•Capitolo 1•

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Brooklyn p.o.v.
Che palle, questa giornata non potrebbe andare peggio di così. Frequento il secondo superiore al liceo linguistico, essendo io molto dotata per le lingue, ma... oggi la prof. ha riportato i compiti di matematica. E come avrete capito, quella materia non è affatto il mio forte, la detesto. È la causa della maggior parte delle mie punizioni.
Infatti, ho preso 4. Mi preparo psicologicamente alla sfuriata che mi lanceranno i miei fratelli, in particolare Harry, visto che lui tiene molto a tutte le merdate che riguardano la scuola. Ora sto tornando a casa a piedi, visto che il liceo è a pochi passi da casa mia, e in poco tempo arrivo davanti al cancello che conduce alla grande villa Parkinson.
Essendo 8 in famiglia, è giusto avere una grande casa. O almeno questa è l'idea che ci siamo fatte io e le mie sorelle. Parlando di loro, a volte vorrei avere io l'intelligenza di Quinn, che è un asso in matematica. Per questo è la preferita di Zayn. Oppure vorrei avere lo "sguardo dolcioso" della piccola Nichole, capace d' impietosire il "boss", ovvero Harry, il più grande di tutti.
Ad un certo punto, inizio a contare i passi che mancano per arrivare davanti alla porta di casa.
Uno.
Tranquilla Brook, andrà tutto bene.
Due.
Sciallati, sei esagerata. Un brutto voto non ha mai fatto male a nessuno.
Tre.
A tutti può capitare di andare male a scuola. Ognuno di noi fa schifo a matematica, sei giustificata.
Quattro.
Non t'agitare, vedrai che non ci sarà nessuno in casa, o al massimo la tua "amata professoressa" non ha ancora messo i voti sul registro elettronico.
Cinque.
Stavo pensando... dov'era finito quel biglietto per un viaggio di sola andata alle Hawaii? No perché, sinceramente, ne avrei un grande bisogno.
Okay, ci siamo. Respira profondamente e... oh, ma andiamo. Quante diavolo di storie sto facendo per un misero 4?!
Apro la porta di casa, e l'attenzione di tutti e 7 ricade su di me, soprattutto quella di Harry.
Harry: "Oh, ma guarda chi si vede. Brooklyn. Hai qualcosa da dirmi?"
Io: "Chi? Io? Ehm.. assolutamente nulla. Tutto a gonfie vele."
Harry: "Brooklyn. Ultima chance."
Pronuncia mio fratello, assottigliando gli occhi a due fessure e rendendo tesa la mascella. Quello sguardo... maledetto, devo rivelare ogni singola cosa, perché sa tutto. Lo si legge negli occhi.
Io: "Beh ecco... io... hopreso4allaverificadimatematica".
Harry: "Scadisci bene, per cortesia."
Io: "Ho-ho p-preso 4 a-alla verifica di-di mate-matica..."
Harry rilascia un lungo sospiro, per poi aggiungere:
"E cosa ti avevo detto io ieri, mentre tu stavi buttata sul divano a guardare la tv e a usare quello stupido telefono?"
Io: "Di.. di studiare."
Harry: "E tu mi hai ascoltato?"
Io: "N-no.."
Affermo io, abbassando lo sguardo, capendo benissimo dove vuole andare a parare.
Harry: "Bene bene bene, sai benissimo cosa devi fare."
Io: "No Harry ti prego, adesso mi metto a studiare e recupero quel 4."
Harry: "Oh, non ne ho dubbi sul fatto che lo farai. Eccome se lo farai. E ci penserai due volte prima di non darmi retta. Aspettami in camera mia, Brooklyn."
Io: "No no Harry, per favore, no. Questa è l'ultima volta che prendo un brutto voto a matematica. Ti prego, non farmi nulla. Te-te lo prometto."
Harry: "Brook non so se mi sono spiegato bene. Fila in camera mia e aspettami lì. Arriverò fra poco."
Io: "Ma.."
Harry: "Brooklyn!"
Così, senza ribattere, salgo le scale per andare in camera di mio fratello maggiore, lanciando uno sguardo d'aiuto alle mie sorelle e al resto dei miei fratelli.
Niall mi lancia uno sguardo compassionevole.
Zayn mi scruta severo, ciò significa che è d'accordo con ciò che ha detto il "boss".
Louis mi guarda dispiaciuto, e stessa cosa Liam.
Quinn ha assunto una faccia desolata, e la piccola Nichole mi guarda come se avessi combinato qualcosa di grave.
Vado in camera di Harry, e lo aspetto seduta sul letto, iniziando a piangere per quello che mi avrebbe fatto successivamente. Già riuscivo a sentire il mio sedere rosso, e io che gli pregavo di smetterla.
All'improvviso, sento la porta aprirsi e chiudersi di scatto, e subito dopo davanti a me si presenta l'enorme figura di mio fratello maggiore Harry, e d'istinto mi alzo subito dal letto.
Harry: "Brooklyn, io non so più che cosa fare con te. Non mi ascolti, e rischi anche di perdere l'anno. Questo è l'ennesimo 4 che prendi, ma vedrai che dopo quello che ti farò ti metterai sotto con lo studio."
Io: "No Harry, per favore non farlo."
Harry: "Non ti conviene peggiorare la situazione. Ora stenditi sulle mie ginocchia."
Io: "No.. Harry.."
Allora Harry mi prende per un polso e mi scaraventa sulle sue ginocchia.
Io: "Harry, no. Non puoi picchiarmi come una bambina di 5 anni, ne ho 15! Sono grande per essere punita in questo modo..."
Lui non risponde, e inizia a sculacciarmi sui pantaloni.
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Io: "No basta, mi fai maleee. Ho imparato la lezione, smettila."
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Io: "Ahia, basta Harry.. non ce la faccio più!"
Continua a non rispondermi.
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Io: "Harry... so che ho sbagliato ma smettila ti prego, non lo reggo più il dolore."
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Io: "Bastaaa Harryyy!"
Harry: "E adesso questi scendono."
Dice abbassandomi i pantaloni, rivelando già l'evidente rossore del mio povero sedere.
SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK
Io: "Harry! Basta, mi stai facendo malissimo!"
Harry: "Brooklyn, un' altra parola e te le do tutte con la spazzola!"
IO: "No no, scusa scusami."
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Io sto piangendo come una fontana, ma Harry sembra non farci caso, e mi abbassa le mutandine. Io però tento di fare resistenza, tenendo con la mano l'elastico delle mie mutandine.
Harry: "Fai resistenza? Bene, l'hai voluta tu."
Io: "No, scusa scusami, scusaaa."
Così mollo la presa e lui riesce ad abbassarmele.
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Io: "Basta fratellone, ti prego. Vado a studiare e recupero quel 4, ma bastaaa! Mi fai malissimo!"
Harry: "Brooklyn, ti do le ultime 20. Tu però devi contarle, capito? Se sbagli ricomincio."
Io: "O-okay.."
SMACK
Io: "U-uno."
SMACK
Io: "Ahia, d-duee."
SMACK
Io: "Ahiaaaa."
Harry: "Non ti ho sentito contare, iniziamo da capo."
Io: "No no Harry, basta ti prego! Mi fai troppo maleeee."
Harry p.o.v.
Brooklyn: "No no Harry, basta ti prego! Mi fai troppo maleeee."
Lancio un' occhiata al suo sedere, di un rosso acceso. D'accordo, forse 20 sono un po' troppe. Decido di smetterla, convinto che la mia sorellina abbia imparato la lezione. Odio punirla in questo modo, anche perché lei ha ormai 15 anni e si vergogna, ma non c'è altra soluzione. Metterla solo in castigo non basta, secondo me è questo il metodo giusto. Con questi pensieri in mente, le alzo mutandine e pantaloni.
Brooklyn: "P-posso a-alzarmi?"
Io: "Sì, piccola."
Lei non perde un minuto e si alza subito da quella posizione, per lei troppo imbarazzante.
Io: "Allora, hai imparato la lezione?"
Brooklyn: "Sì, sì, ho capito. Ma sei un vero stronzo."
Io: "Hey! Guarda che non ci metto niente a rimetterti sulle mie ginocchia."
Affermo prendendola e mettendola seduta sulle mie ginocchia, rivolta verso di me.
Brooklyn sbianca di colpo alle mie parole, per poi aggiungere:
"No scusa, scusa."
Io: "Scuse accettate, ma per quello "stronzo" te ne stai una settimana in punizione, senza poter uscire. D'accordo?"
Brook: "Sì, okay."
Allora la abbraccio, troppo colpito dalla sua tenerezza.
Io: "Brook devi solo capire che lo faccio per il tuo bene, perché tengo troppo a te. Non pensare che lo faccia per divertimento, perché non è affatto vero. Mi dispiace molto fare questo, ma è necessario, sì?"
Brooklyn: "Mi-mi dispiace.."
io: "Non sono più arrabbiato piccolina, adesso però vai a studiare."
E detto ciò si alza e si reca verso la sua stanza. Io invece esco dalla mia.
Appena fuori, Niall mi si para davanti.
Niall: "Harry, si sentivano le urla di Brook dal piano di sotto, sicuro di non aver esagerato?"
Io: "No Niall, è questo l'unico metodo che si può utilizzare con Brook, e stessa cosa vale per le altre due."
Dico in modo severo, lui annuisce. Subito dopo vedo Nichole e Quinn precipitarsi nella stanza della sorella, non degnandomi di uno sguardo. Decido di andare a dare un' occhiata a quelle tre.
Mi appoggio allo stipite della porta della stanza di Brook.
Io: "Brook, tesoro, tutto bene?"
Brook: "Sì, Harry..."
Io: "Per qualsiasi cosa chiamami, sono al piano di sotto. Per voi due vale lo stesso, va bene?"
Quinn e Nichole annuiscono, così lascio la stanza per andare al piano di sotto, insieme agli altri. Odio punirle in quel modo, soprattutto Brooklyn che ormai è una ragazza di 15 anni, mi dispiace davvero. Ma è l'unico modo. E con questi pensieri in mente passa la giornata...

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Fine primo capitolo. Ditemi cosa ne pensate, per favore. È molto importante per me saperlo. Quindi, oltre a leggere potreste anche votare e commentare? Grazie mille, e buona lettura.
Byeeee,
Sabrinapolselli☘️🕊

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