"It is too easy being monsters. Let us try to be human."
Victor Frankenstein, Penny Dreadful
Camminavo per le vie di New York. Avevo detto a Chris di lasciarmi qualche isolato prima di casa mia, così avrei potuto camminare un po' e godermi la fresca aria della sera.
Mi aveva accontentata con riluttanza e non prima di non essersi scusato altre tre volte e di avermi informata che in compenso a suo padre ero piaciuta da impazzire.
-Soprattutto la frase finale. A mio padre piacciono un casino le uscite d'effetto.-
Anche Kate mi trovava simpatica.
Tutti tranne sua madre insomma, che avrebbe preferito vedere un clone di Sheila Parker invece che la mia normalissima faccia.
-Questo è solo perché lei e la madre di Sheila sono migliori amiche dai tempi del college- mi aveva detto Chris –Nulla di più.-
Nulla di più. Come se fosse già poco quello.
Ero quasi arrivata a casa mia quando vidi la gigantesca insegna luminosa del Mc Donald's.
Percepii il mio stomaco lamentarsi. Dopotutto non avevo mangiato nulla, potevo permettermi un po' di cibo spazzatura.
Feci immediatamente dietrofront e mi diressi a grandi passi verso l'entrata, ringraziando mentalmente chiunque avesse deciso di farlo restare aperto fino a tardi.
Stavo già per varcare la soglia quando qualcuno mi chiamò dalla strada.
-Pisani! Tutta sola il giorno del Ringraziamento?-
Mi voltai e vidi una mano farmi cenno dal finestrino oscurato di una limousine.
Per un momento pensai che avessero sbagliato persona. Non potevo conoscere qualcuno che possedeva veramente una limousine.
Mi avvicinai per vedere meglio –Richards?-
Harry mi sorrise smagliante.
-Tu vai in giro in limousine, davvero? Come Chuck Bass in Gossip Girl?-
-Quando non ho voglia di guidare o non sono sobrio mi faccio riaccompagnare dall'autista di mio padre. E comunque, Pisani, io sono meglio di Chuck Bass.-
-Sì, dovevo immaginarlo.-
-Cosa fai?-
-Uhm pensavo di andare a mangiare qualcosa...- risposi, indicando il McDonald's.
Sorprendentemente Harry scese dalla macchina e si rassettò i vestiti.
-Norton, torno a casa a piedi, tu vai pure- disse, all'autista. Poi rivolse la sua attenzione su di me –Ti faccio compagnia.-
-Quale onore- replicai, dandogli le spalle ed entrando nel fast food.
Se non avessi messo subito qualcosa sotto i denti non solo mi sarei mangiata Harry, ma anche la limousine con autista dentro.
-Allora- iniziò Harry, guardandomi addentare un Big Mac disgustato –Come mai sei finita in questo posto, sola, il giorno del Ringraziamento? Pensavo fossi a cena da Chris, problemi in paradiso?-
Bevvi un sorso di Coca Cola –Più che paradiso casa sua mi è sembrata un inferno.-
Sogghignò –Te ne sei accorta a quanto pare. Povero Dallas. Fammi indovinare: sua madre?-
-E tu come lo sai?-
-È sempre stata sua madre il problema, fin dall'asilo. Sono il suo migliore amico, dopotutto. Sono stato a casa sua un milione di volte.-
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I'm your Juliet || INTERROTTA ||
HumorGiulia Pisani ha diciassette anni, una passione sfrenata per le serie Tv, una madre fervente cattolica e tanti altri problemi. A questi si aggiunge il recente trasferimento in uno dei licei più prestigiosi di New York, dove, tra reginette frustrate...