Capitolo 14

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Non vediamo le cose come sono, le vediamo come siamo.
Talmund

Erano lì bloccati in quel boschetto di betulle dentro alla macchina di Amelie,imbarazzati e stravolti per la stramba situazione nella quale si trovavano.

Il ragazzo qualche volta di soppiatto lanciava qualche sguardo alla ragazzina che era assorta nei suoi pensieri e teneva in modo posato il mento, appoggiato alla mano stretta in un piccolo pugno,

i suoi occhi scuri ripercorrevano veloci quel sinuoso corpo mezzo bagnato dalla pioggia per poi soffermarsi malinconicamente sulla schiena,ormai coperta dalla maglia e ogni volta che lo faceva una morsa dolorosa al petto lo attanagliava ma purtroppo non aveva abbastanza coraggio da chiederle che cosa le fosse veramente successo,si domandò molte volte quanto quella ragazzina avesse sofferto nella sua vita

<<Amelie>gli uscì improvvisamente dalla bocca,lei subito si voltò piantando quei cieli nei suoi pozzi scuri
<< m-mi dispiace s-se magari stamattina hai visto quello che>>
la ragazza immediatamente lo fermò rimanendo intenerita dal comportamento impacciato di lui che sembrava quasi un'altra persona rispetto a quando usava quel tono strafottente e velenosamente sarcastico

<<non ti devi ne giustificare ne scusare,tranquillo>> appoggiò poi la sua mano sul suo braccio ma il riccio scosse la testa sentendosi sempre di più in imbarazzo
<<è che il bacio che hai visto non è stato voluto da tutti e due,è lei che mi ha baciato senza motivo>> a quelle parole Amelie sentì qualcosa dentro di lei come alleggerirsi,

<<oh>>
<<era venuta per fare pace>> ridacchiò amaramente il ragazzo sentendosi crollare tutto addosso,nel giro di una settimana aveva perso la sua ragazza con la quale aveva trascorso e dedicato ben due anni della sua vita

<<mi dispiace>> sussurrò poi lei ingoiando un groppo amaro e vide gli occhi scuri del ragazzo luccicare poco a poco,prese un fazzoletto dalla sua borsa e poi glielo passò silenziosamente,agli occhi della ragazzina sembra emotivamente vacillante,lui sussurrò con voce incrinata un grazie girandosi dalla parte opposta e non facendosi vedere in quello stato pietoso da lei che gli poggiò lentamente una mano sulla schiena coperta dal tessuto pregiato della giacca,non riuscendo a trovare il modo giusto per confortarlo.

La ragazzina poteva sentire sotto al suo tocco i leggeri singhiozzi che il ragazzo cercava in qualche modo di reprimere,era da troppo tempo che Ermal non si sfogava in quel modo e mano a mano aveva accumulato tutto dentro di se,

dentro la mora qualcosa si spezzò davanti a quella scena e un forte impeto di andare a prendere a calci nel sedere quella oca con le meches nacque dentro di se,

si avvicinò un po' di più al riccio e poi appoggiando una mano candida sulla sua spalla lo fece voltare,quando vide quel pallido viso solcato da calde lacrime quasi il suo cuore perse un battito a vederlo in quello stato,mentre osservava con particolare tenerezza i suoi occhi arrossati non riuscì a non resistere all'impulso di accarezzargli il voto per poi asciugargli qualche lacrima con il proprio pollice

Il caos generale che avvolgeva in quel momento il suo animo lo rendeva,per qualche strana ragione che Amelie non riusciva a capire,magnificamente sensibile.

osservò il piccolo piercing posto sopra il sopracciglio luccicare leggermente all'oscurità,Ermal a quell'incatevole tocco quasi sussultò ma subito dopo si lasciò andare cullato da quelle dolci e delicate carezze che sembravano quasi un soffio di nuvola,si odiava per essersi mostrato in quel modo davanti ad Amelie ma lasciò stare appoggiando poi la sua mano su quella fredda della ragazzina e godendosi quel momento.

Nei tuoi occhi c'è il cieloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora