•Capitolo 2•

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Nichole p.o.v.
Oggi è sabato, e quindi non devo andare a scuola. Non so dirvi la mia felicità, odio letteralmente andare a scuola. Vado bene solamente perché ho paura di Harry, il mio fratellone preferito, che riesco ad abbindolare facilmente. Lui per me è come un padre, e infatti lo trovo come un punto di riferimento, seguo il suo esempio.
A volte, però, penso che sia troppo severo, come ieri con mia sorella Brooklyn.
Le sue urla si sentivano fino al piano di sotto, e mi sentivo male sapendo che non potevo intervenire in nessun modo. Adesso è presto, sono le 06:00 del mattino, e qui stanno tutti dormendo.
Ciò vuol dire solamente una cosa.. via libera! Posso combinare tutti gli scherzi che voglio.. ma non a tutti quanti. Lo farò... ad Harry.
Okay, ammetto che ho paura della sua reazione, ma uno scherzo innocente non potrà mai fare male a nessuno; non penso se la prenderà tanto.
Il problema è che non so ancora quale scherzo fare.. ci sono! Chiederò aiuto a Brooklyn. Così, esco dalla mia camera da letto e vado in quella di mia sorella.
Io: "Brook. Brook, svegliati."
Brooklyn: "Cosa vuoi Nicky?"
Io: "Mi aiuti a fare uno scherzo ad Harry?"
Brooklyn sbianca di colpo, arrabbiandosi:
"E tu mi hai svegliato alle 06:00 del mattino per chiedermi di partecipare ad uno dei tuoi scherzi? Ad Harry? No, te lo scordi. Non farò scherzi ai miei fratelli per i prossimi 100 anni, mi fa ancora male il sedere per ieri. Quindi, lasciami in pace. Anzi, ti consiglio di non provarci minimamente con Harry, sa essere molto spietato."
Io: "Oh, ma andiamo, Harry con me non è spietato. Comunque scusa il disturbo."
Brooklyn: "Non ti preoccupare piccolina, anzi, se vuoi chiedi aiuto a Quinn."
Io: "Siiii!"
E, tutta contenta, corro a svegliare Quinn.
Io: "Hey, Quinn."
Quinn: "Piccola, cosa c'è? Perché mi hai svegliato alle 06:00 del mattino? Sono stanca."
Io: "Quinn, mi aiuti a fare uno scherzo ad Harry?"
Quinn: "Che? Assolutamente no. Non mi voglio ritrovare con il sedere dolorante. Ma.. se vuoi.. posso darti qualche consiglio."
Io: "Sì, dai dimmi Quinn."
Quinn: "Perfetto.. allora.. oggi Harry deve consegnare un' importante lettera al giudice.. o almeno così ha detto ieri sera.. nascondi quella lettera, e vedrai che lo scherzo uscirà una meraviglia."
Io: "Grazie sorellona."
Quinn: "Di nulla. Ah, Nicky? Io non c'entro assolutamente nulla."
Io: "No, tranquilla. Ciao."
Le faccio un cenno con la mano, segno di saluto, e corro velocemente nella stanza di Harry, senza fare rumore, che sta dormendo come un ghiro.
Corro davanti alla sua scrivania, e trovo una grande busta gialla e bianca. Credo sia questa l'importante lettera di cui mi parlava Quinn..
Così, senza pensarci due volte, la prendo e la strappo in mille pezzettini, per poi farne dei graziosi coriandoli. Poi prendo il suo I-phone 6 nuovo di zecca e lo scambio con una calcolatrice perfettamente identica.
Alla fine, prendo una corda che attacco ai lati della porta, facendo in modo che quando uscirà dalla sua stanza, farà una bella caduta.
Già mi immagino la scena, e mi viene da ridere.
Sono un piccolo diavoletto, lo so. Ma non posso farci niente.
Harry, però, non da segni di volersi svegliare, così imposto la sveglia e aspetto che suoni fra 3...2...1... boomm!!
Mio fratello fa un enorme balzo dal letto, mentre io corro a nascondermi. Un posto in cui non posso essere sgamata facilmente?
Ma certo, sotto il mio letto. Quello è il miglior nascondiglio del mondo, e anche il mio preferito.
Harry p.o.v.
Stavo dormendo tranquillamente, quando la sveglia mi riporta alla realtà, svegliandomi del tutto. Okay, adesso ammazzo chiunque abbia osato farmi questo scherzo. Sicuramente sarà stata Brooklyn, Quinn oppure la mia piccola Nichole.
Mi alzo dal letto, e la mia attenzione viene catturata dalla lettera che dovevo consegnare assolutamente oggi al giudice, per una causa importante. E quella lettera avrebbe segnato la mia vittoria.
Fatto sta che mi avvicino alla scrivania... e la trovo distrutta in mille pezzettini, simili a coriandoli. Perfetto, adesso giuro che uccido l'artefice di questo atto malefico.
Sicuramente sarà stata Brook, per vendicarsi della sculacciata di ieri. Bene bene, oggi la rovino, sia anche l'ultima cosa che faccio in tutta la mia vita.
Arrabbiato come non mai, esco fuori dalla mia stanza, ma in un batter d'occhio mi ritrovo a terra, a causa di una corda messa a posta per farmi cadere.
Come una furia, piombo nella stanza di mia sorella Brooklyn, urlando a squarciagola:
"Piccola mocciosa, volevi vendicarti eh?! Adesso te le suono, fino a farti diventare il sedere viola! Mi hai seriamente stufato!"
Lei si sveglia di soprassalto, guardandomi con aria spaventata, ma non mi tocca minimamente. Mi avvicino, la faccio alzare e me la sdraio sulle ginocchia.
Brooklyn: "Harry! Cosa diavolo stai facendo! Non ho fatto niente, te lo giuro! Figuriamoci se sono tanto stupida da arrivare a farti uno scherzo dopo quello che mi hai fatto ieri! Ho ancora il sedere dolorante e rosso fiammante, non sono stata io! Te lo giuro! È stata Nichole!"
Io: "Sì, certo. Adesso vuoi dare la colpa a Nichole, non è vero?"
Nichole p.o.v.
Sento la voce di Harry urlare contro Brooklyn. Non è stata lei, non può punirla al posto mio. Ma ho tanta paura di Harry, si è arrabbiato moltissimo. Così corro da Zayn, svegliandolo di soprassalto.
Io: "Zay, Zay! Aiutami ti prego! Ho fatto uno scherzo a Harry, ma lui crede che sia stata Brooklyn, e adesso la sta punendo! Ma io ho paura di andargli a dire che sono stata io, aiutami ti prego!"
Zayn: "Okay, calmati Nichole. Ci penso io, ma tu vieni con me."
Afferma autoritario, e io annuisco titubante.
Mi prende in braccio e ci rechiamo nella stanza di Brooklyn, da cui si sentono urla sempre più forti.
Zayn: "Harry! Cosa stai facendo?!"
Harry: "Questa peste mi ha distrutto la lettera più importante della mia vita, che serviva al giudice entro oggi, mi ha nascosto il telefono e ha piantato una corda davanti alla mia porta, facendomi cadere!"
Zayn: "Che cosa? Non è stata Brooklyn."
Harry: "E tu cosa ne sai?"
Zayn: "Nichole, di la verità a Harry."
Io: "No, non voglio."
Zayn: "Nichole, muoviti. Sto perdendo la pazienza."
Io: "No!"
Zay mi mette a terra, e mi sferra una sculacciata fortissima, facendomi urlare di dolore.
Io: "Harry... sono-sono stata i-io a farti tu-tti quegli s-scherzi..."
Harry: "TU COSA?!"
Io: "Mi-mi dispiace, non pensavo che-che ti a-arrabbiavi co-sì ta-tanto.."
Harry: "Oh, Nichole, adesso vedi. Brook mi dispiace molto aver dubitato di te, scusami."
Brooklyn: "Non fa niente Harry, dovevo immaginarmelo."
Harry: "La prossima volta mi fiderò della tua parola. Scusami ancora Brook."
Brooklyn fa un cenno con la testa, per poi tornare a dormire, e l'attenzione di Harry e Zayn si rivolge su di me.
Harry: "Piccola peste. Non riuscirai a sederti per un mese intero!"
Io: "No, per favore. Non lo faccio più. Zay, aiutami!"
Zayn: "No no, Harry ha ragione. Avevi da pensarci prima, ora affronti le conseguenze delle tue azioni."
Detto ciò, Zayn lascia la stanza e torna a dormire, mentre Harry mi prende per un polso e mi porta nella sua stanza, dandomi sculacciate fortissime per tutto il tragitto, facendomi piangere.
Appena entrati nella sua stanza, Harry si siede sul suo letto e mi fa cenno di avvicinarmi. Io nego con la testa, avevo troppa paura, così mio fratello mi prende e mie mette sulle sue ginocchia, abbassandomi in un colpo i pantaloncini del pigiama e le mutandine.
Io: "No Harry, non farmi male, mi fa già male il sedere per le pacche che mi hai dato prima!"
Harry: "No Nichole, mi stai facendo arrabbiare seriamente! Stai zitta, altrimenti raddoppio."
Io resto in silenzio, pentendomi di aver fatto quei maledetti scherzi, e continuando a piangere.
Io: "Scusami fratellone.."
Sussurro a bassa voce, sperando che non mi abbia sentito.
Harry p.o.v.
La mia piccolina mi fa sempre una tenerezza estrema, odio sculacciarla, ma la legge è uguale per tutti. La prossima volta ci pensa, eccome se ci pensa, prima di farmi uno scherzo del genere.
Sono molto arrabbiato con lei, credo proprio che questa sarà la punizione più severa che lei abbia mai ricevuto.
Non facendo caso alle sue parole, inizio.
SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK
SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK
SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK
SMACK DMACK SMACK SMACK SMACK
Nichole: "Ahiii, Harry mi fai male!"
Io: "Nichole è una punizione, deve fare male."
SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK
SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK
Nichole: "Harry! Ahia, basta ti prego!"
Io: "Stai. Muta."
SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK
SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK
SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK
Nichole: "Harryyy!! Bastaaa, non ce la faccio più! Fa malissimo!"
Io: "Così impari, sai quanto era importante quella lettera eh? Lo sai?"
Nichole: "Bastaaa per-per favore."
Mi chiede la mia sorellina, tirando su col naso, ma io non la ascolto. Non ho ancora finito con lei.
SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK
SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK
Nichole: "Ahiaaa, Harry fa malissimo!"
SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK
SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK
SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK
Nichole: "Ti prego Harry... non ce la faccio più, scusami."
Mi dice con voce spezzata dal pianto, facendomi molto tenerezza.
Io: "Alzati e vai a prendere la spazzola."
Nichole: "No per favore!"
Io: "Obbedisci!"
Dico alzando la voce e dandole una forte pacca sul sedere, che la fa sobbalzare. A quel punto obbedisce e torna con la spazzola, così la faccio stendere nuovamente sulle mie ginocchia. L'avevo detto che sarei stato severo e che non mi sarei fatto abbindolare da lei, come avviene la maggior parte delle volte.
Io: "Adesso le conti tutte, chiaro?"
Nichole: "S-sì.."
Afferma mia sorella con voce esausta.
SMACK
Nichole: "Ahia, u-uno."
SMACK
Nichole: "Due."
SMACK
Nichole: "T-tre."
SMACK
Nichole: Qu-quattro."
SMACK
Nichole: "Ahi, c-inque."
E così fino a 20.
Okay, adesso ho finito. Lo ammetto, sono stato un vero stronzo ad essere stato così tanto severo con lei, anche perché Nichole è una bambina piccola, di soli 6 anni.
Le alzo mutandine e pantaloncini, per poi metterla seduta sulle mie ginocchia, rivolta verso di me.
Lei non mi guarda, ma io sì. Ha gli occhi rossi e lucidi, mentre numerose lacrime le rigano il volto.
Nichole: "Mi dispiace, non lo faccio più."
Io: "Shh, va tutto bene bimba. È tutto sistemato, non sono più arrabbiato con te."
Nichole: "Mi-mi fa tanto male il-il sedere.."
Io: "Okay, allora adesso vai a prendere la pomata che allevia il dolore, e te la fai mettere da Zayn, perché adesso sono le 07:30 e sono in ritardo per il lavoro. Okay, piccolina?"
Nichole; "S-sì fratellone."
Io: "Scusami se sono stato tanto severo, ma mi hai fatto arrabbiare molto."
Nichole: "Mi dispiace, non-non o-odiarmi."
Resto sconvolto dalle sue parole, così la stringo a me ancora più forte.
Io: "Amore, non potrei mai odiarti."
Nichole: "Ma-ma tu mi picchi sempre, e-e mi fai tanto ma-male."
Io: "No piccolina, tesoro, non devi pensare questo. Quando ti punisco, è perché lo faccio per il tuo bene. Adesso penserai che sto dicendo un sacco di cavolate, ma da grande la penserai come me. Okay, tesoro?"
Nichole: "Sì.. ti voglio be-bene H-harry."
Io: "Anche io. Molto, più di quanto tu lo possa immaginare bimba. Ora vado, che sono in ritardo."
E detto ciò la saluto con un bacio sulla fronte, ed esco di casa, pronto ad affrontare una nuova giornata, anche se mi sono svegliato prima del previsto.
Nichole p.o.v.
Harry mi ha fatto tanto male, è stato severissimo, non ha ceduto nemmeno alle mie richieste.
Mai sottovalutare Harry Parkinson, me ne sono resa conto solo oggi. Prendo la crema che mi aveva detto Harry, e titubante entro nella stanza di Zayn.
Io: "Z-zay?"
Zayn: "Piccolina, cosa succede?"
Io: "Harry ha detto che... insomma.."
E gli faccio vedere la crema, che lui riconosce al volo.
Zayn: "La pomata che allevia il dolore? Ma non ce n'è mai stato bisogno riguardo te. Harry ha esagerato? Fammi vedere."
Detto questo, mi prende e mi sdraia sulle sue ginocchia, abbassandomi subito dopo mutandine e pantaloncini.
Zayn: "Accidenti, stavolta Harry ha esagerato veramente molto!"
Io: "Zay, fa ta-tanto ma-le."
Dico continuando a piangere.
Zayn: "Shh piccolina, adesso passa. Quando torna, farò un bel discorsetto a Harry. Non si deve più permettere di esagerare così."
Dice mentre mi spalma quella crema sul sedere, creando in me una sensazione di sollievo.
Zayn: "Fatto, piccola."
Afferma tirandomi su pantaloncini e mutandine.
Io: "Grazie Zay, ti voglio bene."
Zayn: "Anche io tesoro."
E detto ciò, esco dalla sua stanza, pensando a come passerà il resto della giornata, che dopotutto è appena iniziata.

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Hey genteee, questo era il secondo capitolo, spero vi sia piaciuto. Continuate a leggere numerosi, votate e commentate, mi fareste un grande piacere. Grazie.
Byeee,
Sabrinapolselli☘️🕊

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