"If you let go of your power to attract me,
I won't have any power to follow you."
A Midsummer Night's Dream, W. Shakespeare«Allora, come ti è sembrato?» mi chiese, titubante, accoccolati sul letto dopo aver finito di cenare da almeno un paio d'ore.
Alzai la testa dalla sua spalla «Non male.»
Non male era un eufemismo, perché era tutto straordinariamente buono.
E di questo doveva esserne consapevole anche lui, perché mi lanciò uno sguardo ferito «Non male? Tutto qui?»
Giocherellai con il bordo della sua maglietta, sorridendo «Ehi, dimentichi che ho origini italiane. I miei standard sono molto più alti.»
«Pisani» pronunciò il mio cognome come se fosse una caramella da sciogliere sulla lingua «Mi piace come suono. Giulia Pisani. Tuo padre era nato qui oppure...?»
«No, mio padre è nato in Italia. Si è trasferito qui per lavoro. Ha incontrato mia madre, l'ha sposata e poi... » non riuscii a continuare.
Chris mi strinse a sé, comprensivo «Quando è successo?»
«Avevo pochi mesi. Tumore» risposi, anticipando la domanda che ormai ero abituata a sentirmi rivolgere.
«Però mi ha lasciato questo» gli dissi, mostrando il braccialetto «È una specie di portafortuna. Non lo tolgo mai. Nemmeno sotto la doccia.»
«Uhm, mi piacerebbe molto averne le prove» disse lui, cercando di sdrammatizzare.
Mi strappò un sorriso «Mah, forse un giorno, Dallas. Se ti comporterai bene...»
«Se ti comporterai bene tu, Pisani. Cosa credi, che io sia un ragazzo facile?»
«Ma se per poco non mi strappavi i vestiti di dosso prima!»
«Tecnicamente sei stata tu a togliermi la maglietta.»
Arrossii.
«Mi piace da impazzire farti arrossire» mi mormorò all'orecchio.
Mi fissò per un istante e poi mi baciò.
Iniziò dolcemente, per poi farsi sempre più impetuoso.
Chris si portò sopra di me, intrecciando le mani con le mie e portandole entrambe sopra la testa.
Sentivo il peso del suo corpo su di me, il suo petto premuto sul mio seno, le sue gambe intorno alle mie.
Scese con le labbra fino ad arrivare all'intaccatura del collo.
Ansimai di piacere. Una scarica di eccitazione mi percorse tutto il corpo soffermandosi sul basso ventre.
Dovette provare esattamente le stesse cose, perché si staccò immediatamente.
«È meglio se non ci baciamo, che ne dici?» propose.
Sapevo che l'idea non lo faceva impazzire, lo stava facendo solo per me e questo mi faceva saltare dalla gioia.
Mi accoccolai sul suo petto e così mi addormentai. Tra le braccia di Chris Dallas.
La mattina dopo aprii gli occhi all'alba. Chris stava ancora dormendo e feci di tutto per non svegliarlo.
Sembrava così tranquillo e sereno nel sonno. Sorrideva, addirittura.
Tipico di Chris.
Mi liberai gentilmente dalle sue braccia e uscii silenziosamente dal letto.
Per fortuna non gli avevo sbavato addosso nel sonno. Di solito mi capitava quando dormivo profondamente.
Mi sgranchii le braccia. Poi, per evitare di destare il bell'addormentato mi rifugiai in bagno.
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I'm your Juliet || INTERROTTA ||
HumorGiulia Pisani ha diciassette anni, una passione sfrenata per le serie Tv, una madre fervente cattolica e tanti altri problemi. A questi si aggiunge il recente trasferimento in uno dei licei più prestigiosi di New York, dove, tra reginette frustrate...