Brooklyn p.o.v.
L'estate è passata subito, com'è possibile che un paio di mesi possano trascorrere così in fretta? È settembre, domani ricomincia la scuola, e io non sono ancora psicologicamente pronta a questo. Siamo tornati circa una settimana fa, e sono veramente depressa. Non mi sarebbe affatto dispiaciuto restare lì ancora per qualche mese.
Inizierò la terza superiore, e diventerà ancora tutto più complicato rispetto all'anno scorso, anche perché non apparterrò più al biennio, ma al triennio. Tutti quanti dicono il contrario, ovvero che dal terzo anno in poi è tutto più semplice, e i professori non sembrano impossessati da Satana. Beh, speriamo bene. Ma la vera domanda è sapere perché sto parlando di scuola adesso. È il mio ultimo giorno di libertà, insomma, non voglio passarlo pensando perennemente e ansiosamente alla scuola. Non sono Quinn. Quella cretina è completamente fuori dal comune, credo sia l'unica ragazza in tutta la Terra ad essere felice dell'inizio dell'anno scolastico. Dovreste vederla, è euforica, felice come una Pasqua, e a me viene sempre più voglia di mollarle un cazzotto in faccia. Ceh dai, seriamente, la disconosco dalla famiglia! Adesso è chiusa nella sua stanza, sicuramente starà esaminando tutti i libri nuovi, arrivati ieri.
Per tutta la settimana non ha fatto altro che raccontarmi di tutta la sua agitazione. Come biasimarla, in effetti? Frequenterà la terza media, dovrà affrontare gli esami.
Gliel'ho ripetuto almeno centomila volte che non ha nulla di cui preoccuparsi, uno: perché gli esami di terza media sono veramente una cazzata. Due: beh, Quinn è Quinn, colei che è dotata di un enorme cervello, la nerd più nerd che possa esserci! Scommetto che uscirà con il massimo dei voti, anzi. Ne sono sicura al 100%. Perciò è inutile che si fa prendere dall'ansia in questo modo, scommetto che s'impegnerà ancora di più dell'anno scorso.
Tralasciando Quinn, adesso mi sento veramente un'adolescente in tutto e per tutto. 16 anni compiuti il 22 agosto, oh sì!
Peccato che per Harry e gli altri quattro non è cambiato assolutamente nulla. Combino qualche guaio? Le conseguenze sono sempre le stesse, finisco comunque sulle loro ginocchia.
Sbuffo ripensandoci, mentre sono seduta sul divano del salotto, a guardare la televisione.
Improvvisamente, Niall si siede al mio fianco e porta un suo braccio attorno alle mie spalle.
Niall: "Zucchina, allora? Come mai così pensierosa? Ah, giusto. La scuola, mh?"
Io annuisco, inscenando un broncio che il biondino al mio fianco definisce adorabile.
Niall: "Ma come sei tenera, patatinaa! Dai su, quest'anno cerca di non avere problemi in ambito scolastico, okay?"
Ridacchio ai nomignoli che mi ha affibbiato mio fratello.
Ormai continua così da circa un mesetto, ogni volta che mi parla mi chiama in modo diverso, ovviamente riferendosi sempre al cibo. È una cosa abbastanza snervante, ma ci ho fatto l'abitudine, o quasi.
Io: "Tranquillo Nì, cercherò di andare bene."
Okay, lo ammetto. Questa è stata la bugia più grossa che io abbia mai detto.
Su, seriamente. Io? Che vado bene a scuola?
Niall: "Ti conviene Brook, fidati. Altrimenti non ci metto nulla a riscaldarti il sedere."
Lo fulmino con lo sguardo. Non so cosa gli sia successo quest'estate, è cambiato radicalmente da un giorno all'altro. È diventato severo come tutti gli altri.. certo, qualche volte ce le abbuona, ma sono tante le volte in cui mi ha sculacciata.
E direi che questo fatto ha traumatizzato me e le mie sorelle, e non poco. Ha iniziato a comportarsi così da quando finalemente si è levato i due gessi, che ha dovuto portare per un sacco di tempo. E due gessi, in estate, non sono proprio il massimo. Però non è stata colpa mia, invece Niall continua a ribadire il contrario.
Insomma, non sono stata io a buttarlo giù dalla finestra! È lui che si era messo paura. Che poi, un diciannovenne, può aver seriamente paura della sua sorellina?
Va bene, forse quel giorno ero seriamente spaventosa, in effetti era uno di quei giorni decisamente no. A partire dal ciclo.
Io: "Niall, perché non torni come prima?" Domando, facendo gli occhioni. Rivoglio indietro il vecchio Niall! Un Niall che sculaccia non si può sentire! E Quinn e Nichole sono d'accordo con me.
Niall: "il vecchio Niall non c'è più." Dice semplicemente, alzando le spalle con nonchalance.
Brutto. Pezzo. Di. Merda.
Evito di dirlo ad alta voce, non voglio ritrovarmi con un fondoschiena rosso come un pomodoro. No grazie, non ci tengo proprio.
Niall: "Carotina, credo che oggi tu sia un po' troppo immersa nei tuoi pensieri."
Bisbiglia al mio orecchio, facendomi alzare gli occhi al cielo.
Io: "Niall, sono rimasta ancora traumatizzata dal tuo radicale cambiamento! Non rompermi! E smettila di chiamarmi carotina, zucchina, patatina, e cose varie."
Sbotto acidamente, allontanandomi di scatto da lui e portandomi le ginocchia al petto.
Niall: "Modera i termini, signorina."
Io: "Senti, stai zitto. Stai diventando veramente insopportabile, tra qualche mese diventerai peggio di Harry, ne sono sicura!"
Esclamo nervosa.
Si sa, sono bipolare.
Tremendamente bipolare.
Beh, ho preso dal migliore, e col migliore intendo Harold Edward Parkinson.
Niall: "Brooklyn, smettila. Capito? Non ti conviene scherzare con me."
Mi mordo il labbro, e chiudo gli occhi per un momento, respirando profondamente.
Ho in mente un sacco di paroline da dire al biondo tinto, ma devo trattenermi. Devo trattenermi. Altrimenti le prendo.
Continuo a ripetermelo, quando ad un tratto mio fratello mi prende per un polso, facendomi alzare, e mi sferra un forte schiaffo sul sedere.
Io: "Ahia, Niall! Sei pazzo? Non ti ho fatto niente!"
Dico esterrefatta, portando una mano a massaggiare la zona colpita.
Niall: "Devi rispondermi quando ti parlo, va bene? E non devi ignorarmi, mocciosa."
Io: "Non ti stavo ignor-"
Non riesco a terminare la frase, che quel deficiente mi interrompe.
Niall: "Non mentirmi, stronzetta!"
Va bene, quando è troppo, è veramente troppo.
Mi giro verso di lui e gli mollo uno schiaffo in piena faccia, rendendomi conto solamente dopo di quello che è successo. Sgrano gli occhi, iniziando a guardare la mia mano come se non l'avessi mai vista, come se avessi scoperto solamente in quel momento la sua esistenza.
Osservo la guancia del ragazzo davanti a me, dove si vedono stampate le mie cinque dita, che iniziano a diventare man mano sempre più evidenti. Poi sposto il mio sguardo sugli occhi azzurri di Niall, che mi stanno incenerendo con lo sguardo. Deglutisco preoccupata.
Io: "Niall.. i-io ho reagito d'istinto.."
Mormoro a voce bassa, indietreggiando appena.
Impossibile da credere, ma Niall ha una mano pesante come quella di Harry, e quando punisce diventa tutt'altra persona.
E, ancora più impossibile da credere, sto morendo di paura.
Il biondino si avvicina e mi strattona per un polso, mentre io invano tento di liberarmi.
Io: "Ni..Niall, p-perfavore, lasciami."
Cerco di impietosirlo, ma lui non mi risponde nemmeno, il che mi fa preoccupare.
Si siede sul divano e mi trasporta sulle sue ginocchia. Sgrano gli occhi, e inizio a dimenarmi con tutte le mie forze.
Io: "NIALL! QUA NO!"
Niall: "E invece qua sì. Vediamo se la prossima volta osi ancora tirarmi una sberla, mocciosa."
Dice freddamente, e contemporaneamente mi tira giù in un solo colpo i pantaloncini e l'intimo. A quel gesto, mi scappa un singhiozzo.
Niall: "Già inizi a lamentarti? Più tardi allora, cosa farai?"
Mi domanda, facendomi sospirare.
Che coglione.
Vedo la sua mano alzarsi, e chiudo gli occhi, in attesa del colpo. Una forte sculacciata si abbatte sul mio sedere, facendomi urlare.
Tutta questa forza, Niall da dove l'ha tirata fuori?! Niente a che fare con quella di tutte le volte precedenti.
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Io: "AHIA! Niall, scusa! Scusa, mi dispiace tantissimo, ma basta."
Siamo solo alla trentesima, e già mi è scesa qualche lacrima. Mi sembra di avere il sedere incandescente, cazzo! Non ce la faccio più!
Lui non mi ascolta, infatti continua a sculacciarmi sempre più forte.
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Niall p.o.v.
Mi fermo al sessantacinquesimo colpo. Questa volta le ha prese veramente forti, infatti ho un dolore terribile alla mano. Però, se a me fa male la mano.. chissà quanto a lei faccia male il fondoschiena.
Brooklyn sta piangendo, beh.. come biasimarla? Io ero nella sua stessa e identica situazione, fino a qualche anno fa. Ricordo ancora com'erano dolorose le sculacciate di Harry e Zayn. Ovviamente Harry faceva molto più male, ma ehi! Nemmeno Zayn scherzava!
Sento mia sorella bisbigliare delle scuse, interrotte dai suoi numerosi singhiozzi.
Resta sulle mie ginocchia ancora per qualche minuto. Le accarezzo il sedere tremendamente arrossato, e le tiro su gli shorts e l'intimo cautamente, vedendola sobbalzare al contatto della stoffa con il suo didietro bollente.
Brook si alza, e si porta le mani sul suo culetto, con in faccia stampata un'espressione di puro dolore.
Fisso la mia sorellina, con gli occhi rossi e il naso tappato, ancora singhiozzante e piangente, e la accolgo fra le mie braccia, stringendola forte forte. Lei si siede sulle mie ginocchia con lentezza, appoggiando la testa sulla mia spalla e circondando il mio collo con le sue esili braccia. Inizio ad accarezzarle la schiena, nel vano tentativo di calmarla.
Brooklyn: "M-mi dispiace Nì.."
Tira su col naso e tiene lo sguardo basso.
Io: "Shh, è tutto passato, tesoro mio." La rassicuro, sorridendo appena. Mi fa una tenerezza estrema, è veramente un amore.
Porto due dita sotto il suo mento, alzandolo facendo in modo che i suoi occhi siano fissi nei miei.
La stringo ancora più forte e la riempio di baci, vedendo finalemente spuntare un sorriso sulle sue labbra.
Io: "Oh, brava piccolina! È così che ti voglio, sorridente."
Brooklyn: "Niall.. non farlo più in salotto, va bene? Anche se non è passato nessuno, mi sono sentita in imbarazzo totale.."
Annuisco velocemente, rassicurandola.
Mi sento in colpa. Ha ragione, solo che mi sono fatto trasportare dalla rabbia. Le accarezzo dolcemente una guancia, asciugandole le ultime lacrime rimaste.
Io: "Principessa, adesso andiamo in camera mia, ci mettiamo a letto, mangiamo un po' di nutella, guardiamo un film e nel frattempo ti coccolo, mh?"
Sono tutte cose che mia sorella minore adora, specialmente se ci sono io con lei. Sono sempre stato come un migliore amico per Brooklyn, adesso però ci siamo un po'allontanati.. ma cercherò di recuperare il nostro rapporto di prima, a tutti i costi.
Mi sorride, ciò significa che è d'accordo. Mi alzo, tenendo sempre la mia principessa in braccio, e faccio qualche passo verso le scale che portano al piano superiore, ma la voce di Harry, il quale tiene dei fogli in mano, mi blocca proprio nel momento in cui stavo per salirle, attirando anche l'attenzione della nostra sorellina.
Harry p.o.v.
Entro velocemente in salotto. Ho scoperto qualcosa di veramente scioccante, devo avvertire tutti gli altri, per decidere sul da farsi.
Io: "Niall, fermo! Ragazzi! Venite in salotto, tutti quanti! Anche Quinn e Nichole, veloci!"
Urlo per farmi sentire, mentre stringo tra le mani alcuni documenti, ritrovati in soffitta.•••To be continued•••
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Ciaoo people! Sono resuscitata.
Scrivere questo capitolo è stato abbastanza faticoso, direi un parto, ma alla fine ci sono riuscita, e niente. Anatemi!
So che non posto da tanto, direi anche troppo.. I'm so sorry, girls! Godetevelo, anche se fa veramente schifo. Detto questo, vi adoro, e buonanotte!
Mi raccomando, votate e commentate. Beh certo, ovviamente se non avete eliminato questa storia dalla vostra biblioteca.
A presto!
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•La famiglia Parkinson•
FanfictionSalveeeeeeee, il mio nome è Nichole, ho 7 anni appena compiuti e vivo con i miei 5 fratelli e le mie 2 sorelle. Fra tutti e 8 messi insieme, io sono la più piccola della famiglia. I nostri genitori se ne sono andati tanto tempo fa lasciandoci in un...