C'è un tempo che non è né il passato né il presente: è un momento di transizione che la memoria ripone felice.
Giovanna GagliardoLa settimana passò in un baleno,più serena e tranquilla di come era iniziata,la piccola libreria di Amelie dalla quale si innalzavano le delicate note di Chopin e Vivaldi, rimase aperta fino all'una di notte ogni sera nel vano tentativo di restituire la giacca al riccio,ma ciò non accadde,
chi mai si scorderebbe di aver lasciato la propria giacca da qualche parte, pensava allegandoci ogni volto un insulto diverso per il riccioloAnche le sue notti cambiarono totalmente,ormai era diventato ricorrente il sogno di quel ragazzo che la salvava da quel pazzo,ogni volta che che osava solo ripensarci mille brividi le attraversavano tutto il corpo,ogni volta sembrava sempre più reale,il coltello,il respiro affannato e pesante di lui sul suo collo e quell'insistente profumo di menta e muschio
<<quindi ricapitolando tu gli hai risposto male e immagino già come,poi lui ha cercato di baciarti, gli hai pestato un piede e poi la sera stessa te lo sei sognato?>>domando incredula Margherita con una buona dose di sarcasmo mentre girava con la cannuccia la sua granita, come di consueto Amelie le stava raccontando ciò che era successo nei giorni precedenti dato che non si erano nè viste e nè sentite, per ciò le raccontò tutto sulla "serata"che aveva passato lunedì scorso,tralasciando la parte in cui trovava il biglietto nella giacca del riccio
<<tu stai male>>ridacchiò poi l'amica bevendo un po' di quella sostanza zuccherina e colorata,quel mezzogiorno avevano deciso di rinfrescarsi con qualcosa di ghiacciato
<<io? E lui? Mi ha quasi baciata totalmente a caso e l'ha fatto anche a posta>>ribatté stizzita la mora ricordando nuovamente la scena che al solo pensarci le faceva salire il sangue alla testa,sedeva in un tavolino difronte all'amica con un gelato al cocco in mano e gli diede un assaggio,era incredibilmente fresco e gustoso le ricordava quando era stata due mesi a Barcellona,ogni pomeriggio prendeva una coppa di gelato al cocco girando per le vie della città,
ma purtroppo quel mezzogiorno non si trovano per le strade roventi e colorate della città catalana ma erano in una delle gelaterie più famose del centro del capoluogo lombardo<<si ma se non gli avresti risposto male credo che lui non si sarebbe comportato in quel modo è ovvio,avrei reagito anch'io in modo brusco e sgarbato>> si schiarì poi la voce Margherita guardando negli occhi color ghiaccio di Amelie,avvolte proprio non la capiva perché l'amica si comportava in quel modo, con cinismo e sfacciataggine
la mora di rimando la guardò male e alzò perentoria un sopracciglio
<<quindi lo stai difendendo?>> smise di gustarsi il gelato per pochi minuti per poi fissarla ancora minacciosamente,<<no,è che forse questa volta non credi di aver esagerato?>> Margherita la guardò di rimando alzando un sopracciglio e addentando contemporaneamente la sua cannuccia colorata,
Amelie sbuffò sonoramente roteando gli occhi ripensandoci velocemente, ma in quel momento l'unica cosa che le balzò in mente fu l'adorabile faccia da schiaffi del riccio <<non credo proprio>>disse sbuffando e velocemente, poi come una bambina cercò di guardare altrove cercando di fare l'indifferente ma l'amica continuava a fissarla insistentemente con uno sguardo serio e corrucciato
<<ok ok forse ho esagerato ma solo un pelino>>ammise poi ottenendo una risata da parte della testa bionda
<<e non mi guardare in quel modo>>bofonchiò poi con stizza, effettivamente una piccola parte remota di sé si sentiva comunque un po' colpa per come lo aveva trattato, ma di certo quello che aveva fatto poi il riccio era ben peggiore,
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Nei tuoi occhi c'è il cielo
FanfictionAmelie era una ragazza ventisettenne dagli occhi color cielo con mille sogni, passioni e ambizioni. Ha girato quasi tutto il mondo con la sua tavolozza ritraendo e scoprendo mille culture e persone differenti. Ma tutto questo appartiene ormai alla...