Harry p.o.v.
Appena tornato a casa, ieri, ho visto Brooklyn e Zayn abbracciati; Brook sopra di lui e con la testa appoggiata al suo petto, mentre Zayn racchiudeva l'esile corpo di nostra sorella tra le sue possenti braccia.
Finalmente un momento di pace e tranquillità dopo una settimana di conflitto da parte dei due. Dopotutto Zayn lo sa come reagisce Brooklyn quando è arrabbiata, ma stavolta ha superato il limite. Considerarlo un "fratello di merda" è troppo, e lui ha fatto bene e non rivolgerle la parola per una settimana, anche se è stato troppo duro nei suoi confronti.
Ma per fortuna, ogni cosa si è risolta al meglio, e non potrei esserne più felice.
Sono appena tornato dal colloquio con i professori di Brooklyn, e devo ammettere che sono molto preoccupato per lei e per quello che potrei farle, visto che rischia di perdere l'anno.
Io: "Brooklyn, vieni in cucina. Dovrei parlarti."
Sento mia sorella sbuffare, per poi sussurrare qualcosa a Zayn e alzarsi dal divano, venendo verso di me.
Brooklyn: "Cosa vuoi Harry?"
Io: "Sono appena tornato dal liceo."
Brooklyn: "Buon per te."
Io: "Oh, se fossi in te inizierei a preoccuparmi seriamente."
Brooklyn: "Nah..."
Io: "Brooklyn, sto perdendo la pazienza. Non rivolgerti a me in questo modo, e sono molto preoccupato per te. Stai rischiando di perdere l'anno, non so se te ne sei resa conto."
Provo a dire con tono calmo, ma fallendo miseramente, vedendo la sua faccia assumere un'espressione spaventata.
Brooklyn: "Ehm.. io.."
Io: "Okay, oggi mi sento generoso. Ti offro un'ultima possibilità. Se in questa settimana vedo apparire buoni risultati, sei salva. Altrimenti... sai già cosa ti aspetta!"
Esclamo puntandole un dito contro.
Brooklyn: "Va bene, recupero lo stretto necessario per impedire che venga bocciata, te lo prometto."
Io: "Così mi piaci. Dai, torna da Zayn."
Brooklyn: "Sì, grazie Harry."
Io: "Figurati, piccola."
Brooklyn: "Non sono piccola! Ormai ho 15 anni!"
Io: "Beh.. per me rimarrai sempre la mia bambina."
Affermo, aprendo le braccia, in cui lei si fionda nel giro di qualche secondo.
Brooklyn: "Ti voglio bene Harry."
Io: "Anche io, Brook. Anche io."
(3 giorni dopo)
Brooklyn p.o.v.
Harry è uscito con Louis e Liam, non so di preciso dove sono andati, ma non ha molta importanza. Zayn non è tornato a casa, ed è direttamente rimasto a scuola, mi sembra per un incontro con gli altri professori della scuola media. Ma chi se ne fotte, l'importante è che in casa ci sia solamente Niall.
Harry mi ha ordinato esplicitamente di studiare, e non togliere gli occhi dai libri nemmeno per un nano-secondo. Io ho solamente annuito, in segno di affermazione.
Ma... per caso Harry è in casa? No, quindi non saprà nulla di nulla, sempre se Niall è d'accordo sulla mia idea. Praticamente voglio andare al cinema, visto che è uscito il nuovo film "50 sfumature di grigio". Il punto è che è vietata la visione ai minori di 18 anni. Ma io e Niall siamo sempre stati complici, lui mi ha sempre appoggiata, in ogni singola cosa. Quindi, non vedo perché non dovrebbe farlo nemmeno questa volta.
Vado in cucina, dove lo trovo seduto a ingozzarsi di gelato al cioccolato. Prevedibile se si parla di Niall Parkinson.
Io: "Ehm... fratellone adorato?"
Niall: "Cosa vuoi?"
Domanda fermandosi, e pulendosi gli angoli della bocca con un fazzoletto verde.
Io: "Okay, mi conosci troppo bene, così come gli altri. Quindi, mettendo da parte gl'inconvenevoli, mi porti al cinema?"
Niall: "Mh, dipende. Quando?"
Io: "Oggi, fra un'ora inizia il film, e io muoio letteralmente dalla voglia di vederlo."
Niall: "Di quale film stai parlando, esattamente?"
Io: "Oh, ma il titolo non ha importanza, carissimo Niall."
Niall: "Dimmelo. In questo istante. Altrimenti non prendo nemmeno in considerazione l'idea di accompagnarti."
Io: "Devo proprio?"
Niall: "Brooklyn."
Io: "50 sfumature di grigio."
Niall, di tutta riposta, sputa il gelato che aveva appena messo in bocca, facendomi scoppiare a ridere.
Niall: "Che cosa? Stai fottutissimamente scherzando, vero?"
Io: "No, ti prego Niall! Tutti i miei compagni di classe l'hanno visto e hanno detto che è davvero figo. Okay, ci saranno scene "forti", ma dopotutto è quello il senso del film."
Niall: "Assolutamente no, non ti porterò mai a vedere quella proiezione che osano chiamare film."
Io: "Uffi, per favore."
Niall: "No."
Io: "Se mi accompagni, lo vedi con me. Così t'assicuri che non veda le scene più.. in."
Niall: "Che cosa? Mai! Sono debole di stomaco."
Io: "Ti supplico! Ti compro il formato maxi di pop-corn e una lattina di coca-cola."
Niall: "Non riuscirai a condizionarmi come quel cane che si trova in quel cartone che Nichole ama tanto.. com'è che si chiama? Scrubby-Doo?"
Io: "Dimmi che stai facendo finta, non puoi non conoscere Scooby-Doo!"
Niall: "Sì, quello."
Io: "Okay, vuoi il gioco duro. E se ti comprassi due formati maxi di pop-corn, un pacchetto di patatine classiche e una bottiglia intera di coca?"
Domando speranzosa, questa è l'ultima carta che m'é rimasta in gioco. La sua reazione è esattamente identica a quella su cui avevo fantasticato mentalmente.
Niall: "Quando partiamo?"
Chiede mio fratello, alzandosi dalla sedia con uno scatto improvviso, che mi fa scuotere la testa.
Io: "Tra mezz'ora dobbiamo essere lì, quindi muoviti."
Niall: "Agli ordini, capo!"
Ridacchio tra me e me, mentre lo vedo fiondarsi per le scale. Niall è come un migliore amico, oltre ad essere il fratello maggiore con cui vado più d'accordo fra tutti.
Asseconda sempre i miei piani, e inoltre è diventato il mio psicologo personale, in tutti questi anni che mi sopporta.
Un applauso per Niall, a cui è capitata la sventura di avere una sorella come me.
Quando, finalmente, siamo pronti per uscire di casa, Nichole fa il suo ingresso in salone, iniziando a riempirci di domande.
Nichole: "Hey, ciao. Dove state andando?"
Io: "Al cinema."
Nichole: "Posso venire anche io?"
Io: "Ma non sai nemmeno quale film andiamo a vedere. Se non ti piace?"
Nichole: "Daii, dimmi come si chiama. È uno della Disney? Io conosco molti film della Disney: la sirenetta, Dumbo, Cenerentola, Biancaneve, la Bella Addormentata e..."
Io: "No tesoro, non è della Disney. Si chiama "50 sfumature di grigio."
Niall: "Brooklyn! Perché glielo hai detto?"
Io: "Era curiosa, povera bambina! Ha bisogno di notizie!"
Nichole: "Non lo conosco, una ragione in più per venire con voi. Possooo?"
Niall: "Nichole, non ti ci mettere anche tu. Già accompagno Brooklyn di malavoglia."
Brooklyn: "Hey! So che sotto sotto anche tu brami nel vedere le scene hot."
Niall: "Brooklyn! Non menzionare certe cose davanti a Nichole, è piccola!"
Io: "La sto solamente preparando. E siamo in buoni progressi, sa persino come nascono i bambini. O meglio, che cosa fanno i genitori."
Nichole: "Siiii, Niall te lo posso raccontare?"
Niall: "No ti prego, basta. Brooklyn, come ti è venuto in mente 'd'informarla' a soli 6 anni?"
Io: "Niall non rompere le palle. Portiamoci anche Nicky e la storia finisce qui."
Niall: "Assolutamente no! Già Harry potrebbe uccidermi se porto solo te, che hai 15 anni. Figuriamoci Nichole, che ne ha 6."
Io: "Ma Harry non lo verrà a sapere."
Nichole: "Terrò la bocca chiusa, promesso. Ma posso venire?"
Niall: "E va bene, ma gli altri 4 mi uccidono. Nichole, ascoltami: non fare domande, e non raccontare mai che cosa hai visto in quel film. Anzi, non dire nemmeno che sei andata al cinema, d'accordo?"
Nichole: "Okay!"
Quando, dopo una ventina di minuti, anche la mia sorellina è pronta, Niall la prende in braccio e stiamo per uscire di casa. Ma improvvisamente, Quinn esce dal bagno.
Quinn: "Hey, dove state andando?"
Io: "Andiamo a vedere '50 sfumature di grigio'."
Quinn: "Wow. E vi portate anche Nichole?"
Niall: "Non dirlo a nessuno Quinn, sarà il nostro piccolo segreto."
Quinn: "Ehm.. d'accordo."
Io: "Scommetto che vuoi venire anche tu. Ma non puoi, perché sei piccola."
Quinn: "Okay.. allora: abbiamo solamente 3 anni di differenza, e nonostante ciò sembro io la più matura fra noi due. E poi no, non lo voglio affatto vedere un film del genere. Anche perché non posso."
Niall: "Perché non puoi?"
Quinn: "Zayn mi ha messa in punizione per due settimane, e non posso uscire di casa se non per andare a scuola. E mi ha anche sequestrato il telefono."
Niall: "Cosa? Ma che cos'hai combinato di così grave, signorina?"
Io: "Infatti. Punizioni del genere e il nome Quinn non vanno affatto d'accordo. Devi aver combinato qualcosa di davvero grave, per farti punire così."
Niall: "Dai racconta, hai bisogno di sfogarti."
Detto ciò si avvicina a Quinn, la prende per un polso, si siede sul divano e la mette seduta sulle sue ginocchia.
Io: "Ma che palle, Niall il film inizia fra dieci minuti."
Niall: "Modera il linguaggio Brooklyn. Ti porterò a vedere il film più tardi, cinque minuti di ritardo non hanno mai ucciso nessuno. Ma non oggi, intesi?"
Io: "Okay."
Mormoro arresa, per poi sedermi vicino a Niall e ascoltare la storia di Quinn. Sempre meglio di niente, almeno avrò qualcosa a cui pensare.
Quinn p.o.v.
Flashback
Sono in classe, nel bel mezzo della verifica di matematica, quando la richiesta di una compagna, Charlotte, mi distrae per un momento dal mio compito in classe. Come professore di matematica ho Zayn, mio fratello maggiore. All'inizio ciò ha fatto molta polemica, molti credevano che ero la prima della classe solamente perché avevo parentela stretta con il professore. Ma a me non ha mai dato realmente fastidio, sapevo di essere intelligente, e non mi sono basata affatto sui giudizi della gente. Hanno una loro vita, perché pensano a quella degli altri?
Charlotte: "Scusi professore, potrei andare in bagno?"
Zayn la guarda storto per qualche istante, per poi ritornare su ciò che stava facendo, e risponderle qualche secondo dopo:
"D'accordo, te lo concedo. Ma solamente cinque minuti, e non di più. Mi raccomando signorina."
Le fa così tante raccomandazioni perché Charlotte è la peggio di tutti gli studenti. Non riesce mai a raggiungere una sufficienza, infatti è stata bocciata diverse volte. A 16 anni non è molto.. normale frequentare ancora la seconda media, o almeno questi sono i miei pensieri.
Charlotte: "Non si preoccupi. Al massimo scapperò dalla finestra e impiegherete giorni interi a cercarmi, mentre io mi troverò completamente tranquilla a casa mia, intenta a scoppiare a ridere ad ogni vostro pensiero."
Zayn: "Risparmi le sue battute, a scuola sono poco gradite, specialmente durante le mie ore."
Charlotte sbuffa rumorosamente masticando una gomma, per poi uscire dalla classe sbattendo la porta. Proprio in classe nostra doveva capitare? Ma la sfortuna ha deciso di colpirmi in pieno!
La classe si trova in piena tranquillità, c'è un silenzio tombale, e il tempo scorre velocemente. E Zayn se ne accorge, infatti si rivolge a me, come al solito.
Zayn: "Quinn? Potresti andare a chiamare Charlotte? È da più di dieci minuti e cinque secondi che si trova in bagno. Avvisala che se non si da una mossa, le annullo il compito."
Io: "Sì, professore."
Esco dalla classe scuotendo la testa, Zayn resterà sempre un orologio svizzero umano, fissato con i secondi precisi. Ma oramai tutti in famiglia c'abbiamo fatto l'abitudine, e devo ammettere che anch'io sono abbastanza precisa. Sono rare le occasioni in cui sono arrivata in ritardo.
Entro in bagno, e inizio a girovagare alla ricerca di quella stronza di Charlotte. In bagno, come no. Sto per rinunciare, quando improvvisamente appare da una delle tante porte socchiuse, venendomi incontro.
Sta fumando una sigaretta, nonostante quello sia il primo divieto fissato sul regolamento scolastico. Lo conosco tutto a memoria, non infrangerei mai una regola. Soprattutto perché a casa avrei fatto i conti con uno dei miei fratelli.
Io: "Si può sapere cosa stai facendo? Il professore è molto arrabbiato, ha detto che se non torni entro cinque minuti, ti annulla il compito."
Charlotte: "Io me ne fotterei veramente, ma poi chi la sente quella scellerata di mia madre. È da anni che mi fa la predica, e ormai la conosco a memoria. Ma fare contenta una persona, ogni tanto, non fa male, giusto?"
Annuisco, devo assolutamente tornare in classe, mi manca ancora un esercizio e ho terminato il compito.
Charlotte: "Sapevo che quel cazzo di professore avrebbe mandato a chiamarmi una 'santarellina' come te."
Io: "Non insultarlo, è un bravo professore."
Charlotte: "Oh, giusto dimenticavo. Sei la sua sorellina. Va bene, ora basta conversare come due vecchie amiche. Infondo una odia l'altra, no? Reggi un attimo, se vuoi puoi anche farci un tiro. Devo lavarmi le mani."
Dice porgendomi la sigaretta, che afferro con malavoglia e titubanza. L'ultima cosa di cui ho bisogno è farmi accusare ingiustamente.
Charlotte: "Ma seriamente, tu hai buoni voti solamente perché sei la sorella del prof.?"
Io: "No, te lo ripeto per la centesima volta, Zayn non c'entra niente."
Charlotte: "La tua vita deve essere davvero triste, con un fratello professore. Devi rigare dritto, e sono guai se prendi un'insufficienza oppure una nota. Ti concedo un tiro, dopotutto ne hai bisogno."
Sto per rispondere, quando mio fratello fa il suo ingresso nel bagno femminile, facendomi venire i brividi.
Zayn: "Cosa state combinando voi due? E tu, cosa cazzo fai con quella sigaretta in mano?!"
Solo in quel momento mi accorgo di avere ancora in mano la sigaretta di Charlotte, e vorrei sprofondare nel terreno. Solo Dio sa cosa mi farà Zayn a casa. Sono morta. Aiuto.
Io: "Zayn, non è come pensi..."
Zayn: "Non provare ad ingannarmi. Hai una sigaretta accesa in mano, ciò significa solo una cosa. Da te non me lo sarei mai aspettato. Filate tutte e due in presidenza."
Io: "Ma-ma Zayn... non puoi farmi questo!"
Zayn: "Adesso!"
Così, rassegnata, seguo Charlotte e mio fratello maggiore nell'ufficio del preside.
Dopo una decina di minuti, io continuo a tentare di difendermi.
Io: "Su, avanti! Zayn, sai benissimo che io non fumerei mai, per nulla al mondo! Dovete credermi!"
Charlotte: "Infatti, seriamente: secondo voi è normale che la perfettina del cazzo fumi?"
Zayn: "Non m'interessa! L'ho visto io stesso, tu avevi una sigaretta in mano! Sicuramente stavi fumando, e a me non la fai, specialmente perché sono tuo fratello e so quando menti."
Io: "Allora Zayn non sai proprio un bel niente!"
Preside: "Okay, adesso basta! Chiamerò i genitori della signorina Charlotte Jhonson.. e beh... Zayn, lei è sua sorella, faccia lei."
Zayn: "Non ti preoccupare, a mia sorella ci penso io. Quinn, ti pentirai di ciò che hai combinato!"
Quella fu l'ultima cosa che mi disse, prima di mandarmi nuovamente in classe. Ha chiamato Louis per farmi venire a prendere, visto che lui sarebbe dovuto restare a scuola per questioni urgenti.
Ma intanto m'aveva già avvertito delle due settimane di punizione, e il telefono me l'aveva sequestrato già prima di tornare a casa, quando sono passata nel suo ufficio alla fine delle lezioni.
Fine Flashback.
In poche parole ho raccontato ogni minimo particolare a Niall, Brooklyn e Nichole, sempre se quest'ultima mi stava ascoltando.
Fatto sta che adesso Zayn mi punirà per una cosa che non ho nemmeno fatto, ma lui non vuole credermi.
Fortunatamente Niall e Brook sono dalla mia parte, visto che sanno che io non sarei mai capace di fumare. Ho sempre detto che le sigarette mi disgustano, e che non ne avrei mai fumata una. Beh, ero sincera.
E Zay è davvero uno stronzo a non credermi, come può farmi una cosa del genere?!
Parli del diavolo e spuntano le corna, come si suol dire. Infatti Zayn varca la soglia della porta con rabbia, per poi rivolgersi a me.
Zayn: "Questa volta ti rovino, te lo prometto!"
Io: "Cazzo, devi credermi! Io non ho fumato, e mai lo farò!"
Zayn: "No, non ti credo. Sulle mie ginocchia, immediatamente."
Io: "No Zayn, te lo ripeto: non sono stata io, era Charlotte che fumava e..."
Zayn: "Pensi che io sia tanto stupido da credere ad una notizia del genere?"
Io: "Sei stupido a non credermi! L'ho raccontato anche a Niall e Brooklyn, e loro sono dalla mia parte!"
Niall: "Hey, hey! Non metteteci in mezzo a questa faccenda! Noi andiamo, salveee."
Brooklyn: "Buona fortuna, Quinn."
Nichole: "Ciao Zay, ciao Quinn."
Appena la porta d'ingresso si chiude con un tonfo, Zayn mi porta nella sua stanza.
Un attimo dopo è seduto sul letto.
Zayn: "Quinn, che cosa stai aspettando? Sai bene ciò che devi fare."
Io: "No, non mi ci metto sulle tue ginocchia! Specialmente quando io non ho fatto niente di male!"
Zayn: "Quinn! Muoviti."
Io: "No, non puoi farmi questo Zayn!"
Zayn: "Adesso!"
Sbuffo sonoramente, per poi avvicinarmi titubante a mio fratello, che mi scaraventa sulle sue ginocchia, abbassandomi jeans e mutandine.
Io: "Sappi che sei veramente un grandissimo stronzo."
Zayn: "Ah, sì? Quinn, ti stai scavando la fossa completamente da sola."
Io: "Fottiti, io non c'entro nulla! Non fumerei mai una sigaretta in tutta la mia vita!"
Zayn: "E allora perché stamattina ne avevi una in mano, accesa oltretutto?!"
Io: "Non era mia, te lo ripeto per l'ennesima volta! Era di Charlotte, ma lei..."
M'interrompe, non facendomi continuare.
Zayn: "Ancora? Ho già detto che non ci credo, e se continui così finirai per perdere veramente la mia fiducia nei tuoi confronti!"
Io: "Ma Zayn!"
Zayn: "Niente ma! Ora zitta!"
Inizio a piangere silenziosamente, non è giusto. Perché devono capitare tutte a me?!
Mio fratello inizia a sculacciarmi fortissimo, facendomi iniziare ad urlare già ai primi colpi.
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Io: "Zayn, devi credermi!"
Zayn: "Quinn, non provare ad ingannarmi, tanto non ci casco."
Io: "Ma è la verità!"
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Io: "Zayn! Mi fai male, basta!"
Zayn: "È quello che ti meriti."
Io: "Non puoi punirmi ingiustamente!"
Mio fratello non risponde, continua a sculacciarmi come se nulla fosse.
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Io: "Zayn! Smettila, per favore."
Zayn: "Devi ancora prenderne, signorina. E anche tante."
Io: "Dai Zayn, finiscila per favore."
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Io: "Ahiii, basta Zayn!!"
Zayn: "Quinn, fai silenzio!"
Io: "Sei cattivo!"
Zayn: "Non sono cattivo. O almeno a te sembra così, ma lo faccio solamente per il tuo bene."
Io: "Per il mio bene? Ma se mi stai sculacciando ingiustamente, io sono innocente. Ma tu non vuoi nemmeno ascoltarmi."
Zayn: "Ho detto: fai silenzio!"
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Il sedere mi fa un male tremendo, e Zayn non ha intenzione di fermarsi, per il momento. Il silenzio della stanza è interrotto dai miei singhiozzi, che a mano a mano aumentano sempre di più.
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Io: "Basta Zayn! Brucia da morire, mi fai malissimo!"
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Io: "Basta Zayn!"
Zayn mi sferra una sculacciata fortissima, che ricorderò per tutta la vita, per poi ordinarmi di andare a prendere il cucchiaio di legno.
Io: "Quello no, ti prego. Me ne hai date tante, mi fa malissimo il sedere!"
Zayn: "Non m'interessa, muoviti. Obbedisci."
Così mi alzo e corro al piano di sotto, in cucina. Afferro quel dannato cucchiaio di legno, e ritorno nuovamente al piano di sopra. Sto per entrare, ma rimango bloccata dietro la porta.
Zayn: "Quinn, vieni subito qui."
Io: "No Zayn, basta ti prego."
Zayn: "Quinn, sto perdendo la pazienza."
Faccio un respiro profondo, dopodiché ritorno e porgo il cucchiaio a mio fratello maggiore, che mi prende e mi distende sulle sue ginocchia, e inizia a sculacciarmi con quell'aggeggio.
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Io: "Basta, basta! Per favore!"
Zayn: "Ancora non abbiamo finito."
Io: "Fottiti! Devi credermi, io non ho fatto assolutamente nulla di male!"
Esclamo in preda ai singhiozzi, continuando a piangere molto.
Zayn: "Ancora menti? Adesso vedi."
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Io: "Ahia, Zayn!"
Lui non risponde, è come se non avessi parlato.
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Io: "Zayn! Non reggo più il dolore, mi fai un male terribile, smettila!"
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Io: "Basta, Zayn! Fa male!"
Zayn: "Non urlare, Quinn!"
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Io: "Ahiii fratellone, smettila. Oww!"
Zayn: "Zitta!"
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Io: "Smettila, non mi sento più il fondo schiena! Basta, ti prego."
Non arriva nessun altro colpo, Zayn non risponde, si limita solamente a tirarmi su e ad alzarmi jeans e mutandine. Mi mette in piedi davanti a lui, e sento il suo sguardo addosso.
Io continuo ad osservare il pavimento, è molto interessante al momento. Nessuno dei due parla, fino a quando mio fratello mi prende e mi abbraccia forte.
Zayn: "Shh, basta piccola. È tutto passato."
Io: "Zayn, io vorrei solamente che tu mi creda!"
Zayn: "Ancora ti ostini a mentire? Devo ripetere ciò che ho terminato un secondo fa?"
Non rispondo, continuo a tenere la testa bassa, racchiusa fra le sue possenti braccia.
Okay, ormai non mi crederà più, quindi tanto vale far finta di nulla.
Io: "Mi dispiace, non lo farò più."
Zayn: "Ne sono sicuro. Hey, che ne dici se andiamo a prenderci un bel gelato?"
Annuisco, amo il gelato. Corro a sistemarmi, e dopo qualche minuto ci stiamo dirigendo verso la gelateria più vicina a casa.
Appena arriviamo, però, ci troviamo davanti Niall, Brooklyn e Nichole.
Niall: "Hey, ci si rivede! Zayn hai esagerato?"
Zayn: "Ha preso quelle che si meritava, Nì. Ma.. a proposito, dove siete andati prima?"
Brooklyn: "Al cinema."
Nichole: "Sì, abbiamo visto un film un po'strano.. si chiamava '50 sfumature di.."
Brook le tappa la bocca, ma troppo tardi, perché Zayn al mio fianco diventa rosso dalla rabbia.
Zayn: "Che cosa? Niall!"
Niall: "Merda Nichole.. ti avevo detto di stare zitta! C'è solo una cosa da fare.. correre!"
Detto ciò, prende Nichole in braccio e inizia a scappare, con dietro Brooklyn.
Zayn: "Okay, Quinn? Aspettami qui."
E anche lui parte alle calcagna del terzetto, facendomi ridere a crepapelle.
I miei fratelli possono essere stronzi, e tutto il resto, ma sono i migliori in assoluto._______________
Hey personeee, allora come va? Vi sta piacendo la storia? Spero di sì, perché ci sto mettendo il cuore a scriverla. Le visualizzazioni aumentano giorno per giorno, e stessa cosa vale per i commenti e i voti, e non c'è cosa che possa rendermi più felice.
Siamo arrivati a 3mila letture, e non posso far altro che ringraziarvi di cuore, vi adoroooohhh.
Ecco a voi il capitolo undici, buona lettura. E non scordatevi di votare e commentare, grazie mille e alla prossima.
Byeeeee,
Sabrinapolselli🍀🕊
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•La famiglia Parkinson•
FanfictionSalveeeeeeee, il mio nome è Nichole, ho 7 anni appena compiuti e vivo con i miei 5 fratelli e le mie 2 sorelle. Fra tutti e 8 messi insieme, io sono la più piccola della famiglia. I nostri genitori se ne sono andati tanto tempo fa lasciandoci in un...