Quando la partita si fa dura volano bicchieri di vodka fragola

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"I am determined to prove a villain"
Richard III, W.Shakespeare

Attesa che non servì a nulla, visto che qualcuno ebbe la stupenda idea di versarmi un drink sulla testa, riportandomi immediatamente alla realtà.

«Ops, scusami, tesoro, non l'ho fatto apposta.»

Sheila Stephens mi sorrise «Sai con tutta questa calca è quasi impossibile non fare danni. Spero di non averti rovinato il vestito...»

La sua faccia in quel momento esprimeva tutto tranne dispiacere.

Scrollai la testa, i capelli fradici, l'alcool che mi colava sul vestito e sulla schiena nuda «Ma figurati, Shelly» dissi, mordendomi le labbra per non imprecare.

«Shelly, sei imperdonabile, l'hai fatto sicuramente apposta» la accusò Chris, rivolgendomi uno sguardo dispiaciuto.

Shelly scosse i capelli corvini e mise il broncio «Ero solo venuta a portarti da bere, amore» rispose, sottolineando pesantemente l'ultima parola.

Colsi l'antifona «Ehm, sarà meglio che vada. Dylan mi starà aspettando.»

Chris fece per fermarmi «Giulia, aspet...» ma Shelly non gli permise di finire la frase, avvinghiandolo in un bacio senza fine, a cui lui, dopo qualche momento di sorpresa, si lasciò andare.

Non sarei rimasta un minuto di più. Girai sui tacchi e mi feci largo tra la folla, cercando l'uscita.

Passai davanti a Grace, che ballava tra uno stuolo di ammiratori.

«Giulia! Ti sei fatta una doccia?» mi domandò, sogghignando.

«Divertente, Stewart. Hai visto Dylan?» chiesi a mia volta, strizzandomi i capelli e cercando di rimediare al mascara colato con le mani.

«Chi?» Il suo sguardo vacuo mi fece capire che non sapeva veramente a chi mi riferissi.

«Il ragazzo con cui sono venuta» spiegai «Il cucciolo...»

«Ah! Sì, l'ho visto andare via qualche minuto fa.»

Perfetto, adesso dovrò per forza chiamare un taxi.

«Io me ne vado» la avvisai; mi fece un cenno con la mano che interpretai come un saluto.

Scossi la testa e mi diressi verso la porta.

Inspirai l'aria fresca della notte a pieni polmoni. L'effetto dell'alcool era passato e con lui anche l'adrenalina e l'eccitazione.

«Ti sei ubriacata o ti hanno gettata in una tinozza di vodka? Conoscendoti propendo per la seconda ipotesi.»

Voltai lo sguardo e vidi Harry seduto su un dondolo da giardino, sigaretta alla mano e bottiglia di birra per terra.

«Shelly mi ha accidentalmente rovesciato addosso il suo drink.»

Mi fece segno di sedermi accanto a lui. Lo assecondai.

«Quando si tratta di Shelly nulla è accidentale» replicò «Ma almeno adesso capisco perché sei conciata così» disse, indicando il trucco colato sul mio viso e la macchia di alcool sul davanti dell'abito.

«Non sei molto gentile» feci notare, sospingendo su e giù il dondolo con i piedi.

Si portò la sigaretta alle labbra «Non sono mai gentile.»

Lo guardai, il capo leggermente reclinato verso la spalla «Non è vero.»

«E tu che ne sai?»

«Beh, innanzitutto mi stai consolando dopo la peggior serata di sempre. Se fossi veramente come ti dipingi ti saresti fatto due risate e ti saresti preso gioco di me.»

I'm your Juliet  || INTERROTTA ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora