The fault, dear Brutus, is not in our stars, but in ourselves.
Julius Caesar, W. ShakespeareCamminammo per un po' senza avere una vera e propria meta.
«Dunque, Pisani» disse Harry «Ti piacciono gli spogliatoi maschili?»
Mi fermai di colpo, facendo inciampare un ragazzino, che fece cadere a terra il suo gelato. Scoppiò a piangere, come avrei voluto fare io.
«Ne vogliamo parlare?»
«Non vedo perché no» Harry sorrise compiaciuto «Quantomeno per capire se ti è piaciuta la vista.»
«Non capisco di che cosa tu stia parlando.»
Oh, lo sai eccome, invece.
In quel momento mi ricordai di qualcosa a cui avrei dovuto dare maggiore attenzione: perché Dylan non voleva che io leggessi il giornalino?
«C'è qualcosa che dovrei sapere a proposito?» lo scrutai con sospetto. «Riguardo un certo giornalino, forse?»
Se l'aveva fatto davvero, l'appuntamento, o quel che era, si sarebbe concluso malissimo. Malissimo per lui.
Harry mi guardò senza capire.
Insistetti «Non hai fiatato, vero, Richards?»
«Sono scioccato, Pisani» disse dopo una breve pausa di silenzio «Mi sarei aspettato un'accusa simile da Shelly, da Grace... perfino da Chris, ma da te? Se avessi voluto farti finire in prima pagina sul giornalino scolastico mi sarebbe bastato spalancare la porta.»
Mi guardò in un modo che mi attraversò, rendendomi un budino molliccio di rimorso. Ma se Harry non c'entrava, allora...
«Allora perché Dylan si rifiuta di farmelo leggere?»
Harry corrugò le sopracciglia, pensieroso, poi scoppiò a ridere.
«Guarda» disse soltanto, mettendo mano al cellulare. Si collegò al blog di Chismokens, Polli Fumati. Non capii finché non vidi brillare il logo della Trinity.
«È Matthew che gestisce il club di giornalismo, così lo pubblica anche qui» spiegò Harry. Cliccò sopra l'icona, aprendo la prima pagina dell'ultimo numero disponibile.
Come lessi il titolo mi venne un mancamento.
"Dylan Lerman si imbuca come un pervertito."
«Ma che...?» non riuscivo a capire. Perché a Dylan era toccata la sorte che sarebbe spettata a me?
Harry sogghignò «Immagino che non ti abbia detto neanche questo; devi sapere che dopo che una certa persona è sparita al termine della partita, Dylan l'ha cercata dappertutto, finendo per trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato» ridacchiò «Povero ragazzo. Quasi mi fa pena.»
Oh, Dylan! Era stata tutta colpa mia. Ero così impegnata a pensare alla mia vita sociale da dimenticarmi di quelle altrui.
«Ma se le cose stanno così, come mai quel titolo?»
Harry alzò le spalle «Il club di giornalismo non ha altri fondi se non quelli provenienti dalle vendite del giornale. Suppongo che Matthew non aspettasse altro che un'occasione del genere.»
Rubai il cellulare dalle mani di Harry e feci scorrere la pagina. L'articolo era piuttosto lungo e firmato Chismokens, come supponevo.
Ancora non si sa perché uno degli studenti modello della Trinity, Dylan Lerman, abbia deciso di buttare al vento la sua reputazione. Sconosciuta è anche la motivazione che lo ha spinto, dopo la partita di football tenutasi domenica, ad entrare nello spogliatoio delle cheerleader. Le ragazze hanno affermato di aver sentito dei rumori sospetti, come di qualcuno che sbatte la testa contro il muro.
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I'm your Juliet || INTERROTTA ||
HumorGiulia Pisani ha diciassette anni, una passione sfrenata per le serie Tv, una madre fervente cattolica e tanti altri problemi. A questi si aggiunge il recente trasferimento in uno dei licei più prestigiosi di New York, dove, tra reginette frustrate...