Capitolo 9

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E se tu guarderai a lungo in un  l'abisso, l'abisso finirà per voler vedere dentro di te.
Friedrich Nietzsche

Amelie guardò esitante la mano di lui che teneva in mano quel pezzetto di carta,si sentiva tremendamente in imbarazzo sentendosi colta con le mania nel sacco e non osò fiatare
<<lo hai letto?>>le domandò poi Ermal sapendo già cosa gli avrebbe risposto la mora,lei rimaneva in silenzio indecisa sul raccontargli la verità anche se era abbastanza ovvio ma alla fine annuì solamente

lui sospirò guardando il volto della ragazzina che era adornato dalle sue guance che erano diventate lievemente color porpora

<<e quindi suppongo che mi hai seguito l'altra sera >>lui la guardava con un intensità che le poteva lacerare l'anima,distolse lo sguardo da quei buchi neri e deglutì leggermente come se stesse mandando giù un boccone velenoso e mettendo il suo orgoglio da parte per qualche minuto si scusò in un sussurro

<<non ho sentito niente,ti ho solo seguito e poi me ne sono andata>>si mise sulla difensiva lei mentendo sull'ultima parte evitando di dirgli di Giacomo anche se non riusciva ancora a capire perché uno come Ermal aveva a che fare con quel deficente

in quel momento cadde fra i due un silenzio tombale ad eccezione delle melodie classiche che echeggiavano nelle loro menti,tranquillizzando entrambi

<<mi ha tradito nel vero senso della parola fin dal primo giorno in cui ci siamo messi insieme>> spezzò quell'orribile silenzio Ermal per poi tirare un sospiro colmo di sarcasmo,pronunciò quelle parole con amarezza lasciando la mora leggermente interdetta ma capì subito a chi si stava riferendo il riccio,
Charlotte

lui si mise a ridacchiare in modo isterico per coprire l'imbarazzo da cui era stato colto,portò la testa indietro e coprendosi poi stancamente il volto con le mani e nella testa della mora in quel momento si collegò tutto

<<è questo quello che hai scoperto l'altra sera al Moonlight?>> si lasciò scappare rimproverandosi mentalmente per la sua linguaccia,doveva cercare di essere il meno ficcanaso possibile ma sembrava che con quel ragazzo accanto a lei tutta la sua razionalità se ne andava a puttane

Lui annuì sbuffando
<<sai qual'è la parte che mi fa incazzare di più?>>si soffermò poi Ermal con voce dura e profonda,togliendosi le mani dal viso e puntando lo sguardo su di lei
<<che io sono stato così deficente da non volerci credere,ero troppo accecato dall'amore>>
Amelie lo guardava con compassione,aveva voglia di abbracciarlo per trasmettergli il proprio conforto ma non lo fece rimanendo lì ferma e mantenendo sempre le distanze

<<l'ho incontrata in un bar quando ero un po' brillo in compagnia dei miei amici,e l'unica cosa a cui potevo pensare nel momento in cui l'ho incontrata era 'è la ragazza più bella che io abbia mai visto>>

e in quel momento un piccolo sorriso adornò le labbra sottili del riccio mentre Amelie sentiva il suo cuore come sciogliersi al udire di quelle parole ammirando quel sorriso,

<<aveva dei capelli di un rosso puro non troppo esagerato ed erano davvero morbidi.Erano anche molto lunghi.Le cadevano a metà schiena,e li portava sempre in quelle ondulati.E poi aveva questi occhi verdi profondi e intensi, come due grandi prati.Erano così verdi Amelie.Così verdi.>>la mora quasi sussultò al sentir pronunciare il suo nome dal riccio, riusciva a vedere i ricordi e il dolore annebbiarsi davanti ai suoi occhi mentre teneva lo sguardo rivolto verso il cielo.

Ma non era bella quanto te pensò poi Ermal rivolto alla ragazzina,
prese nuovamente un respiro prima di continuare
<<quando ho incontrato Charlotte>> si soffermò come per mandare giù un groppo troppo amaro,con la mente  che era sempre di più offuscata dai ricordi <<dannazione.Era come nicotina, quella ragazza.E prima che me ne rendessi conto, non riuscivo più a fare a meno di lei>> rialza lentamente la testa e incontra gli occhi cristallini della ragazza

Nei tuoi occhi c'è il cieloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora