Capitolo 11

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Un eterno presente che capire non sai,
l'ultima volta non arriva mai,
in questo presente che capire non sai.

Stava sistemando la propria stanza quando andò a sbattere contro la sedia della scrivania che in quel momento non si trovava al suo posto,Amelie imprecò sottovoce e vide che a terra era caduta una giacca e non una giacca qualunque ma quella del riccio

<<non ci credo tu sei ancora qui>> pronunciò quelle parole come se l'indumento che giaceva sul pavimento potesse risponderle,la raccolse,la scrollò togliendole la poca polvere e un piccolo pezzo di carta cadde da una delle tasche attirando l'attenzione di Amelie era diverso da quello precedente, si piegò per prenderlo e lo lesse

<<Ti ringrazio per avermi fatto da "crocerossina" per una notte,spero tu possa perdonarmi per come mi sono comportato,qui dietro troverai il mio numero di telefono sempre se è degno di finire nella rubrica di Amelie Grandi. -Ermal>>

Un altro sorriso sincero e spontaneo nacque sul candido volto della mora e lo rilesse due tre volte,girò poi il biglietto e dietro di esso trovò la fila di numeri che senza perdere tempo salvò sul proprio cellulare,
<<certo che è degno>> sussurrò infine ridacchiando leggermente e appiccicando poi il pezzo di carta alla bacheca che si trovava vicino alla scrivania.

Passarono lentamente e tristemente due settimane e la monotona ma amata routine di Amelie riprese piede piano piano nella sua vita,sveglia,libreria,pranzo con Margherita,sigaretta,casa e una coppa di vino rosso per concludere il tutto.

Al Moonlight ci era andata si e no giusto tre serate per vedere l'amica suonare,ormai la bionda veniva accompagnata al locale dal suo nuovo amico,Marco anche se secondo Amelie era diventato qualcosa di più per Margherita ma non le domandava oltre.

I suoi incubi dopo quella notte con Ermal erano diventati più terrificanti e cupi,non le lasciavano via di scampo e la facevano svegliare con il cuore in gola e senza fiato,spesso urlava disperata il nome del ragazzo in mezzo alle lacrime e quasi sempre non riusciva poi a riprendere sonno.

Erano due settimane che non aveva più ne rivisto ne sentito il riccio,molte volte di ritrovava seduta sul proprio divano a fissare il cellulare combattuta se scrivergli o no ma alla fine vinceva sempre il suo orgoglio,
"lo farà lui" si ripeteva poi fra se cercando in qualche modo di autoconvincersi.

Adesso era di nuovo in libreria,dietro al suo bancone circondata dai suoi amati libri e dalla tenera signora Lucrezia che in quel momento si stava dirigendo verso di lei con in mano due volumi,
<<come va tesoro?>> le domandò poi la signora con un caldo sorriso
<<bene grazie>>rispose prontamente e con fare allegro Amelie passando intanto il codice a barre di uno dei due libri,la simpatica vecchina rimase sorpresa dalla risposta alquanto vivace della ragazza

<<scommetto che durante queste due settimane in cui non ci siamo viste ti è successo qualcosa di molto bello o hai incontrato un uomo>> disse poi con sarcasmo l'anziana ridacchiando poi alla fine quando vide poi Amelie bloccarsi improvvisamente,
<<n-no lei si sbaglia>>
<<oh no cara non mi posso sbagliare,si nota dai tuoi occhi che c'è una nuova luce>>disse poi Lucrezia prendendo il sacchetto contenente i libri e consegnando delle banconote alla mora,

<<chi hai incontrato è davvero un uomo fortunato>> aggiunse poi l'anziana andandosene e lasciando la mora un po' interdetta su quello che le aveva detto ma non ebbe nemmeno il tempo di sistemare i soldi nella cassa che il campanello appeso alla porta della libreria tintinnò

Amelie si chinò per qualche secondo per sistemare degli oggetti che le erano caduti da sotto il bancone pensando che ad entrare fosse Margherita non accorgendosi che in realtà aveva fatto la sua entrata una testa biondo cenere,

Nei tuoi occhi c'è il cieloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora