XXVII

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Pov Marco


Un giorno mi svegliai nel nostro letto ma lei non c'era. Trovai i pancakes e il caffè pronti e con essi anche una lettera.

"Caro mio dolce amore,

non immagini nemmeno quanto dolore c'è in queste mie parole ma devo farlo. Non so se dopo questa lettera te ne scriverò altre, spero di no perchè non voglio far del male a nessuno dei due quindi, se dovesse essere l'ultima lettera che ti scrivo, voglio soltanto dirti che non stavo bene quando ti ho incontrato ma tu mi hai dato speranza; tu mi hai fatto capire che c'è amore anche per le ragazze un pò strane come me. I momenti con te sono stati i momenti più belli che abbia mai vissuto e non penso che ne avrò altri così. Non sai quanto sia difficile lasciarti andare ma devo farlo. Ho bisogno di staccare da tutto e andare lontano dove non conosco nessuno. Devo riorganizzare la mia vita e tu non meriti una persona che non possa darti neanche dei figli che è la cosa che desideri di più al mondo. Tu meriti di essere felice e con me non potresti esserlo. Ti auguro tutto il bene possibile; ti auguro una ragazza che ti faccia sorridere come tu facevi sorridere me, ti meriti una famiglia con tanti bambini con cui giocare. Scatta tante fotografie, immortala quei momenti e se ti chiederanno se l'amore esiste pensami e sorridi ricordando quanto io ti abbia amato. Se ti dovessi sentire triste chiamami, io alzerò la cornetta ma non risponderò però tu saprai che io ci sarò sempre. Non ti dico che mi mancherai perchè sai già che sarà così. Ora continuo a guardarti mentre dormi e sei bellissimo e con quest'ultimo fermo-immagine che porterò sempre con me ti dico addio!

Addio mio dolce amore!

Tua per sempre.

Pia"


Non riuscivo ad andare avanti. Più leggevo e più lei era lontana. Non era giusto tutto questo. Io l'amavo e non mi importava di non avere figli, potevamo adottarli, ma io non posso stare senza lei. Provai a chiamarla ma lei era irraggiungibile così decisi di andare all'aeroporto. La cercai tra tutta quella gente, supplicai ogni singolo controllore per farmi passare e quando ormai avevo perso ogni speranza la vidi; con i suoi capelli rossi, lo sguardo assente e il suo zaino in spalla. La chiamai quasi con un filo di voce ma lei si girò subito

<<Marco!>>

Ehi! Non andare, parliamone.

<<Marco, io ti amo ed è proprio per questo che devo lasciarti andare>>

Ma io non voglio! Rimani! Ti prego!

<<Amore, non complicare ancora di più le cose! Ti amerò per sempre!>>

Ma io ti amo! Resta!

<<Addio Amore mio!>>

E così lei partì e io rimasi solo. Era andata via, mi aveva lasciato;rimasi non so quante ore seduto in quell'aeroporto e poi tornai a casa. Era vuota; non c'era niente. Presi il mio pacchetto di sigarette e la mia bottiglia che non toccavo da un pò e mi misi sul divano.Non avevo mai pianto così. Fumai due pacchi di sigarette da 20 e bevvi tutto l'alcol che avevo in casa. Non avevo mai superato i miei limiti in quel modo; Mi mancava e non sapevo come andare avanti. 

Non andai in studio per molto tempo, non volevo vedere nessuno. Avrei tanto desiderato che lei fosse tornata ma non fu così. Io aspettavo giorno e notte ma lei non tornava e non chiamava. Stavo male e non sarebbe passato.

Pov Pia

Quando vidi Marco in aeroporto, il mio primo desiderio fu quello di baciarlo, abbracciarlo e asciugarli le lacrime. Poi però mentre lui mi diceva di amarmi io gli dissi addio e partii. È stato in quel momento che ho capito di averlo perso. Non potrò più accarezzare i suoi capelli, toccare la sua barba, godere del suo sorriso e poi quelle labbra.. quelle labbra le ricorderò per tutta la mia vita ma non saranno mai più mie.


Andai a Londra per un bel pò di tempo.  Arrivata lì per prima cosa cercai un luogo dove sistemarmi. Fortunatamente avevo un'amica lì la mia cara Marghe che mi ospitò finchè non presi una casa tutta mia. Stavo male, tanto male. Non sapevo cosa fare della mia vita, da dove iniziare ma lei era sempre con me e di questo non mi dimenticherò mai. La vita senza di lui era un inferno. Non volevo mangiare, non mi appassionava più nulla. Tutto gravitava intorno a lui. Lui che era lontano, lui che non chiamava, lui che non mi apparteneva più. Iniziai l'università e presi scienze dell'economia e della gestione aziendale. Tre anni e mezzo e finii. Finita l'università decisi di prendere un master in event planning management e iniziai a lavorare. Ero diventata una manager di eventi molto qualificata ma lui mi mancava troppo e non stavo bene. Uscivo raramente, non sapevo più divertirmi; Sentivo Ary e gli altri miei amici ogni tanto ma niente di più; mi ero allontanata per dimenticare ma mi redevo conto che volevo essere soltanto lì e che stare lontana dall' Italia non aveva cambiato molto le cose.. Provai a distrarmi ma ogni cosa in quella città mi ricordava lui e la nostra fantastica vacanza. Ogni monumento, ogni negozio, ogni strada, tutto. Così proprio seduta su una panchina ad Hyde Park iniziai a scrivere il diario della mia vita con Marco. Iniziai a raccontare di tutte le nostre avventure, di tutti i ricordi di lui,dei momenti tristi, di quelli felici, di tutti gli errori commessi(come quello). Volevo  semplicemente spegnere la mia mente e non ricordare ma non ci riuscivo e così rimasi lì finchè non fece buio.Quando tornai a casa provai a dormire ma non ci riuscivo, aprii i social ma non ebbi il coraggio di leggere cosa combinava lui nella sua vita. Il giorno dopo e i giorni dopo ancora ritornai in quel parco, stessa panchina e continuai a scrivere.


ANGOLO AUTRICE:

Ciao ragazzi!

Come potete vedere sono tornata con un altro capitolo, un pò corto ma davvero importante. Purtroppo le cose non si stanno mettendo bene e non vedo l'ora di dirvi di più su tutta questa storia. Fatemi sapere cosa ne pensate e cosa credete che succederà. Nel frattempo cerco di aggiornare presto promesso. 

Buona lettura a tutti!

Un bacio grande, 

-Pia💕

&quot;Resterai l'estate mia migliore&quot; MARCO MENGONI FF   Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora