•Capitolo 8•

4.3K 107 50
                                    

Quinn p.o.v.
(21:00 di sera)
Sono nella mia stanza, tentando di ripassare geografia, visto che domani la professoressa avrebbe interrogato.
Ovviamente, andrò volontaria e prenderò 10, come al solito.
Il punto è che non riesco ad assimilare nemmeno una parola, perché Brooklyn è distesa sul mio letto a pancia giù, e si sta lamentando nel peggior modo possibile, non facendo altro che ripetere "Harry è stronzo" oppure "Harry è un coglione, un imbecille", ad alta voce, come se in questa casa non ci fosse nessun'altro, a parte noi due.
Brooklyn: "E perciò è questo il fatto tragico! Aveva finito, e il sedere non si trovava in buone condizioni, ma poi l'ho mandato a 'fanculo perché mi ha chiesto come un emerito coglione: 'Ora hai imparato la lezione?', e lui ha ricominciato, colpendomi fortissimo! Fa un male.. e la mia voglia di prenderlo a pugni non si è placata per niente. Quanto vorrei prenderlo a schiaffi fino a fargli perdere i sensi.."
Mormora mia sorella con tono diabolico e con un ghigno malefico, facendomi venire i brividi.
Io: "Okay, Brooklyn, così mi spaventi."
Brooklyn: "Perché? Ti sto solo rivelando le mie intenzioni, innocenti al 100%."
Io: "Va bene. Lasciamo stare. Ora, cortesemente, mi fai studiare per l'interrogazione di domani?"
Brooklyn: "Interrogazione in una delle materie di Zayn?"
Io: "No, in geografia. Con quella maledetta della professoressa Turner.."
Brooklyn: "Ah.. la Turner, quanti bei ricordi! Io ricordo che lei mi odiava, e mi hanno promosso solamente perché non volevano più avermi tra i piedi, lei specialmente. Dopotutto, ero la regina degli scherzi a quei tempi, alle medie. E lei era la vittima numero uno. Sono sicura che le mancherò molto."
Dice ironica, facendomi ridacchiare.
Io: "Sì Brook, le mancherai sicuramente. Ma adesso mi lasci in pace?"
Brooklyn: "Sono sicura che adesso ripasserai l'intero libro, solamente per prendere un 10!"
Esclama lei, ignorando la mia richiesta.
Io: "Sì, in effetti è vero."
Le rivelo, portandomi dietro l'orecchio qualche ciuffo ribelle.
Brooklyn: "E ti pareva... io andavo forte in inglese e francese."
Io: "No ma dai, non lo sapevo. Oh, grazie per avermelo ricordato! Il prof. di francese deve mettere i voti della verifica! Dov'è il mio telefono?"
Così parto alla ricerca del mio cellulare, mettendo sotto-sopra la mia camera, anche se non m'importa granché. Potrebbe aver messo i voti sul registro elettronico anche adesso o qualche minuto fa, e io devo assolutamente scoprirlo. Prima che lo faccia Zayn, ovvio.
Brooklyn: "Quinn, stai sempre con quel telefono, impostato su 'registro elettronico'. Quanto sei noiosa."
Io: "Non sono noiosa! Ci tengo semplicemente ad andare bene a scuola."
Brooklyn: "Ed ecco a voi la mini Zayn, gentee! È incredibile la tua somiglianza con lui, sembri la sua versione femminile riguardo queste cose, di cui a me, invece, non frega un cazzo."
Io: "Sempre molto delicata tu, eh, a quanto vedo. Ma dove diavolo ho messo il telefono?! Ero convinta di averlo lasciato qui, qualche minuto fa."
Brooklyn: "Tu che perdi qualcosa? Impossibile."
Io: "Ma tu devi sempre commentare? Un aiuto non me lo potresti dare?"
Brooklyn: "Nah, non mi va. È ovvio che devo commentare, senza i miei giudizi, il mondo non esisterebbe. Io sono la ragione di vita di tutti i terrestri!"
Afferma Brook, facendomi scoppiare a ridere, a cui poi si aggiunge anche lei.
Dopo una decina di minuti, la situazione non è cambiata per niente. Io che vado alla ricerca del mio telefono in tutti i posti possibili, mentre Brooklyn mi sta raccontando alcuni dei numerosi scherzi che ha fatto al preside, durante il periodo della prima media. Anche se io non la sto ascoltando per niente. Diventerò pazza, se non scopro immediatamente dove si è cacciato il mio cellulare.
E, come se avesse ascoltato le mie parole, Nichole fa il suo ingresso in camera, con il mio telefono in mano.
Nichole: "Quinn, grazie per il telefono."
E fa per andarsene, ma la fermo bloccandola per un polso.
Io: "Hey, Hey! Dove credi di andare? Prima mi spieghi cosa ci facevi con il mio cellulare in mano. Sai che sono impazzita a cercarlo, credendo di averlo perso?"
Nichole: "Scusa. Ma Pou aveva fame."
Io: "Pou?"
Brooklyn: "Quanto sei ignorante Quinn! Pou è un popolare videogioco per sistemi Android, iOS e BlackBerry, sviluppato e pubblicato dal programmatore libanese Paul Salameh nel 2012, mentre nel 2014 è risultato il secondo videogioco per iPad/iPhone più scaricato al mondo, soprattutto per bambini dell'età di Nichole. Il suo scopo è quello di crescere e accudire una creatura, chiamata appunto "Pou" , inizialmente di piccole dimensioni. E infine, è considerato la versione moderna dello storico Tamagotchi."
Io: "Cretina, lo so che cos'è. Non ricordo di averlo scaricato, tutto qua. Comunque, mi stupisci. Se esistesse una disciplina basata sui videogiochi, a scuola, saresti la migliore, è garantito."
Brooklyn: "Peccato che non esiste in queste merde di scuole! Dovrò creare una rivoluzione scolaresca e ribellarmi!"
Io: "D'accordo, Brooklyn è andata. Nichole, perché hai scaricato questo gioco senza chiedermi il permesso, visto che il telefono è mio?"
Nichole: "Ma non sono stata io. C'era già il gioco quando ho preso il tuo cellulare!"
Brooklyn: "Calmiamoci, sorelle. Può darsi che l'abbia scaricato io."
Io: "Sul mio telefono?"
Brooklyn: "Che palle che fai! Non ti ho consumato nulla, ho solo installato quel gioco."
Io: "Mi arrendo.. Nichole, la prossima volta chiedi permesso, okay?"
Nichole annuisce, per poi andarsi a sedere vicino a Brooklyn.
Prendo il mio telefono, e vado sul registro elettronico, andando a vedere se ha messo i voti a francese.
Io: "Okay, ancora non li ha messi. Chissà che voto prenderò.."
Brooklyn: "Come se non lo sapessi. Fai sempre una scenetta del genere, e alla fine inizi a vantarti di aver preso il massimo, e a me tocca ascoltarti."
Io: "Non è vero, non faccio così!"
Nichole: "Invece sì!"
Io: "Nichole, sai almeno di che cosa stiamo parlando?"
Domando, portando il mio sguardo sulla sua figura minuta.
Nichole: "Ehm.. no. Ma sto dalla parte di Brooklyn!"
Brooklyn: "Batti il cinque sorella, sei mitica!"
Si battono il cinque, ed io sospiro battendomi una mano sulla fronte.
Io: "Siete un caso perso, fortunatamente ho appena finito i compiti. Vado giù."
Detto ciò scendo le scale, ignorando le proteste di Brooklyn, che m'intima di tornare di sopra, perché non ha ancora finito di raccontarmi non so cosa, probabilmente qualche stupida vicenda.
In salotto si trovano solamente Louis e Niall, che stanno guardando un film poliziesco, uno di quelli che adorano letteralmente, non facendo nemmeno caso alla mia presenza.
Io: "Salve eh."
Niall: "Shh, fra poco c'è la parte più bella!"
Esclama mio fratello, lanciandomi un pop corn in faccia. Tranquilli, è tutto normale.
Improvvisamente appare Liam, con un cappello della sua squadra preferita in testa, con una bottiglia gigante di coca-cola e un cartone di pizza, oltre a una bandiera che rappresenta il simbolo della squadra del suo cuore.
Anche questo è totalmente normale, abituatevi.
Liam: "Hey! Levatevi, cavernicoli! Fra cinque minuti inizia la partita, e ho bisogno del divano a mia completa disposizione, per stendermi e tifare come un pazzo la mia amata squadra."
Louis: "Mi dispiace fratello, ma chi va a Roma perde la poltrona."
Niall: "E in questo caso, tu l'hai persa e noi ce la siamo presa. Tu puoi andartene, ma la pizza lasciala qui, non scomodarti. Dopotutto, i pop-corn sono quasi finiti."
Liam: "Bruti, non costringetemi ad usare le maniere forti!"
Niall: "Oh, sto tremando!"
Liam: "Hey! Guardate che sono più grande di voi!"
Louis: "Non esattamente. Io e te abbiamo la stessa età."
Afferma Louis, pignolo come al solito.
Liam: "Praticamente sì. Ma, teoricamente, io sono più grande di un minuto esatto, caro mio."
Louis: "Non c'entra assolutamente niente!"
Liam: "Invece sì! E dai Louis, sei un allenatore di calcio, dovresti guardare la partita insieme a me, e non ridurti a questi stupidi film d'azione!"
Niall: "Ohi! Non sono stupidi, se permettete la mia opinione."
Liam: "Tappati quella bocca, Nì."
Louis: "Lascia stare Niall! Io sono un allenatore di calcio, ma preferisco di gra lunga i film d'azione alle tue partite di calcio! E poi, guardare una partita con te, è come decidere di buttarsi da un ponte, terribile!"
Liam: "Come osi?!"
Louis: "Perché inizi a sventolare questa bandiera maledetta, parli con la bocca piena, sputando pezzi di pizza a destra e a manca, e urli come una foca in calore!"
Liam: "Portami rispetto!"
Louis: "Altrimenti? Che mi fai?"
Liam: "Adesso vedi!"
E così hanno iniziato a correre per tutta la casa, urlando come dei forsennati.
Louis è corso in cucina e ha tirato fuori dal cassetto delle posate, un cucchiaio. Liam odia i cucchiai, ha paura di loro. Così, la situazione si è capovolta e Liam ha iniziato a scappare, seguito da Louis.
Liam, a sua volta, ha preso da non so dove le carote, le "intoccabili carote di Louis Parkinson", e le ha sparse per tutta la casa, facendo infuriare quel santo di Louis.
Niall, invece, si è messo a lanciare farina di qua e di là, provocando tracce bianche ovunque.
Sicuramente Harry e Zayn non ci sono a casa, altrimenti non si sarebbero permessi di fare tutto ciò. Io sto morendo dalle risate, e con me Nichole e Brooklyn, scese un attimo fa dal piano di sopra.
Ad un tratto, arriva una notifica dal mio telefono, segno che finalmente il professor Morrison ha messo i voti online.
Prendo il cellulare in tutta fretta.
8.5.
D'accordo, adesso mi arrabbio. Dopotutto i miei fratelli sono impegnati in una lotta fuori dal comune, basta non alzare il tono di voce.
Anzi no, non dire niente Quinn, non dire nien...
Io: "Cazzo!"
Urlo ad alta voce, attirando l'attenzione di tutti, i quali si fermano all'istante e mi guardano storto, specialmente Louis, il "suoro". Che detesta le parolacce.
Louis: "Che cosa hai appena detto?"
Brooklyn: "Lou sei diventato sordo? Ha detto.."
Louis: "Brooklyn, stanne fuori e non intrometterti."
Brooklyn: "Volevo solo essere d'aiuto, uffa!"
Io: "Porca puttana! Ho preso 8.5! 8.5, ti rendi conto? Dovevo prendere 10! Non sono preoccupata per Zayn, a lui va bene. Sono arrabbiata con me stessa, dovevo prendere 10! Porca merda, cazzo!"
Liam: "Calmati Quinn, è un ottimo voto."
Quinn: "Vaffanculo!"
Niall: "Quinn!"
Io: "Avete rotto il cazzo! Non è un buon voto, fa cagare! E voi non dovete intromettervi, coglioni!"
Louis: "Chiedi immediatamente scusa!"
Io: "Vai a fare in culo, specialmente tu, sembri una suora. Sempre addosso a qualcuna di noi, perché non possiamo dire imprecazioni! Sembra una chiesa, porca puttana!"
Louis: "Quinn, mi sto arrabbiando veramente."
Io: "Uuh, che paura. Adesso scappo, Louis vuole farmi la predica uuuh. Sai chi cazzo se ne fotte di te e delle tue prediche di merda, hai scassato i coglioni, stronzo!"
Liam: "Un'altra parola, e finisce male Quinn. Stai attenta."
Io: "Oh, altrimenti che fai? Vai a raccontare tutto a Harry o Zayn, visto che tu non sai fare altro che la spia? Sei patetico."
Nichole: "Quinn, smettila. Si stanno arrabbiando."
Io: "Non me ne frega se si arrabbiano o meno. Ho 12 anni, non posso stare a delle regole di merda solo per compiacere questi cretini dementi. Anche coglioni, aggiungerei."
Louis: "Okay, adesso basta."
Detto ciò, mi prende per un orecchio e mi porta al piano di sopra, nella sua stanza, sotto agli occhi degli altri.
Dopo aver chiuso la porta a chiave, si siede sul suo letto, e mi fa cenno di avvicinarmi. Ma io nego con la testa.
Io: "Te lo puoi anche scordare Louis, io non mi metto sulle tue ginocchia."
Louis: "Non c'è problema, Quinn."
Si avvicina e automaticamente io indietreggio, fino ad andare a sbattere al muro. Maledetto muro, sempre in mezzo stai! Mio fratello maggiore mi prende per un braccio, si siede nuovamente sul letto e mi stende sulle sue ginocchia, nonostante io continui a dimenarmi e ad urlare. Ma lui è ovviamente più forte e muscoloso in confronto a me, una ragazza di 12 anni.
Louis: "Adesso le prendi, Quinn! Sai benissimo che il rispetto è la prima cosa in questa casa! Non avrei mai pensato di dover punire te riguardo quest'argomento. Mi dispiace, ma farà parecchio male."
Io: "Oh, ma va al diavolo Louis. Tu e le tue regole potete andarvene benissimo a fanculo."
Louis si arrotola le maniche della camicia, e subito dopo inizia a sferrarmi colpi veramente forti, come mai aveva fatto prima, nonostante le pochissime volte in cui io sia finita sulle sue ginocchia.
SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK
SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK
Tento di trattenermi dallo scoppiare a piangere, e mi lamento a bassa voce.
Louis: "Sappi che sono molto arrabbiato con te, Quinn. Non me lo sarei mai aspettato."
Io: "Non me ne può fregar di meno."
SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK
SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK
SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK
Io: "Ahia, cazzo."
Borbotto, tentando di non urlare e dargli questa soddisfazione.
SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK
SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK
SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK
SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK
Io: "Ahiaaa, sei uno stronzo!"
Mi lascio sfuggire, facendolo arrabbiare ulteriormente. Si può sapere dov'è andato a finire il mio buon senso? Certo che oggi voglio proprio farmi uccidere, e Louis mi sta facendo veramente male.
Louis: "Vedi adesso cosa ti fa lo stronzo."
SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK
SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK
SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK
Io: "Basta, mannaggia la miseria!!"
Louis: "Che succede sorellina, ti sto facendo male?"
Io: "Sei un emerito coglione, bastardo!"
Dico iniziando a piangere, lasciando perdere le mie intenzioni principali.
Louis: "Certo che vuoi proprio farti male, eh."
SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK
SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK
Louis: "E questi ora vanno giù."
Dice abbassandomi i pantaloni, facendomi singhiozzare rumorosamente.
SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK
SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK
Io: "Lou, basta!"
Mormoro stremata, tradendo le mie emozioni.
Louis: "Ma se abbiamo appena iniziato."
Io: "Louis, seriamente!!"
Lui non risponde, si limita solamente ad aumentare la forza con cui mi colpisce il sedere, facendomi tremendamente male.
SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK
SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK
SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK
SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK
Io: "Ahiii, basta Lou! Mi stai facendo malissimo, bastaaa!"
Dico tra le lacrime, non riuscendo a smettere di piangere.
Louis: "Non siamo nemmeno a metà. Piangi già?"
Mi prende in giro, che stronzo.
SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK
Io: "Dai su fratellone, smettila! Finiscila, mi fai un male tremendo!"
Louis: "Che dici, Quinn? Facciamo scendere anche le mutandine?"
Dopo essersi posto questa domanda retorica, mi prende l'elastico delle mutandine e me le abbassa.
Io: "No Louis, basta fermati!"
Liam: "Un'altra parola, e vado a prendere la spazzola!"
Io sto zitta, ma continuo a piangere forte e a singhiozzare rumorosamente.
SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK
SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK
SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK
SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK
SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK
Io: "Louis, basta!!"
Louis: "Ancora devi averne, signorina."
Urlo in preda ai singhiozzi, dimenandomi e cercando di alzarmi. Lui però mi tiene bloccata, e non ho molta libertà. Ma lui non si fa impietosire, e continua imperterrito! Che cattivo.
SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK
SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK
SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK
SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK
Io: "Bastaaa, sei un deficiente di merda! Stronzo e bastardo!!"
Louis: "Quinn, mi stai facendo arrabbiare. Alzati."
Mi alzo senza proferire parola, e appena lo guardo negli occhi mi molla uno schiaffo in pieno viso. Subito dopo lo vedo slacciarsi la cinta dei jeans, e lì sbianco all'istante, continuando a piangere ancora più forte.
Io: "Basta Lou, mi dispiace, non volevo dire quelle cose, ero solo arrabbiata. Perdonami."
Louis: "Quinn, non te lo ripeterò una seconda volta. Poggia le mani sul tavolino e piegati in avanti."
Io: "Louis, basta. Non ce la faccio più."
Louis: "OBBEDISCI!"
E forse per il tono della sua voce, ma alla fine decido di obbedire, per non peggiorare la situazione. Mi sono cacciata in seri guai, questa volta. Il sedere mi fa terribilmente male, non ce la faccio più.
Louis: "Allora.. saranno 10 colpi. E tu li conterai tutti. Se sbagli, te ne prendi due in più. Siamo intesi?"
Annuisco lentamente, continuando a piangere.
SMACK
Io: "Aaahhh!! U-uno."
SMACK
Io: "Cavolo Louis! D-due."
SMACK
Io: "T-re."
SMACK
Io: "Cinque. B-basta, ti prego."
SMACK
Io: "Ahiaaa! S-s-sei."
SMACK
Io: "S-sette."
SMACK
Io: "Ahia! Smettila, basta!"
SMACK SMACK
Liam: "Iniziamo daccapo."
Io: "Ma sei impazzito?!"
SMACK
Io: "Merda Lou! Sei un cretino, basta! Mi fai male, te ne rendi conto?!"
Sta di nuovo per colpirmi con la cinta, quando la porta si spalanca di colpo, rivelando le presenza di Harry e Zayn.
Okay, loro due da dove sono usciti?
Fino a poco tempo fa non c'erano nemmeno.
Harry: "Louis, ma che cazzo combini!"
Dice spintonandolo, mentre Zayn si avvicina a me e io inizio a tremare. Non è che vogliono suonarmele anche loro due? Vi prego, pregate per la sottoscritta.
Zay mi abbraccia, per poi domandarmi:
"Ti fa male?"
Io: "U-un sacco."
Mormoro continuando a piangere.
Harry: "Ma sei impazzito? Io almeno so quando fermarmi."
Louis: "Mi ha fatto arrabbiare, così impara a tenere a freno la lingua, la prossima volta!"
Detto questo, esce dalla stanza dando una spallata ad Harry, che lo guarda in cagnesco per poi avvicinarsi a me.
Si abbassa e mi alza mutandine e pantaloni, per poi abbracciarmi anche lui.
Harry: "Si può sapere che cosa hai combinato per far incazzare così tanto Louis?"
Io: "Ehm.."
Zayn: "Tranquilla, non preoccuparti. Noi non siamo arrabbiati, ci dispiace molto piccolina."
Io: "Ma voi non-non c'entrate n-niente."
Zayn: "Dai, è ora di andare a letto. Vuoi dormire con me?"
Io: "Sì."
Zayn: "Perfetto, ti aspetto nella mia stanza."
Dice lasciandomi un bacio sulla fronte. Harry mi accarezza dolcemente la testa, per poi abbracciarmi e andare a dormire.
Passo da Brooklyn e Nichole, per farmi consolare. Facciamo sempre così. Quando una di noi le prende, andiamo sempre dalle altre. È un'abitudine.
Brooklyn: "Che stronzo, ha esagerato troppo."
Nichole: "Povera Quinn."
Dicono insieme abbracciandomi. Le saluto e do loro la buonanotte, per poi bussare titubante alla porta di Louis.
Louis: "Avanti."
Dice freddo, facendomi venire le lacrime agli occhi.
Io: "Lou, mi dispiace averti parlato in quel modo. Non volevo farlo assolutamente, lo sai come sono fatta. Quando sono arrabbiata non ci vedo più, mi dispiace."
All'inizio non risponde, facendomi cominciare nuovamente a piangere, e faccio per andarmene quando la sua mano blocca il mio polso.
Louis: "Avevo intenzione di non rivolgerti la parola per un po', ma non ce l'ho fatta. Accetto le tue scuse, nessuno è perfetto. Ma tu lo sei così come sei. Scusami, ho esagerato davvero. Buona notte piccola."
Io: "Notte Lou, ti voglio bene."
Liam: "Anche io, sorellina."
Dopo essere andato da lui, mi catapulto da Liam e Niall, per chiedere loro scusa.
Esco dalla stanza di quest'ultimo, e corro da Zay, che mi accoglie fra le sue braccia, sotto le coperte.
Che giornata ragazzi, help me!

_________
Hey genteeee, finalmente ho concluso il capitolo otto, ma povera la nostra Quinn. Louis ci è andato davvero pesante.
Grazie per le visualizzazioni, i commenti e i voti. Grazie infinitamente! Mi raccomando, continuate cosi.
Buona lettura, e non scordatevi di votare e commentare, come al solito.
Byeeeee,
Sabrinapolselli🍀🕊

•La famiglia Parkinson• Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora