Si scioglie nel pianto quel dolce ricordo sbiadito dal tempo.
Aveva gli occhi azzurrini spalancati e fissi nei suoi scuri,Ermal continuava a non comprendere quella ragazza che per lui diventava sempre di più un mistero e la sua curiosità premeva per sapere qualcosa su di lei, sulle cicatrici, sugli incubi e quel suo modo strano di comportarsi era così tentato di farle delle domande ma emozioni contrastanti lo fermarono
voleva tenerla stretta tra le sue braccia per confortarla come aveva fatto la scorsa notte,aveva una gran voglia di sentir nuovamente quel piccolo corpo così delicato e bello contro il suo petto per proteggere quella piccola anima,si interrogava su come quella ragazzina in così poco tempo gli era entrato nel cuore occupando un piccolo posto di esso senza alcun motivo e anche quello era un bel mistero, sentiva in qualche modo di sentirsi affine a lei,con lei non riusciva ad essere l'Ermal "famo sono" anzi riusciva ad essere semplicemente se stesso senza filtri o maschere
<< p-perdonami, ho fatto qualcosa che non dovevo?>>
le domandò poi titubante facendo ritornare Amelie sulla terra strappandola ai suoi ricordi cupi e subito distolse lo sguardo da quello profondo del ragazzo rivolgendo il candido volto da un'altra parte,per la mora il pavimento era diventato molto più interessante,dopo di che meccanicamente si portò una mano sul punto dove lui l'aveva accarezzata, si sentiva sciocca e vulnerabile mostrandosi in quel modo davanti al riccio senza la sua armatura di ghiaccio a pronta a proteggerla ma per lei era inevitabile
<<no tranquillo>> sentiva l'aria nei polmoni bruciarle e mancarle,le cicatrici sulla schiena per qualche assurdo motivo le dolevano,quel ricordo doloroso ne fece riemergere molti altri altrettanto cupi che rimasero impressi per qualche minuto nella testa della ragazza
e fu grata che il ragazzo accanto a lei non le disse niente rimanendo in assoluto silenzio,Ermal dal canto suo soffriva nel vedere la ragazzina girata di spalle in quello stato senza sapere come aiutarla sentendosi in qualche modo impotente,
improvvisamente il rumore insistente degli squilli del cellulare della mora ruppero il silenzio
lei lo prese alzandosi contemporaneamente dal divanetto,lesse il nome di Margherita e rispose<<ciao Lili tutto bene? ti sei ripresa da ieri sera?>> le domandò a raffica la bionda lasciando Amelie interdetta per qualche secondo ma poi capì subito che si riferiva al messaggio che le aveva mandato la sera prima
<<scusami un attimo>>sussurrò poi al riccio la mora allontanando dall'orecchio il telefonino,lui annuì e lei si allontanò da quest'ultimo andando ad appoggiarsi alla ringhiera che dava la vista sul grande corso della città
<<s-si sto bene ho solo avuto un forte mal di testa ma mi è passato, tu invece hai trovato un passaggio?>>domandò poi alla bionda sentendosi osservata alle sue spalle ma non si girò dato che sapeva che si sarebbe trovata i due pozzi neri del riccio che la scrutavano,
<< si lo sai che non è stato mai un problema per me,mi ha riaccompagnata a casa quel Marco sai il ragazzo brizzolato>> l'amica poi le scappò una piccola risata e ad Amelie sentendo parlare la bionda in quel modo le spuntò un piccolo sorrisino sornione
<<sono contenta>>disse poi ridacchiando insieme a Margherita,Ermal guardava assorto Amelie quando il anche il suo telefono squillò,era Roberto e senza pensarci due volte rispose
<<ehi Ermal ma che fine hai fatto ti ho cercato per giorni ma non rispondevi mai>>quasi gli urlò all'orecchio l'amico
<<si calmati però>>replicò poi con pacatezza il riccio e iniziò a raccontare quasi come aveva fatto con Amelie tutto quello che gli era successo<<e adesso dove sei?>>gli domandò alla fine Roberto,lui volse lo sguardo per qualche minuto nella direzione della ragazzina indeciso su come rispondergli
<<sono a casa di una mia amica>>disse poi sbrigativamente e con voce seria
<<ho capito ti vengo a prendere>>rispose poi l'amico facendosi dire l'indirizzo di dove si trovava Ermal<<è la strada dello studio>>disse poi il riccio facendo capire bene a Roberto la posizione,intanto Amelie aveva finito di parlare con Margherita dandosi poi appuntamento al giorno seguente al solito ristorante.
Era rimasta appoggiata alla calda ringhiera in ferro battuto e come sempre osservarvi quello che accadeva di sotto di lei ricordano il giorno in cui aveva visto per la prima volta Ermal,nel loro primo e inconsapevole incontro silenzioso
<<ciao ci vediamo>> sentì poi alle sue spalle la voce calda di lui,si girò e lo vide alzarsi lentamente<<mi ha chiamato un mio amico e mi viene a prendere così tolgo il disturbo,non credo che faccia piacere a tutti avere un moribondo in casa>>disse poi con sarcasmo lui riferendosi alla battuta che gli aveva fatto la mora la sera precedente sperando di ottenere una reazione stizzita della mora,ma Amelie imbarazzata per tutta risposta non disse niente.
Scese le scale seguita da Ermal,arrivarono in cucina e lei andò a prendere la maglia del riccio e i pantaloni e glieli diede ottenendo un grazie sussurrato da quest'ultimo, la mora poi andò a sistemare la tazza di caffè nel lavandino
<<perché ti chiami Amelie ?>> disse poi Ermal senza motivo,lei si girò guardandolo confusa
<<si insomma non è italianissimo come nome>>aggiunse poi lui emettendo una specie di sospiro
<<Mia mamma era francese,mi ha dato il nome di sua madre cioè mia nonna perché avevo i suoi stessi occhi azzurri e capelli bruni e quindi le sembrava appropriato darmi il suo nome>>sorrise leggermente al ricordo di sua mamma cha quando era piccola glielo raccontava sempre,mentre Ermal per la prima volta vide un sorriso sincero nascere su quel volto di porcellana pensando che fosse la cosa più perfetta che esistesse al mondo,Charlotte non era veramente niente in confronto a lei
<<anche Ermal si può dire che non è un nome molto italiano>>disse poi lei alzando un sopracciglio lui di rimando gli scappò una piccola risata
<<si ho origini albanesi,sono nato lì>>
prima che Amelie potesse rispondergli il citofono di casa suonò,chiese chi fosse anche se lo sapeva già che era l'amico che sarebbe venuto a prendere Ermal, e così fu.Gli aprì la porta e gli si presentò un ragazzo moro che diceva di chiamarsi Roberto e lei gli si presentò a sua volta,
<<tu devi essere l'amica di Ermal>> disse poi con un sorriso a trentadue denti lasciando perplessa la mora ma non disse niente osservando i due ragazzi che parlavano fra di loro,preso tutto Ermal seguì Roberto uscendo dal piccolo e bizzarro appartamento sotto lo sguardo di quegli occhi azzurri ma si fermò improvvisamente sull'uscio della porta di ingresso,si voltò e guardò per qualche secondo Amelie una parte di se non voleva lasciare quella casa,non voleva lasciare la ragazzina
Si avvicinò a lei,i loro volti erano di nuovo vicini
<<ci vediamo in giro ragazzina,grazie>>sussurrò poi sistemandole delicatamente un'altra ciocca di capelli dietro l'orecchio,fece per andarsene ma Amelie lo bloccò appoggiando la sua mano sulla sua spalla e lui si voltò
<<aspetta>> disse poi timidamente lei in un fil di voce schioccando un piccolo bacio sulla guancia del ragazzo lasciandolo letteralmente sorpreso
<<grazie a te>>borbottò poi rivolgendogli un piccolo sorriso che il ragazzo non perse tempo a ricambiare con candore,i due poi si staccarono e Ermal se ne andò chiudendo la porta alle sue spalle con la testa piena di pensieri e con ben impressa l'immagine di due occhi azzurri limpidi come il cielo mentre Amelie fissò per qualche minuto la porta in mogano pensando a quel ragazzo riccioluto che aveva procurato una crepa nel muro che aveva creato intorno al suo cuore.
~Hey~
Mi dispiace se non ho pubblicato ultimamente ma mi voglio far perdonare con questo piccolo capitolo di transito,spero vi possa piacere.
Al prossimo capitolo miei lupi❤️✨
Un bacio
fede_celebrate
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Nei tuoi occhi c'è il cielo
FanfictionAmelie era una ragazza ventisettenne dagli occhi color cielo con mille sogni, passioni e ambizioni. Ha girato quasi tutto il mondo con la sua tavolozza ritraendo e scoprendo mille culture e persone differenti. Ma tutto questo appartiene ormai alla...