Capitolo 1

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È un vento che si placa in un momento ma lascia dentro tanto freddo.

In mattinata il rumore fastidioso e incessante della sveglia fece svegliare di soprassalto Amelie che tirandosi su, si stiracchiò per un paio di minuti,

poi sbadigliando si alzò pigramente dirigendosi con un passo felpato in bagno per darsi una rinfrescata,sapeva che quel giorno sarebbe stato uguale e grigio come quelli precedenti,sempre la stessa routine, la libreria, i clienti,pranzo con Margherita la sua unica e cara amica, una sigaretta al volo e poi in fine un bicchiere di vino rosso per concludere la serata, per quanto fosse ordinaria, ripetitiva e noiosa lei sotto sotto le piaceva la piega che la sua vita aveva preso,e non osava neanche rompere quella specie di equilibrio che si era creato.

Si lavò e si vestì semplicemente mettendo un filo di correttore intorno agli occhi giusto per nascondere le occhiaie profonde e violacee che si erano create a causa delle numerose notti in  bianco che aveva già passato in precedenza.

Dopo essersi vestita, preparò molto velocemente del caffè che poi versò in una tazzina e in un thermos che avrebbe portato con sé a lavoro,ed insieme ad esso una scatola di insalata già pronta, non avrebbe mai rinunciato alla sua dose giornaliera di caffeina per niente al mondo,era quasi un calmate per lei per quanto strana fosse la cosa,al solo sentire quel profumo pungente e allo stesso tempo dolce ritornava indietro nel tempo quando ancora tutto era meravigliosamente felice.

Decise sul momento che quel giorno la sua amata libreria sarebbe rimasta aperta fino a tardi, tanto valeva rimanere di più lì che passare le notti in bianco nel suo letto, non era la prima volta che lo faceva, addirittura si sentiva più tranquilla lì che tra le quattro mura della sua camera,amava più di sé stessa quel piccolo locale che considerava per l'appunto quasi casa sua immerso nel confortante profumo di libri,ci aveva messo anima e corpo per aprirla.

Prese tutto il necessario per affrontare la giornata, e lo mise nella sua borsa che abbandonò sul suo divano e pacificamente ritornò a sorseggiare il suo caffè senza alcuna fretta davanti alla finestra della cucina e ripensò alla notte che aveva trascorso precedentemente, quella notte riuscì poi a trovare sonno solo alle quattro e mezza del mattino dormendo solo quattro misere ore.

Tirò poi fuori una sigaretta dal pacchetto e uscì fuori sul balcone dove in quel momento tirava un aria meravigliosamente fresca non proprio tipica dei primi di Agosto, iniziò a fare il primo tiro poi il secondo e così via lasciandosi trasportare da un mare di pensieri che le affollavano la mente e come faceva ogni mattina guardò giù dal balcone quello che succedeva per le strade della città, gente che correva a destra e a sinistra con la propria ventiquattr'ore in mano e gli occhi puntati sempre e morbosamente sul quadrante dell'orologio,macchine che con il loro clacson coprivano i cinguettii dei pochi uccellini che si trovavano in zona ma in tutto quel caos di persone e motori c'era una figura che stonava in quella scena, quest'ultimo la fece incuriosire attirando tutta la sua attenzione,buttò il mozzicone di sigaretta a terra e puntò i suoi occhi azzurrini su di lui.

Era un ragazzo riccioluto che se ne stava tranquillo appoggiato ad una colonna dei portici fumando anche lui una sigaretta,la cosa che più colpì Amelie fu la calma con cui guardava le persone attorno a lui, sembrava che nulla gli importasse.
Lei seguì ogni singolo movimento dello sconosciuto e notò che portava un piercing nel sopracciglio destro ed aveva un strano modo di portare la giacca,le maniche di quest'ultima erano tutte arrotolate e poi portava un sacco di anelli argentei alle dita,quel ragazzo sapeva vestirsi meglio di lei che ormai non si curava più del suo aspetto da molto tempo, anche se in verità in quel momento soffriva il caldo per lui, non era un ottima idea quella di mettersi una giacca ad agosto.

Il ragazzo gettò la sigaretta a terra guardando sempre con tranquillità la schermata del suo telefono,sembrava impaziente di aspettare qualcosa poi all'improvviso il suo volto cambiò totalmente espressione da calmo e sereno a stizzito e rabbioso, e rimettendo il telefono in tasca si gettò correndo in mezzo alla strada e facendo prendere un mezzo infarto ad Amelie

Nei tuoi occhi c'è il cieloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora