Sette minuti all'Inferno

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"I guess in this society being male and a asshole makes you worthy of our time."
Kat Stratford, 10 thing I hate about you


Nello stanzino c'era spazio a malapena per una persona, per cui fui costretta a stare vicina ad Harry più di quanto avessi voluto.

Lui girò la testa dall'altra parte, per evitare il mio sguardo.

-Certo che avrebbero potuto scegliere un posto più comodo.-

-L'effetto non sarebbe stato lo stesso, temo.-

Harry inarcò le sopracciglia -In effetti qualsiasi altra persona lo avrebbe trovato romantico. Tranne noi due ovviamente.-

Sentii il suo respiro sulla fronte e fui costretta ad alzare la testa per trovarmelo faccia a faccia.

-Ovviamente- ripetei.

Qualcuno avrebbe dovuto informare le farfalle nel mio stomaco che non era Harry il destinatario delle loro attenzioni.

Mi passai i capelli dietro le orecchie per evitare che mi cadessero sul viso.

-Harry, senti, per prima...- iniziai.

Mi sentivo in colpa per averlo picchiato. Dopotutto la violenza non è mai una soluzione.

Lui scosse la testa -Figurati, è colpa mia. Hai fatto bene. Anzi, non pensavo che gli angeli avessero gli artigli.-

Non potei fare a meno di sorridere -Temo che li vedrai più del previsto se continuerai a comportarti così.-

Harry sospirò -Quanto tempo sarà passato? Perché cominciano a formicolarmi le gambe.-

Alzai le spalle. Non ne avevo la benché minima idea. Speravo solo che quella tortura finisse al più presto.

Lo stanzino cadde di nuovo nel silenzio più totale.

Troppo vicino, era decisamente troppo vicino. Sentivo le sue gambe contro le mie, le sue mani appoggiate alla parete dietro alla mia schiena. Praticamente gli ero quasi seduta in braccio.

Cercai di trovare un qualsiasi argomento per evitare quel silenzio imbarazzante.

-Quindi ti piace James Dean?-

Harry sembrò sollevato quanto me -Sì, è uno dei miei attori preferiti.-

-Non ha fatto una bella fine, però.-

Scrollò le spalle -È proprio questo che lo ha reso immortale.-

-Vorresti entrare anche tu a far parte dei belli e dannati?- scherzai.

Harry sorrise e si spostò leggermente facendomi avvicinare di più a lui -Mi stai dicendo che sono bello, Pisani?-

Arrossii. Sperai che nella penombra dello stanzino non riuscisse a vederlo, ma nulla poteva sfuggire a Harry Richards.

-Sei arrossita- constatò.

-Grazie, non lo sapevo. Veramente cosa farei senza di te, Richards?-

-E perché sei arrossita?- mi chiese, le sue labbra ad un soffio dal mio collo.

Le farfalle dovevano essere diventate elefanti a giudicare dal mio subbuglio interiore.

Prese una ciocca di capelli e cominciò a giocherellarci -Non sarà che forse sotto sotto, nonostante tutto, un po' ti piaccio?-

Ok, mi sbagliavo. Forse la violenza era la soluzione nel suo caso.

-Angeli e demoni non vanno d'accordo, Richards.-

I'm your Juliet  || INTERROTTA ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora