•Capitolo 14•

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Brooklyn p.o.v.
(Due settimane dopo)
Domenica, santissima domenica. La domenica è l'unico giorno in cui nessuno scassa i coglioni, e posso stare a letto fino a tardi. Che bellezza, magari fosse domenica tutti i giorni.
Sono le 11:30, e io mi trovo sotto le coperte, a girare sui vari social network, che non visitavo da qualche giorno, visto che Harry teoricamente mi ha sequestrato il cellulare qualche giorno fa.
Praticamente, però, Harry ha il sonno pesante, e sono riuscita a fregarlo a sua insaputa, mentre lui continua a dormire come un ghiro.
Okay, so che sono in pericolo di vita se mi scopre, ma probabilmente non si sveglierà entro le 12:30. Harry è un dormiglione, e la domenica ne approfitta poltrendo fino a tardi, visto che per la maggior parte della settimana deve essere a lavoro entro le 07:00 di mattina.
Dopo una decina di minuti, decido di alzarmi e scendo in cucina a fare colazione, dopo aver posizionato il telefono nel comodino vicino al letto di Harry. A tavola ci sono Louis, Liam e Zayn. Saluto tutti e tre con un bacio sulla guancia, da loro ricambiato, e mi siedo anch'io.
Io: "Okay, qui è tutto troppo calmo. Harry dorme, ma Nichole e Niall? E Quinn?"
Zayn: "Si sta meglio così, Brook. Fidati. Comunque.. sai che due volte al mese Niall si sveglia di buon umore e pieno di energia, no?"
Io: "Sì, e quindi?"
Zayn: "Beh.. il mese scorso si è fissato con l'equitazione e quello prima con il basket. Questa, invece, è la volta del golf, e si è portato dietro Quinn e Nichole, che non erano del tutto entusiaste. Ma non ci possiamo fare niente, un po' di pazzia la possiamo concedere anche al nostro biondo tinto."
Io: "Golf? Seriamente? Accidenti, non vorrei essere nei loro panni. Io odio letteralmente il golf."
Zayn: "Okay, siamo tutti e tre d'accordo con te. Comunque.. cos'hai in mente di fare oggi?"
Io: "Beh.. è domenica, no? Divano e televisione, magari con l'aggiunta di pizza e coca-cola."
Niall: "Pizza e coca-cola?! Niall è presente!!"
Esclama nostro fratello, facendo il suo ingresso trionfale in cucina, con dietro le mie sorelle.
Liam: "Si può sapere da dove diavolo sei spuntato fuori?"
Niall: "Beh.. stavamo per entrare in casa, quando ho sentito Brooklyn urlare 'pizza e coca-cola'."
Io: "Hey, io non stavo gridando!"
Niall: "Okay, allora ho l'udito sviluppato. Sinceramente, preferisco la seconda opzione."
Louis: "Bene.. la normalità di Niall non ha limiti. Ritornando a noi... vi siete divertiti a giocare a golf?"
Domanda curioso Lou, ridendo sotto i baffi.
Niall: "Meravigliosamente."
Nichole: "Orrendo."
Quinn: "Schifo assoluto verso il golf."
Dicono i tre contemporaneamente, facendo scoppiare a ridere me, Liam, Lou e Zay.
Niall: "Cosa? Non vi siete divertite?"
Quinn: "Niall, se osi portarmi un'altra volta con te a praticare golf, giuro che prendo tutti i tuoi pacchetti di caramelle e li butto fuori dalla finestra, davanti ai tuoi occhi!"
Nichole: "Esatto! E io aiuto Quinn!"
Niall: "Non lo fareste veramente."
Afferma Niall, un po' dubbioso sulle sue stesse parole.
Quinn: "Oh, staremo a vedere."
Io: "Zayn, perché mi hai chiesto cos'avevo in piano questo pomeriggio?"
Zayn: "Perché fai la stessa routine ogni domenica, ma oggi c'è un documentario interessante sugli animali, e io non me lo perderò."
Io: "Zay, come diavolo fanno a piacerti i documentari?"
Zayn: "Devo essere preparato a qualsiasi evenienza, a scuola non si sa mai. E poi.. sono molto istruttivi."
Io: "Ah.. beh, non lo vedrai. Oggi c'è -Città di carta-, e io devo assolutamente vederlo."
Liam: "Hey hey, fermi tutti! Oggi trasmettono la partita finale, e gioca la mia squadra preferita!"
Louis: "Scordatevelo. Nel primo pomeriggio riprenderà la mia soap-opera preferita."
Quinn: "Esatto, io e Lou la vedremo in santa pace, sia chiaro!"
Niall: "Chiaro un bel niente, alle 16:00 andrà in onda "Cuciniamo di tutto."! E io non posso perdermelo assolutamente, ho bisogno di nuove ricette per la mia pasticceria!"
Nichole: "No! Oggi faranno vedere 'Biancaneve e i sette nani', e io devo vederlo!"
Niall: "Ma.. Nichole, questo pomeriggio non sei a casa."
Zayn: "Come? Che mi sono perso, ragazzi?"
Niall: "Ohw, che sbadato, mi sono scordato di dirvelo. Mentre stavamo tornando a casa, abbiamo incontrato Jamie, il migliore amico di Nichole, e suo padre. E dopo svariate chiacchiere hanno invitato Nicky a dormire da loro, e io ho accettato. Per pura casualità, ero immerso nei miei pensieri."
Harry: "Tu cosa?!"
Urla Harry, piombando in cucina.
Okay, da dove sbuca fuori questo qui?
Louis: "Calmati Harry, sono solo bambini."
Harry: "Non m'interessa, Nichole non andrà a dormire da quel Jamie, mi è sempre stato antipatico."
Io: "Avanti Harry, non fare il fratellone gelosone. Sei peggio di me, sicuramente."
Zayn: "Concordo. Comunque anche io sono dalla parte di Niall, Harry. Lasciala andare per una volta, che male farà mai? Anche io sono geloso, ma fino ad un certo punto."
Niall: "Non so se ve ne siete resi conto, ma state discutendo di un bambino di 6 anni, per l'esattezza."
Harry: "6 anni o meno, è la stessa cosa! Nichole non ci andrà, punto e basta. La questione finisce qui."
Nichole: "Sei cattivo, Harry!"
Harry: "Dillo un'altra volta Nichole, e poi vedi come divento cattivo, veramente."
Nichole deglutisce, per poi andare a nascondersi dietro Zayn, che intenerito la prende in braccio, mettendola seduta sulle sue gambe.
Zayn: "Harry, ne stai facendo una tragedia. Forse ti sei svegliato di malumore, o non so. Comunque, io la farei andare."
Harry: "Qui sono io il più grande, decido io. E voi lo dovete rispettare."
Zayn: "Ti ricordo che abbiamo solamente un anno di differenza, Harry."
Harry: "Non me ne frega, dopotutto rimango io il maggiore."
Zayn: "Sai che ti dico Harry? Vaffanculo. Nichole, mi dispiace, ma il maggiore ha detto di no."
Afferma Zayn, fulminando Harry con lo sguardo, così come tutti gli altri.
Harry: "Non rompete le palle, per cortesia."
Nichole lo fissa male, per poi scendere dalle gambe di Zayn e salire al piano di sopra. Le vado dietro, non vorrei che combinasse qualcosa, altrimenti le sa le conseguenze, e nemmeno che finisse nei guai per un impeto di rabbia.
Io: "Su, Nichole. Fa niente, andrai un'altra volta. D'accordo?"
Nichole: "No, non è giusto!"
Esclama la mia sorellina, facendo un broncio infantile adorabile, che mi fa sorridere dolcemente. Le porto una ciocca ribelle dietro l'orecchio, per poi sussurrarle un:
"Se levi quel broncio, ti farò vedere tutto quello che desideri in tv."
A quelle parole, Nichole mi guarda con occhi supplichevoli.
Nichole: "Sul serio? Tutto tutto?"
Io: "Tutto tutto, promesso."
Nichole: "Okay, allora non ci vado, anche se Jamie ci resterà malissimo."
Io: "Piccolina, non ti preoccupare. È lunga la vita, ne avrete di tempo per incontrarvi."
Nicky annuisce, per poi lasciarmi sola in corridoio e recarsi verso la sua stanza. Wow, cambia umore facilmente. È bipolare come Harry, che scoperta!
Torno in cucina, e aiuto Zayn a sparecchiare la tavola, visto che abbiamo concluso tutti di fare colazione, compreso il caro Harry gelosone.
Quinn p.o.v.
Sono immersa nei miei pensieri, quando il mio cellulare inizia a squillare. È Miranda, la mia migliore amica. Okay, meglio spostarsi, altrimenti i miei fratelli prenoteranno una stanza in manicomio per noi due.
Chiamata con Miranda.
Io: "Hey Miranda!"
Miranda: "Quinn, mia cara Quinn. Hai piani per questa sera?"
Io: "Sii diretta, per favore. Ti conosco troppo bene, di cosa hai bisogno?"
Miranda: "Okay.. pigiama-party. Stasera. Alle 21:00 in punto da me, ci sarà anche Abbey, sei dei nostri?"
Io: "Okay, calmati. Non lo so, oggi Harry è di cattivo umore, non penso mi farà uscire."
Miranda: "Oh, avanti! Provare non costa nulla, sicuramente dirà di sì. Dopotutto tu sei Quinn, la sorella preferita."
Io: "Miranda, smettila. Non sono la sorella preferita di nessuno, tantomeno di Harry."
Miranda: "Parla quella che hanno soprannominato 'mini Zayn'."
Io: "Beh, forse solo di Zayn."
Miranda: "Continua a crederci."
Io: "Basta! Come siamo finite a parlare delle preferenze dei miei fratelli?"
Miranda: "Non chiederlo a me. Allora, ripropongo. Vieni stasera?"
Io: "Te lo ripeto: non ne ho idea, ma credo di no."
Miranda: "Quanto sei pessimista, Dio."
Io: "È già tanto che tento, non farmi cambiare idea, Miranda cara."
Miranda: "Vaffanculo."
Io: "Sempre molto delicata, a quanto vedo."
Miranda: "Stasera vieni, punto e basta."
Io: "Poi ti faccio sapere, a dopo scema."
Miranda: "Ciao, tesoroooo!"
Fine chiamata.
Dopo aver terminato la chiamata, mi passo una mano sulla faccia. Proprio una deficiente dovevo trovare come migliore amica? Beh, Abbey non è da meno, ma almeno lei ha un po' di contegno. Siamo in tre, formiamo un gruppo fantastico, le adoro. Non c'è niente che fa una senza le altre, siamo una cosa sola, ecco tutto. Devo solamente chiedere il permesso ai miei fratelli, ma sicuramente diranno di sì, dopotutto non ho combinato guai negli ultimi tempi. Tralasciando il fatto del fumo. Bah, non c'è nulla di cui preoccuparsi.
(Nel pomeriggio)
Harry: "No, no e poi no! Assolutamente no, te lo puoi anche scordare. Oggi nessuna di voi tre uscirà da questa casa."
Dice Harry, indicando me e le mie sorelle. Quando si sveglia di malumore, lo rimane per una giornata intera, ma devo riprovare. Infondo, ho bisogno di svagarmi, e quel pigiama-party mi farà bene. Dopotutto, saremo solo noi tre.
Io: "Su Harry, quando sei così, diventi terribile e intrattabile."
Harry: "Un'altra parola, e ti metto in punizione."
Io: "Ma non ho fatto niente!"
Harry: "Sei in punizione per una settimana!"
Spalanco gli occhi, sbalordita. A chiunque può capitare una giornata no, ma lui esagera.
Io: "Ti prego, ci tengo ad andare a quel pigiama-party! Miranda e Abbey me lo hanno chiesto quasi implorando!"
Harry: "No, punto e basta. Te lo scordi. E adesso lasciami in pace, sono già stressato."
Io: "Fanculo."
Borbotto sottovoce, e fortunatamente non mi ha sentito.
Che Dio sia lodatooo, sono salva.
Bene.. Harry ha detto di no. Ma io ho altri quattro fratelli, cinque, compresa Brooklyn. Dopotutto, anche lei è più grande di me, anche se di poco.
Esco dalla camera di Harry, e mi dirigo in salone, dove sono tutti seduti sul divano, a discutere sul programma da vedere in televisione, visto che ognuno ha obbiettivi diversi.
Mi siedo sulle gambe di Zayn, che mi racchiude fra le sue braccia. È sempre stato molto affettuoso, nonostante la sua severità.
Zayn: "Ma guarda chi abbiamo qui."
Io: "Salve, che fate?"
Liam: "Nulla di che. Litighiamo sul canale da vedere, e allo stesso tempo parliamo di ricordi."
Louis: "A proposito di ricordi, io ne ho uno in mente!"
Esclama Louis, tentando di mangiare il gelato con la forchetta. Lui e la sua fobia per i cucchiai, non lo capirò mai..
Louis: "Harry aveva circa 18 anni, mentre io ne avevo 15. Stavamo tutti in casa, quando Harry se ne esce dicendo che aveva bisogno di una doccia rilassante. Sale al piano di sopra, e dopo una ventina di minuti, lo sentiamo urlare in modo agghiacciante, un urlo di quelli femminili, che ti rendono sordo all'istante."
E a quel punto, scoppio a ridere, seguita da Brooklyn e Nichole. Gli altri si limitano solamente a ridacchiare.
Louis: "Dunque.. dopo il suo urlo, ci siamo tutti presi uno spavento enorme, ma io più degli altri. Ero terrorizzato, così ho preso un coltello da cucina, uno di quelli affilati, sotto lo sguardo stupito di Liam, Niall e Zayn. Dovevate vedere le loro facce, ragazze, erano epiche, da farci una foto. Me le ricordo ancora, e al solo pensiero mi viene da ridere. Comunque, sono corso nel bagno dove Harry stava facendo la doccia, l'ho aperta con un calcio, come nei film d'azione, e a quel punto Harry ha scostato la tenda, guardando prima me e poi il coltello affilato, con uno sguardo scioccato. La sua reazione? Ha iniziato a lanciarmi ogni cosa che gli capitava a tiro: saponette, bagnoschiuma, shampoo, spazzole, gel, di tutto e di più. E sapete perché ha urlato? Semplicemente per il fatto che, mentre s'insaponava i suoi 'meravigliosi ricci', il sapone gli è andato a finire negli occhi, e bruciava. E poi c'ero io, che credevo fosse entrato un clown assassino pronto ad uccidere tutti. Infondo, volevo solo fare l'eroe."
Scoppio a ridere, tenendomi la pancia con la mano, seguita da tutti i presenti.
Zayn: "Oh, sì! T'abbiamo preso in giro per settimane intere, come scordarselo!"
Liam: "Giusto, Zayn! E ricordi la faccia che faceva Lou?"
Zayn: "Era semplicemente da foto."
Niall: "Concordo con voi, ragazzi."
Io: "No, siete incredibili."
Dico tra le risate, tentando di placarmi, ma con scarsi risultati.
Niall: "Hey, ne abbiamo combinate molte da più giovani. Specialmente a 18 anni, circa. Per esempio... quando siamo andati al ristorante e Liam si è messo a piangere."
Brooklyn: "Perché a piangere?"
Liam: "Non provare a dirlo, Niall! Altrimenti ti uccido!"
Niall: "Mi dispiace Liam. Comunque.. aveva iniziato a piangere perché il cameriere del ristorante gli aveva detto che non poteva mangiare la minestra con la forchetta, e doveva per forza utilizzare il cucchiaio."
Zayn: "Giusto, e ad un certo punto si è stufato, ed è uscito dal locale, giurando di denunciare quel cameriere."
Sputo l'acqua che stavo bevendo, addosso a Niall, che mi fissa disgustato.
Io: "Omg, scusa Niall."
Niall: "Fa niente, in effetti è una reazione tipica."
Comincio a ridere nuovamente, non riuscendo a respirare e facendomi venire il singhiozzo.
Zayn: "Okay, ora tocca a me. Era il compleanno di Niall, e io me l'ero praticamente scordato, essendo terribilmente sbadato. Dovevo fargli un regalo per forza, ma non avevo idea di cosa comprare. Così, mi sono fidato del mio istinto, che quella volta ha fatto veramente cagare."
Io: "Si può sapere cosa gli hai regalato?"
Niall: "Mi ha regalato un poster gigante, raffigurante Barack Obama."
Sussurra Niall, fissando storto Zayn, che l'osserva facendo un sorrisetto innocente.
Brooklyn: "Non posso crederci. Povero mio Niall."
Iniziamo a crepare dalle risate, quando Liam c'interrompe, con un 'Alt' gridato ad alta voce.
Liam: "Anche io ho un ricordo. Che riguarda il nostro professore."
Zayn: "Cosa cazzo...?"
Liam: "Ricordate, ragazzi? Zayn aveva circa 19 anni, e ancora non sapeva nuotare."
Louis: "Sì, e quando ebbe il coraggio di nuotare in una piscina profonda appena un metro, si era ritenuto coraggioso, e si è vantato per mesi."
Brooklyn: "Perché non siete così anche adesso?"
Niall: "In che senso?"
Brooklyn: "Intendo così, spensierati, come lo eravate nei vostri ricordi. Ora.. siete diversi, molto diversi."
Zayn sospira pesantemente, per poi rivolgersi a Brooklyn.
Zayn: "Brook, i tempi sono cambiati, non so se te ne sei resa conto. Siamo diventati adulti, le cazzate ormai le combinate solamente tu, Nichole e Quinn, in questa casa. E a volte anche Niall.  Abbiamo avuto un passato difficile e complicato, ricordi?"
Brooklyn: "Sì, sì, sempre la stessa storia."
Zayn: "Brook, non iniziare con la tua cantilena."
Brooklyn: "Non è una cantilena, Zayn. È la pura verità. Siete dei rompipalle, non vi sopporto quasi mai, specialmente Harry. Quando si comporta come oggi, urlando a destra e a manca."
Liam: "Brooklyn, attenta a come parli, altrimenti..."
Brooklyn: "Sì, altrimenti so come va a finire. Non c'è bisogno che me lo ricordiate ogni minuto, di ogni singolo giorno."
Bene, la situazione si sta complicando. Meglio intervenire, altrimenti peggiorerà.
Io: "Ehm.. Zayn?"
Zayn: "Sì, Quinn?"
Io: "Ecco, vedi.. stasera Miranda ha progettato un pigiama-party da lei, e ha invitato anche me."
Zayn: "L'hai chiesto a Harry?"
Io: "Ehm... no."
Zayn: "Quinn."
Io: "Okay, sì. Mi ha risposto con un secco no."
Zayn: "Io ti manderei, ma poi chi lo sente."
Io: "Oh, vi prego ragazzi. Louis? Liam? Niall?"
Louis: "Il capo ha detto di no, e noi rispettiamo la sua decisione."
Io: "Ma cosa vi prende?"
Liam: "Semplicemente? Abbiamo paura di Harry, tutto qui."
Niall: "Per me è lo stesso, mi dispiace Quinn."
Sbuffo arrabbiata, incrociando le braccia al petto. Che ingiustizia, c'è sempre Harry in mezzo, che palle!
Parli del diavolo, e spuntano le corna. Infatti, Harry scende le scale, entrando in salone, con una faccia allarmata.
Harry: "Ragazzi, i miei colleghi e il capo hanno organizzato una cena di lavoro stasera, e siamo invitati tutti, ma preferirei non portare la più piccola di casa. Quindi, Nichole può andare da Jamie, anche se la cosa non mi è particolarmente gradita."
Dopo il suo discorso, Nichole si alza esultante, correndo ad abbracciarlo.
Io: "Hey, Harry? Non stai dimenticando qualcosa?"
Domando riferendomi al pigiama-party. Teoricamente, se ha dato il suo consenso a Nichole, dovrebbe darlo anche a me.
Harry: "Oh, sì, giusto. Brooklyn verrà con noi, perché di lei non mi fido."
Brooklyn: "Grazie mille, ti voglio bene anche io fratellone."
Dice Brook, facendo una smorfia.
Harry: "Non arrabbiarti, dopotutto sai anche tu che è la verità, quindi calmati. Quinn.. tu vuoi venire con noi oppure preferisci rimanere a casa?"
Io: "Possibilmente vorrei andare a quel pigiama-party di cui ti ho parlato."
Harry: "No, scordatelo."
Io: "Ma... perché? A Nichole hai detto di sì!"
Harry: "Non mettere in mezzo Nichole, e non usare quel tono con me. Comunque, non ti mando perché quando sei con quelle due ragazzine, diventi terribile."
All'improvviso, un'idea geniale mi passa per la testa. Se non posso andare da Miranda e Abbey, allora saranno loro a venire da me, così faccio finta di arrendermi.
Io: "E va bene, resto a casa Harry."
Harry: "Brava Quinn. Ragazzi, e ragazze, dobbiamo essere pronti per le 07:00. La cena inizia alle 20:30, ma prima dobbiamo accompagnare Nichole dal suo amico."
Nichole: "Si chiama Jamie."
Harry: "Sì, quello."
Stasera mi divertirò, eccome se mi divertirò. Già in passato hanno partecipato a cene di lavoro, e sono tornati molto tardi, verso le 04:00 del mattino.
Anche perché, "cena di lavoro" non è la parola adatta a descrivere quegli incontri.
(20:30)
Se ne sono andati tutti e sette, compresa Brooklyn, la mia cara compagna di avventure.
Inizialmente, avevo pianificato di recarmi a casa di Miranda, e tornare prima del loro arrivo, ma... sicuramente verrò scoperta all'istante. Così, mi è venuta un'idea geniale, che metterà a rischio la mia vita, ma dettagli.
Prendo il telefono, e scorro la rubrica, soffermandomi sul numero di Miranda.
Chiamata con Miranda.
Io: "Miranda?"
Abbey: "No, spiacente. Ha sbagliato numero, ritenti nuovamente."
Io: "A-ha, molto divertente Abbey."
Abbey: "Uffaaa, m'hai scoperto. Comunque.. Miranda è in bagno, ma ha chiesto quando vieni."
Io: "È proprio questo il punto, non posso venire."
Abbey: "Ma è un'ingiustizia, non sarà lo stesso senza di te!"
Io: "Infatti sarete voi a venire da me. Ma non per un pigiama-party, solamente per un po' di tempo, così possiamo stare insieme."
Abbey: "Uhg.. Miranda, cosa ne pensi? Sì, è appena uscita dal bagno."
Io: "Ma non te l'ho chiesto."
Abbey: "Fai finta di sì."
Miranda: "Heeey, Quinn! Cos'è questa novità?"
Io: "Harry ha detto no al pigiama-party e al fatto di venire a casa tua, ma sono appena andati ad una 'cena di lavoro', come la chiamano loro. E.. visto che solitamente tornano tardissimo e ho tutta casa a mia disposizione.. vi va di venire?"
Miranda: "Certo, per me va bene. Tanto mia mamma tornerà domani pomeriggio, basta solo che le mandi un messaggio. Dopotutto, mia mamma non è come i tuoi fratelli."
Abbey: "I miei credono che sia da te, quindi... è un piano perfetto."
Io: "Fantastico."
Miranda: "Fra venti minuti siamo nella villa dei Parkinson."
Io: "Ah, ragazze?"
Abbey e Miranda: "Sì?"
Io: "Solamnete voi due, e nessun altro. Chiaro?"
Miranda: "Certo."
Abbey: "Ovvio. Bye."
Fine chiamata.
Spero vivamente che sia vero ciò che hanno detto, altrimenti scateneranno il putiferio qui, ne sono sicura al 1000%, conoscendole.
Dopo un quarto d'ora circa, sento suonare il campanello, e mi precipito ad aprire, aspettando di vedere solamente le mie due best.
Ma non immaginavo di essere travolta da un'orda di ragazzi e ragazze, compagni di classe e sconosciuti, di circa 12-13 anni. Okay, adesso compirò un Mirandacidio e un Abbeycidio.
Io: "Miranda! Abbey! Adesso vi uccido, ve lo giuro!"
Esclamo urlando, andando alla ricerca di quelle due dementi. Finalmente, dopo secoli, riesco a trovare Abbey.
Io: "Abbey."
Lei si gira di scatto, per poi sorridere con nonchalance, come se non fosse responsabile di tutto ciò.
Abbey: "Ehm.. Quinn, come va la vita?"
Io: "Beh, se fossi in te, mi preoccuperei della tua di vita."
Abbey: "Prima di farmi la predica, dobbiamo cercare Miranda. Perché, principalmente, è lei l'artefice di questo guaio."
Io: "Giusto, hai ragione."
Io e Abbey ci dividiamo, lei continua la ricerca al piano terra, mentre io salgo a quello di sopra. Apro le porte di tutte le stanze, per poi soffermarmi sulla mia. La apro lentamente, e trovo Miranda praticamene dentro il mio armadio, che getta i miei abiti a destra e a sinistra, senza alcun ritegno.
Mi avvicino lentamente a lei, che non s'accorge minimamente della mia presenza, e le appoggio una mano sulla spalla. Miranda si gira di soprassalto, per poi tornare serena.
Miranda: "Hey, Quinn! Mi stavi quasi facendo venire un infarto, lo sai?"
Io: "E a me cosa dovrebbe venire, scusa?"
Miranda: "What? Perché questa domanda?"
Io: "Hai anche il fottuto coraggio di chiedermelo?! Eravamo d'accordo, solamente noi tre: io, te e Abbey! Cosa cazzo avevi in quella testa quando te l'ho detto?!"
Miranda: "Su, non fare tante storiee, rompipalle! È solo una festicciola, sono poche persone."
Io: "Poche persone? Poche persone?! Okay, credo proprio che tu abbia bisogno di un paio d'occhiali."
Miranda: "Daii, ci divertiremo!"
Io: "Ormai è inutile farli andare via, visto che qualcuno ha anche chiamato un dj."
Dico, guardandola di sottecchi, vedendola sorridere come una cogliona.
Io: "Ma.. deve durare poco, intesi?"
Miranda: "Okay, va bene. Tranquilla."
Io: "Comunque.. che ci fai in camera mia, e precisamente nel mio armadio?"
Miranda: "Oh, è una storia molto divertente. Allora, io e Abbey stavamo venendo da te, a capo degli altri ragazzi, quando un camion ha preso in pieno una pozzanghera di fango, che mi è finita sul vestito. E quindi.. sto cercando un abito decente nel tuo armadio."
Io: "Oh.. okay."
Qualche secondo più tardi, Miranda inizia ad esultare, e ciò mi fa capire che ha finalmente scelto l'abito giusto. Che sarebbe mio, ma fa niente.
Scendiamo al piano di sotto, e noto che la situazione è leggermente degenerata, con la musica ad alto volume, da spezzarti i timpani, e cibo e alcolici a volontà. La gente ha già iniziato ad ubriacarsi, e alcuni si trovano stesi a terra, altri si baciano brutalmente, qualcuno canta a squarciagola e altri ballano sul tavolo.
Va bene.. ci troviamo in manicomio. E di chi è opera? Abbey e Miranda. Che stronze, le detesto quando fanno così.
Abbey: "Hey raga! Mi siete mancate, dove siete state?"
Miranda: "Ehm.. Abbey, ti senti bene?"
Abbey: "Certo, ma potreste cortesemente chiedere ai cervi di fermarsi? Devono passare gli scolfini."
Io: "Merda, ci mancava solo questa. Hai bevuto?!"
Abbey: "Nuuuuuooo."
Miranda: "Sì, ha decisamente bevuto."
Io: "Spiegatemi.. come si fa a creare una festa con alcolici, musica ad alto volume con casse e dj incorporato.. in una decina di minuti?!"
Miranda: "Come fai a non conoscermi bene, Quinn?"
Abbey: "Uuiiiiiiii, ragazzeeee! I balfini, i balfini litigano con le maialmucche!"
Io: "Ti prego, falla stare zitta, altrimenti non potrei rispondere delle mie azioni."
Sussurro minacciosa, rivolta a Miranda, la quale capisce al volo e s'allontana insieme ad Abbey. Potrei uccidere qualcuno, in questo momento.
Si poteva a malapena camminare fra tutti i presenti, e la casa era piena. Non so come, ma si erano allargati fino al piano superiore, occupando ogni singola stanza.
(03:00 del mattino)
La mia casa, o almeno quel che ne restava, era un disastro terribile, erano riusciti a distruggere quasi tutto, senza nemmeno rendersene conto. Ubriachi del cazzo.
Bottiglie di alcolici vari, come tequila, vodka, birra, erano sparse ovunque. I ragazzi che Miranda e Abbey avevano invitato alla festa erano ubriachi persi, stesi un po' da tutte le parti. Okay, ammetto che mi sono lasciata trasportare, e ho bevuto anche io.
Beh, per avere 12 anni.. insomma, aiuto.
Miranda gironzola da una parte all'altra della casa, urlando cose senza un senso logico, riguardante "il cervodrillo", o qualcosa del genere.
Abbey, l'avevo persa di vista. L'ultima volta si stava ingozzando di patatine fritte, parlando con un amico immaginario.
Io non ero in condizioni migliori, visto che riuscivo a malapena a tenermi in piedi.
Improvvisamente, afferro un qualcosa di rosa, così, perché mi andava. Continuo a toccare quell'aggeggio appiccicoso, quando la voce di Miranda, sempre ubriaca, mi riporta alla realtà.
Miranda: "Ohw, Quinn! Metti giù quel coso, è una dentiera!"
La getto da qualche parte, fregandomene, per poi girarmi verso Miranda.
Io: "Come ci è finita una dentiera di qualche vecchia in casa mia?"
Miranda: "Oh, non ne ho idea. Probabilmente un ragazzo talmente affezionato alla nonnina, si è portato dietro un suo ricordo, per non restare da solo."
Io: "Bello."
Continuiamo a restare sedute a terra, fin quando il telefono fisso non inizia a squillare.
Mi alzo traballante, e afferro la cornetta, sollevandola e portandomela all'orecchio.
Io: "Pronto?"
Domando con tono più normale possibile. La saliva mi va di traverso quando la voce di Harry inizia a parlare.
Chiamata con Harry.
Harry: "Ma porca puttana Quinn, ti ho chiamato si è no una decina di volte al tuo cellulare. Si può sapere perché non hai risposto?"
Oh cazzo, se stanno per tornare sono morta stecchita. Destino, perché mi odi?!
Io: "Ehm.. scusa ma.. stavo dormendo."
Harry: "Ma se hai il sonno leggero? Vabbè, comunque stiamo tornando, tesoro."
Io: "Okay, Harry."
Harry: "A più tardi."
Fine chiamata.
Okay, sono fottuta.
Io: "Ragazze! Porca puttana, stanno tornando!"
Miranda: "Che? Cosa? Come?"
Abbey: "Hey, ti sei scordata: dove? Quando?"
Afferma Abbey, ormai nel mondo dei pandacorni.
In un modo o nell'altro, io e Miranda siamo riuscite a buttare tutti fuori di casa, ma la maggior parte della mia villa è distrutta. In casa siamo rimaste solamente in tre, e quando Abbey ritorna cosciente per un poco, le urlo in faccia che Harry e gli altri stanno tornando.
La sua reazione?
Abbey: "What a fuck? Bye bye."
E detto ciò, ha preso una rincorsa e si è lanciata dalla finestra della cucina, dopo averla aperta accuratamente. Fortunatamente siamo al primo piano, altrimenti sarebbe morta. Non che mi dispiacesse, sia chiaro.
Miranda inizia ad entrare nel panico, e stessa cosa io.
Miranda: "Okay, è rimasta solamente una soluzione."
Io: "Se anche tu osi buttarti dalla finestra della cucina, o da qualsiasi finestra presente in questa casa, giuro che ti uccido con le mie stesse mani."
Miranda: "Okay, no problem."
E inizia a correre verso la porta, spalancandola di colpo.
Miranda: "Ci si vede!"
Esclama quella stronza di merda, per poi iniziare a correre verso casa sua. Deficiente, me la pagherà.
Passano dieci minuti, e io non ho fatto altro che disperarmi.
Improvvisamente, impugno una mazza da baseball. Beh, non so da dov'è apparsa, ma ne ho un urgente bisogno.
Sento un rumore di chiavi, e allo stesso momento, mi do un fortissimo colpo in testa, che mi fa cadere a terra, svenuta.
Se ne riparla quando mi sveglierò, rimandiamo la mia morte a un altro giorno.
Notte fratelloniiii...


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Heyy, okay. Lo so che non aggiorno da un paio di giorni, ma non uccidetemi. Ho avuto dei piccoli problemi con la connessione, visto che non è molta qui. Ma nulla di preoccupante, infatti, finalmente sono riuscita ad aggiornare.
Cosa succederà alla nostra povera Quinn? Lo scoprirete nel prossimo capitolo, statene sicuri. Comunque, parliamo seriamente. Abbiamo raggiunto le 5 mila visualizzazioni , non riesco ancora a capacitarmene, io vi amo. Punto, non c'è altro. Vi adoro, ecco a voi il capitolo quattordici. Buona lettura, e non scordatevi di votare e commentare, come al solito, grazie infinite in anticipo.
Byeeee,
Sabrinapolselli🍀🕊

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