tacco 12. Molto scomode, aggiungerei.

"Ciao. Belle scarpe."

Mi sussurra ad un orecchio per non dover urlare a causa del volume spacca timpani.

"Ciao e grazie"

Sussurro a mia volta avvicinandomi al suo orecchio.

"Gli altri sono a prendere da bere"

Annuisco semplicemente per evitare di avvicinarmi ulteriormente a lui. Ci sediamo sui pouf bianchi disposti in giro per il locale. Ne approfitto per osservarlo meglio. E' in jeans e maglietta con un paio di Nike ai piedi. Oh come vorrei indossare un paio di Nike, adesso.

"Liz"

sussurra avvicinandosi.

"Si"

Mimo con le labbra.

"Sei bellissima stasera"

Sorrido imbarazzata senza rispondere.

Alexis spunta dalla folla con in una mano una caraffa di sangria alla pesca e nell'altra una fila di bicchieri di plastica.

"Elisabeth"

Lo decifro dal movimento delle sue labbra, più che sentirlo.

"Sei bellissima"

Anche questo l'ho decifrato.

Poggia le cose sul tavolino di vetro accanto ai pouf e si gira permettendomi di scorgere un ragazzo dietro di lei. David. E' vestito esattamente come il mio cavaliere e mi sorride.

"Ciao"

Mima

"Piacere di rivederti"

Dopo avere bevuto un paio di bicchieri di sangria scendiamo in pista a ballare, o per lo meno a provarci.Sono tutti ottimi ballerini tranne me che cerco di mantenere il passo nonostante i tacchi mi stiano martoriando i piedi. Indico ai miei amici che sto andando in bagno. La prima cosa che faccio dopo aver chiuso la porta è di togliermi le scarpe e gettarle contro le piastrelle con un sospiro liberatorio. Le brucero', promesso. Il pavimento freddo mi da sollievo ai miei poveri piedi avvolti nelle calze color carne. Mi guardo allo specchio per guardarmi il trucco e sistemarmi ma dietro di me c'è Grey.

"Un po' di fantasia Nicholas. Sempre in bagno?"

"Perchè sei qui con Adam, Elisabeth?"

E' arrabbiato. Lo guardo male attraverso lo specchio.

"Non credo siano fatti tuoi, Grey"

Raccolgo le scarpe abbandonate a se stesse e le indosso.

"Belle scarpe"

Soffoco il grazie spontaneo che stavo per dire. Sorride al mio silenzio.

"Com'è che fai sparire la mia rabbia?"

Spero sia una domanda retorica perché non saprei come rispomdere.

"Liz"

Sussurra avvicinandosi.

"Non baciarmi Nicholas"

Sussurro.

"Non posso non farlo. Desidero baciare solo te in questo dannato locale. E sto impazzendo."

Si passa una mano tra i capelli fissandomi intensamente.

"Sei il mio tormento."

Un brivido mi percorre la schiena.

"Non voglio essere la tua ragazza"

"Non devi per forza esserlo"

Una risata spontanea riempie il bagno.

"Oh Nicholas, vaffanculo"

Ancora ridendo ma con più amarezza ritorno al tavolo dei miei amici e del mio cavaliere, Adam.

Ciao a tutti! Ho finalmente scritto il capitolo in occasione di due eventi. Oggi 11.02.2015 è esattamente un anno da quando ho pubblicato il primo capitolo e vorrei approfittarne per ringraziarvi per tutte le visualizzazioni i voti i commenti e i messaggi in bacheca e su wattpad. Il secondo evento, non meno importante del primo, è l'uscita imminente di cinquanta sfumature di grigio che mi sta facendo impazzire. Buona visione a chi andrà a vederlo e grazie a tutti per tutto e per il vostro sostegno

Tutto iniziò cosìDove le storie prendono vita. Scoprilo ora