I principi sono così sopravvalutati. Me l'ha detto Biancaneve in persona.

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"Nolite te bastardes carborundorum"
The Handmail's Tale, Margaret Atwood


-Vieni qui, bello! Su non ti faccio niente!-

Appoggiai il mento sul palmo della mano e mi scostai i capelli dal viso.

Era esattamente un'ora che guardavo il mio intelligentissimo ragazzo tentare di catturare un tacchino. Nel bel mezzo del nulla, vorrei aggiungere.

-Saremo grandi amici, tu ed io!-

Il tacchino osservò Chris con aria di sfida. Non sembrava che volesse diventare suo grande amico.

Forse dovrei lasciarlo...Forse dovrei mettermi con il tacchino. Mi pare dotato di più quoziente intellettivo.

-Chris, non per farmi i fatti tuoi, ma non sarebbe meglio comprare un tacchino, magari già morto, piuttosto che fare tutto ciò? La butto lì eh...-

Chris continuò a seguire l'animale con passo guardingo –Mia madre mangia solo roba biologica, se mi presentassi con un tacchino del supermercato mi ucciderebbe e farebbe me arrosto per il Ringraziamento.-

L'immagine di Chris, in una teglia da forno, con una mela in bocca e contorno di patate novelle mi fece venire i brividi.

-Ma poi- continuai –Sai almeno dove ci troviamo?- chiesi, guardandomi attorno.

Per oltre cento miglia non si vedevano altro che campi di granoturco e asfalto.

Quando quel pomeriggio mi aveva chiesto se volevo accompagnarlo a fare compere, tutto mi sarei aspettata meno che questo.

-È il campo di un tizio che ho trovato su Internet...- rispose, evasivo.

Mi allarmai –Chris?-

Mi fece un gesto di noncuranza con la mano –Massì, ho cercato allevamento di tacchini ruspanti e questo era il più vicino...-

-Ma il proprietario sa che noi siamo qui, vero?-

Il tacchino si fermò improvvisamente e si voltò, costringendo Chris a fermare la sua avanzata.

Cominciava a sospettare qualcosa e così anch'io.

-Diciamo che non sarà un gran problema per lui avere un tacchino in meno avendone così tanti...-

Oh cielo, non potevo crederci.

Mi lasciai scivolare sul sedile della macchina di Chris.

-Chris, davvero siamo venuti qui nel bel mezzo del nulla a rubare un tacchino per tua madre?!-

-Amore, non fare la difficile.-

-Non fare la difficile? Se ci trovano ci arrestano e ci sbattono dentro e allora dovremo passare il Ringraziamento in qualche squallido carcere della Pennsylvania, altro che tacchini ruspanti!- dissi, cercando di mantenere la voce nel tono più basso che potevo usare in quel momento.

Chris mi guardò per vedere se fossi veramente arrabbiata, poi sorrise innocente –Non finiremo in carcere, amore. Te lo prometto.-

Sospirai e cercai di pensare ad altro.

Il tempo era stranamente bello per essere novembre e l'aria a quell'ora del pomeriggio non era ancora fredda.

Osservai un merlo posarsi sulla recinzione affianco alla macchina. Il movimento dell'erba sospinta dal vento, lo spaventapasseri dondolante nel mezzo del campo, un cane enorme che correva verso Chris...

-Chris!- gridai, quando mi resi conto del pericolo.

Lui guardò in direzione del mio dito e impallidì. Non per il cane che correva verso di lui, grondando saliva, ma per la figura umana in lontananza che teneva tra le mani quello che aveva tutta l'aria di essere un fucile.

I'm your Juliet  || INTERROTTA ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora