Sei passato accanto, sei passato così vicino che ne rimane qualcosa.
Antoine LaurainAmelie stava sistemando le varie scartoffie nel piccolo stanzino che usava come archivio e inventario,era la parte che forse odiava di più durante la giornata dover sitemare tutte le ricevute e fatture dei mesi precedenti negli appositi quadernoni ad anelli,
in più come se non bastasse l'afa estiva stava iniziando a darle insistentemente alla testa facendola ulteriormente innervosire, così rassegnata si sedette a terra sbuffando e cercando di calmarsi impilò i vari fogli con estrema precisione,
contemporaneamente la porta della piccola libreria si aprì emettendo il solito scricchiolio e tinttinio ma lei non se ne accorse di nulla talmente era concentrata e presa da quello che stava facendo in quel momento.Era da più di un ora che Ermal cercava una libreria aperta,aveva vagato a vuoto per le vie del centro ma era ormai tutto chiuso,
ma quando vide la luce accesa di quella piccola e stravagante libreria il suo cuore ebbe un tuffo,
finalmente,era salvo, si sarebbe evitato una sfuriata dalla sua isterica fidanzata trovando finalmente un regalo per quest'ultima ovvero Charlotte.Irrimediabilmente non era riuscito a fare un giro nelle varie boutique di Milano per mancanza di tempo, dato che era rimasto chiuso in studio tutto il tempo ma sapeva che nessuno avrebbe mai rifiutato un buon libro, si guardò in torno in cerca di qualcuno che potesse aiutarlo ma non c'era nessun segno di vita,da come poteva notare era capitato in una libreria abbastanza strana,aveva un non so ché di vintage e c'erano un sacco di quadri dai mille colori appesi alle pareti che raffiguravano svariati soggetti
<<c'è nessuno?>> disse con un tono di voce normale e sempre più stranito si avvicinò lentamente al bancone ma nessuno gli rispose, improvvisamente venne rapito dalla melodia che partì in quel momento<<Chopin>> sussurrò poi come rapito da quelle meravigliose note che aleggiavano delicate e leggere tra quelle quattro mura,era l'opera 69 no.2 una delle composizioni più belle e che Amelie amava particolarmente, ne era molto affezionata perché spesso quando le capitava di ascoltarla la riportava a quando era bambina,quando sua madre si sedeva al pianoforte e iniziava ad intonarla dolcemente guardandola negli occhi azzurri come i suoi.
Il ragazzo corvino socchiuse gli occhi come per godersi quel momento quasi di pace,si sentì tutt'uno con la musica come molto spesso gli accadeva e si domandò chi mai fosse il pazzo che a mezzanotte si metteva ad ascoltare Chopin.
Ma un tonfo improvviso lo fece destare da quello stato momentaneo di trans,si girò più volte per capire da dove provenisse lo strano rumore fino a quando notò una piccola porticina socchiusa e nascosta, e in quel momento capì.Tutti i fogli caddero a terra come coriandoli a carnevale,le erano caduti ben tre raccoglitori contenenti centinaia e centinaia di fatture e tutto questo a causa della sua sbadataggine,
adesso tutti quei pezzi di carta giacevano a terra formando quasi un tappeto bianco, in quel momento la mora innervosendosi sudò ancorà di più a causa dell'insostenibile caldo che c'era in quella stanza,si sentì quasi soffocare.
Quella fu la goccia che fece traboccare il vaso, lanciò un urlo disperato senza alcun ritegno ed alzandosi prese in malo modo il piccolo telecomando del condizionatore e come una furia si precipitò fuori dal piccolo stanzino spalancando la porta, senza accorgersi minimamente dello sconosciuto spettatore che sorpreso e quasi divertito la osservò senza proferire alcuna parola, lei camminò velocemente verso il condizionatore cliccando ripetutamente il tasto per aumentare la potenza dell'aria fredda,ma il telecomando non ne voleva sapere di funzionare e tirò un piccolo urlo colmo di frustrazione,
<<MALEDETTO CONDIZIONATORE DA QUATTRO SOLDI, MALEDETTO ARCHIVIO, MALEDETTE FATTURE, MALEDETTO TUTTO!>> urlò esasperata sembrava che qualche forza malvagia le stesse impedendo di finire quella serata nel modo più tranquillo possibile
<<posso darle una mano?>> sussultò a sentire quella voce sconosciuta alle sue spalle ed improvvisamente avvampò rendendosi conto della figura da folle che aveva appena fatto,le sue guance diventarono color porpora ma si rimproverò mentalmente per questa sua reazione incontrollata,insomma dov'era finita l'Amelie fredda che non si faceva spaventare da nessuno?.Ci mise qualche minuto prima di girarsi per la figura da scappata da manicomio appena fatta,poi si voltò lentamente e quando incontrò due occhi color cioccolato e dei riccioli color pece ebbe un brivido
<<t-tu?>> sussurrò flebilmente, il destino volle che quel ragazzo che aveva di fronte era lo stesso che quella mattina si era gettato come un pazzo in mezzo alla strada per attraversare,era lì davanti a lei con la stessa giacca,lo stesso piercing al sopracciglio e gli stessi anelli.Quando la ragazza che aveva sclerato davanti ai suoi occhi si girò, rimase a momenti senza fiato e folgorato dai suoi due occhi azzurri e chiari come il cielo ed in quel momento gli facevano da cornice due guance rosse,era a dir poco mozzafiato
<<ci conosciamo per caso?>> chiese poi quasi indispettito e ritornando con i piedi per terra,temeva che quella ragazza lo avesse riconosciuto e di certo non aveva molta voglia a quell'ora di fare foto ed autografi, ma comunque non se ne sarebbe di certo andato via davanti ad una creatura simile.<<ehm no assolutamente>> disse velocemente e diventando sempre più rossa la mora, si sentiva male,quella giornata si stava rivelando veramente impossibile ed assurda per lei,più lo guardava e più non capiva se fosse solo una banale coincidenza,
<<scusami se ti ho spaventata,e che ho visto il negozio aperto e quindi...>>disse Ermal lasciando la frase in sospeso e avvicinandosi di qualche passo a lei,
<<no tranquillo è tutto a posto sono io che ho la testa fra le nuvole>> e che nuvole pensò una piccola voce dentro di se ma lei la zittì all'istante e sul viso si formò improvvisamente un piccolo sorriso spontaneo e sincero di quelli che non aveva mai rivolto a quasi nessuno da tanto tempo,ma subito dopo essersi resa conto di quello che aveva fatto smise subito e si schiarì la voce rigirandosi di nuovo colta dall'imbarazzo,e cercò ancora di far funzionare il condizionatore ma quest'ultimo non ne voleva proprio sapere di andare<<è che questo aggeggio non funziona>> sussurrò poi seria, Ermal vedendola un po' in difficoltà le si avvicinò ancora di più ma lentamente quasi avesse paura di spaventarla di nuovo
<<se vuoi ti posso dare una mano>> disse poi osservando la situazione,immediatamente gli venne un lampo di genio e si tolse la giacca rimanendo solo con una maglia bianca ed andò ad appoggiare la giacca sul bancone sotto gli occhi attenti di Amelie che non capiva dove il riccio volesse andare a parare.
Poi Ermal prese una sedia e la posizionò sotto il condizionatore e salendoci su iniziò ad osservarlo, improvvisamente gli diede due tre colpi e il condizionatore per tutta risposta emise un rumore sordo,subito dopo qualche iniziò ad uscire l'aria fresca che in quel momento arrecò un sollievo meraviglioso ad Amelie.Dopo essere sceso la ragazza ringraziò Ermal ma subito dopo scosse la testa come per riprendersi da ciò che stava accadendo.
~Hey~
Ciao di nuovo a tutti,mi dispiace lasciarvi così ma devo ahahaha quanto sono malefica *si schiarisce la voce*
Comunque in ogni caso spero che questo capitolo vi sia piaciuto e finalmente i nostri cuoricini si sono conosciuti ahahah ma ci aspettano molte altre sorprese ed ansie, quindi miei prodi tenete sempre a portata di mano la vostra ansia.
E come al solito se vi è piaciuto lasciate pure una piccola stellina e se vi fa piacere o se avete qualche dubbio o curiosità fatemelo sapere con un commentino.
Ci vediamo al prossimo capitolo lupi
Un bacio
Fede_celebrate
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Nei tuoi occhi c'è il cielo
FanfictionAmelie era una ragazza ventisettenne dagli occhi color cielo con mille sogni, passioni e ambizioni. Ha girato quasi tutto il mondo con la sua tavolozza ritraendo e scoprendo mille culture e persone differenti. Ma tutto questo appartiene ormai alla...