•Capitolo 3•

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Quinn p.o.v.
Accidenti, non esiste un minuto di pace in questa casa. Nemmeno di mattina presto si può riposare in santa pace. Stamattina Nichole, ieri pomeriggio Brooklyn.
Ora siamo nel bel mezzo del pomeriggio, e in casa siamo rimaste solamente io e Brook.
Harry è andato a lavoro stamattina, e tornerà come al solito verso le 18-19:00 di sera.
Niall oggi ha il giorno libero, e ne ha approfittato per portare Nicky al parco, per divertirsi un po' e per sollevarle il morale, visto lo spiacevole inconveniente con Harry.
Liam è andato a comprare un nuovo libro per il pianoforte, visto che ha concluso l'ultimo acquistato.
E Louis? Louis è uscito con i suoi amici, ovviamente, inventandosi la scusa di essere andato a fare la spesa, nonostante la dispensa di casa sia piena, letteralmente.
Zayn, invece, essendo professore e anche vicepreside, è andato a scuola per svolgere delle commissioni urgenti.
E, per ironia della sorte, Brook ha deciso di rompere proprio a me, che non ho ancora capito di cosa ha bisogno.
Io: "Brook, per favore, calmati e racconta cosa ti serve, perché non ho capito un accidente."
Brooklyn: "Come sarebbe che 'non hai capito un accidente'?! È da mezz'ora che sono qui a raccontarti, e tu non mi hai ascoltato minimamente? Va bene, lasciamo perdere. Ricapitolando, sai che Harry mi ha messa in punizione perché l'ho chiamato stronzo, anche se lo è veramente."
Io: "Hey, non si dicono parolacce."
Sì, io sono quella che rispetta quasi sempre le regole fra tutte e 3, ma anche io combino la mia parte. Sono come una macchinetta, ricordo tutte le regole che hanno imposto i nostri fratelli a memoria, sul serio.
Brooklyn: "Ti prego, non iniziare anche tu! Sei l'unica che mi capisce in questa casa. Dunque dicevo, mi devi aiutare a trovare l'espressione più convincente, per convincere quel.. testard0 di Harry a farmi uscire, perché la settimana prossima c'è una festa in discoteca a cui non posso mancare assolutamente, ed è il giorno prima dello scadere della punizione, renditi conto della mia sfortuna! Forza, diamoci una mossa, buona a nulla!"
Io: "Buona a nulla? Senti chi parla, io sono impegnata."
Dico guardando per l'ennesima volta il mio cellulare, imposto sul registro elettronico. Più precisamente, sulla casella "voti". Zayn è il mio professore di matematica, e una settimana fa abbiamo fatto il compito di questa materia, che io amo. Adoro, al contrario di Brook.
Brooklyn: "Impegnata? A guardare il tuo telefono sorellina?"
Dice ironica mia sorella, facendomi sbuffare e alzare gli occhi al cielo.
Io: "Ho bisogno per forza del telefono, devo sapere il voto della verifica di matematica. Infatti Zayn è andato a scuola proprio per correggere queste verifiche, che abbiamo fatto una settimana fa. Quindi sto aspettando di veder apparire il mio solito 10, per poi iniziare a gioire contenta, sapendo di aver reso orgoglioso Zay."
Brooklyn: "Sei completamente sicura di te, a quanto pare."
Io: "Esatto, a questa verifica ho preso 10 e non 10-, ne sono sicura al 100%."
Brooklyn: "Sai che essere così tanto sicuri non porta mai a nulla di buono?"
Io: "Beh, la sottoscritta farà la differenza."
Brooklyn: "Giuro, vorrei proprio vedere apparire un 5.5 in questo istante, sotto i tuoi occhi stupefatti. Così vedi cosa si prova a prendere un brutto voto."
Sussurra Brook, scherzando.
Io: "Hey, non essere così scorbutica! Non è colpa mia se sono nata con un cervello superiore al tuo."
Dico scherzando, facendo ridere mia sorella.
All'improvviso arriva la notifica da parte del registro sul mio telefono, facendomi capire che finalmente Zay ha messo i voti.
Vado a vedere sulla casella 'matematica', e il risultato non è quello che mi aspettavo. Deglutisco rumorosamente, continuando a guardare il quadrato rosso in mezzo a tutti voti verdi, ovvero positivi. (Sarebbero tutti 10 o 9,5)
Io: "Oh, cazzo!"
Brooklyn mi guarda con faccia stupita, per poi avvicinarsi a me lentamente:
"Okay, calma e sangue freddo. Cosa è successo Quinn?"
Io: "Merda. Porca puttana. Brooklyn, mi hai portato sfortuna! Ho preso... ho.. preso.."
Faccio un respiro profondo per calmarmi, e continuare la frase.
Io: "Ho preso... 5.5 alla verifica di matematica. Io... non so come spiegarmelo, ero.. ero convinta di aver fatto tutto alla perfezione. Non capisco.. aiuto, Zayn appena torna mi uccide. Com'è potuto accadere? Io che sono la prima della classe.. non posso essere scesa così in basso. Aiuto, Brooklyn aiutami! Salvami! Porco cazzo!"
Eh sì, quando mi agito inizio a dire un sacco di parolacce, che solitamente non dico, visto che potrei essere definita una perfetta "santarellina", la maggior parte delle volte. E a quel punto, Brooklyn tenta di calmarmi. Lei mi capisce meglio di chiunque altro.
Brooklyn: "Merda.. calmati Quinn. Vedrai che è stato solo un errore di Zayn. Dopotutto lui è sempre distratto, lo sai anche tu."
Io: "No. Zay non può essersi sbagliato. Appena arriva a casa me le suona, aiuto. Ho paura, Brooklyn.. faccio schifo. L'ho deluso, ho deluso il mio Zay. Eh.. oh cavolo, anche Harry me le suonerà, quando tornerà.. mannaggia la merda!"
Brooklyn: "No cavolo, non dire parolacce! Ti fanno solo agitare maggiormente! Non piangere Quinn, può capitare a tutti di andare male in qualche compito."
Non mi sono nemmeno accorta di aver iniziato a piangere, ma succede sempre così. Quando capita. Raramente.
Io: "A me non doveva succedere, cazzo Brooklyn! Aiuto, ho fallito! Sono scesa ad un livello bassissimo! Io, che campavo di 10 a scuola!"
Brooklyn: "Non ti disperare Quinn! Sono sicura, ovviamente, che camperai ancora di 10 a scuola e..."
Non fa in tempo a finire la frase, che Zayn fa il suo ingresso a casa, più arrabbiato che mai.
Zayn p.o.v.
Appena entro a casa, il mio sguardo infuriato si sofferma su quello di Quinn.
Io: "Tu!"
Dico indicandola.
Io: "Sei in grossi guai! Da te non me lo sarei mai aspettato un voto simile in una delle mie materie."
Quinn: "M-ma io.."
Io: "TAPPATI QUELLA BOCCA. Ho corretto io stesso le verifiche della settimana scorsa, e cosa vedo? Quinn Parkinson che ha fatto un compito orrendo, da 5.5! Cosa ti è saltato in mente? Sei forse impazzita?"
Quinn: "Io.. non so com'è potuto a-accadere. Ero convinta di aver preso un voto ottimo, come al solito.."
E Brook s'intromette, per difendere Quinn.
Brooklyn: "Andiamo Zayn, un brutto voto può capitare a tutti."
Io: "Tu stai zitta. Anzi, vai in camera tua."
Brooklyn: "Ma.."
Io: "Vuoi prenderle anche tu per caso?"
Brook deglutisce, e sale al piano di sopra di malavoglia.
Mi siedo sul divano del salone, per poi girarmi verso Quinn, si vede che è spaventa, dalla sua faccia cadaverica.
Io: "Cosa stai aspettando? Vieni qui, forza!"
Lei si avvicina con lentezza, esita per un momento, ma alla fine si stende sulle mie ginocchia.
Le abbasso subito jeans e mutandine, che sono arrabbiato è un eufemismo. Inizio a sculacciarla veramente forte, infuriato per il suo collasso in matematica.
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Quinn singhiozza rumorosamente, non provando ad opporsi. Si vede che le sto facendo malissimo, ma lei non ribatte. Piange sempre più forte, ma sta zitta. Quinn é la mia cocca, la adoro, e non viene punita quasi mai. Quando succede però, sempre con me, ci vado giù pesante e questa è una delle sculacciate più severe che lei riceverà.
Anche se mi devo trattenere molto, per non fermarmi e abbracciarla.
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Quinn: "Ahia."
Si lamenta a bassa voce. Odio immensamente farle questo, ha i muscoli irrigiditi e rimane in silenzio per non farmi arrabbiare.
Tutta la mia arrabbiatura ormai è passata, ma non ho ancora terminato. Il suo sedere è già di un rosso intenso.
SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK
SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK!
Un colpo più forte la fa urlare dal dolore, e per un istante mi fermo. Decido di sculacciarla più piano, per rendere la cosa più simbolica.
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La sento piangere e singhiozzare sempre di più. Lancio un' occhiata al suo sedere, e allora decido di fermarmi. Anche perché sono sicuro che quello sia solo stato un momento no, quello del compito andato male. Dopotutto Quinn si fa prendere dal panico facilmente, e non mi stupisco.
Io: "Alzati."
Mia sorella obbedisce, come suo solito, rimanendo però con la testa bassa e senza proferire parola. Probabilmente crede che la punizione non sia ancora finita. La guardo. Mi fa troppa tenerezza. Con la testa china, come quella di una bimba monella di 4 anni scoperta a fare qualche monelleria. Qualche lacrima le solca ancora il volto, per poi cadere a terra.
Così, le alzo mutandine e jeans con calma, ma sobbalza al contatto con la stoffa di cui sono fatti gli indumenti.
Quinn: "Mi dispiace, non succederà più."
Afferma lei con tono fermo, facendomi sorridere. L'ho sempre detto che ha ereditato il suo carattere da me. Aspetta un po' prima di parlare, ma il risultato è che non balbetta, diventando simile a me. La mia piccolina, quanto le voglio bene.
Io: "Sono sicuro che non succederà più. Mi dispiace d'essere stato così severo, ma è stato necessario. Dopotutto..."
Quinn: "Lo fai per il mio bene. Lo so, lo so. Non succederà più, lo prometto. Mi dispiace molto averti d-deluso.."
Termina lei la frase al posto mio. È troppo dolce, e non posso fare a meno di stritolarla in un abbraccio fortissimo.
Io: "Dai, è tutto finito amore. Non potresti mai deludermi. Mi dispiace di essere troppo esigente con te."
Quinn: "Ma non sei esigente con me. Fai bene, è semplice la questione. Anche se fa male, immensamente male."
Dice strofinandosi il sedere rosso porpora. Continuo ad abbracciarla e le sorrido.
Io: "Dai, vai a prendere la pomata. Si trova in bagno."
Quinn annuisce, e torna dopo poco con ciò che le avevo chiesto.
Me la stendo sulle ginocchia, le abbasso tutto, e le spalmo la crema in enormi quantità. Dopo aver finito, le alzo gli indumenti e la metto seduta sulle mie ginocchia.
Io: "Tesoro mio, non preoccuparti. Sei bravissima, sono sicuro che recupererai in un battibaleno."
Quinn mi sorride, per poi annuire:
"Stanne sicuro Zay!"

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Byeeee,
Sabrinapolselli☘️🕊

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