Capitolo 18

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Se ci guardo da fuori
mi chiedo se siamo più sciocchi
o romantici.
Stracciabudella,Malika Ayane

Nel primo pomeriggio Amelie si era comodamente addormentata sul suo divano,ancora una volta aveva passato tutta la notte in bianco,non riuscì a dormire letteralmente, avvertiva costantemente come un senso di vuoto che le attanagliava il petto, e non osò svegliare neanche Margherita che al suo contrario dormiva beatamente.

In quel momento di piena pace aveva trovato finalmente un sonno quasi ristoratore,privo di incubi o sogni,ma per sua sfortuna venne quasi subito interrotto dagli squilli rumorosi e insistenti del suo telefono,cercando di ignorarlo e nella speranza che chi la stava chiamando dall'altra parte si arrendesse subito mettendo giù si girò scocciata verso lo schienale del divano rannichiandosi su se stessa,

ma l'altra persona non sembrava voler arrendersi,così dopo aver emesso un rumoroso sospiro si arrese alzandosi ancora un po' assonnata
<<arrivo,arrivo>>disse poi spazientita,e senza neanche vedere il nome di chi la stava chiamando cliccò direttamente la cornetta verde,

<<chi mi disturba>>bofonchió scocciata e con la voce ancora impastata dal sonno
<<ma buongiorno bell'addormentata nel bosco!>> al sentir di quella voce subito la mora di ridestó dal suo stato di trans spalancando leggermente gli occhi e quasi imbarazzata si schiarì leggermente la voce,

<<ciao moribondo>> rispose lei cercando di ritornare in sé,dall'altra parte sentì una risata da parte del riccio che spontaneamente la fece sorridere a sua volta,quel ragazzo seppur avesse un sacco di difetti ai suoi occhi doveva ammettere che il suo sorriso e la sua risata erano teneri e contagiosi,di quelli che ti scaldano e ti fanno sentire bene.

<<ragazzina da quando hai tutta sta confidenza?>>ribattè lui con sarcasmo e per poi ridacchiare nuovamente e trascinando inevitabilmente lei che si unì a lui,Amelie non riusciva a capire perché quel riccio testardo riusciva ad avere quest'effetto su di lei,ogni volta che era in sua compagnia un pezzo del muro che aveva creato attorno al suo cuore cadeva giù,

<<e lei signor Meta da quando ha tutta questa confidenza con me?>>ripeté lei canzonandolo
<<da sempre ragazzina>>
<<che cretino>>
<<ho sentito insulti peggiori signorina Grandi>>disse lui facendola ridere nuovamente,lui dall'altra parte si beò di quel suono melodioso,non sapeva neanche lui perché quella ragazzina con quegli occhi così enigmatici l'attirava così tanto e non sapeva neanche perché la stava per invitare ad uscire con lui, ma dato che era sempre stato una persona molto istintiva si buttò e così dopo qualche altro scambio di battute arrivò subito al punto.

<<senti Amelie mi chiedevo se oggi potevo venire a riprendere la mia giacca>>disse lasciando la frase in sospeso e un po' imbarazzato tirò leggermente indietro alcuni ricci ribelli che ricadevano sul suo volto,al sentire nominare la ormai famosa giacca ad Amelie scappò un piccolo sbuffo ironico e lo interruppe

<<finalmente te la riprendi>>disse sarcastica e sempre con un sorriso stampato sulle labbra,quella giacca forse era stata il loro galeotto un po' come il libro di Ginevra e Lancilotto per Paolo e Francesca pensò poi Amelie,senza di quella forse non si sarebbero mai più incontrati da quella volta nella sua libreria.

<<ragazzina? ci sei ancora? non è che sei caduta in un altro sonno profondo? così mi tocca venirti a salvare eh>>lo sentì ridere ancora una volta e lei velocemente scosse la testa
<<perdonami,ci sono ci sono e comunque non ho bisogno del principe azzurro,grazie>> replicò ancora una volta con sarcasmo e dall'altra parte del telefono poté sentire Ermal sorridere,

<<comunque mi chiedevo, dato che per l'appunto devo riprendermi la giacca, se ti andasse di farti un giro con me stasera dolce donzella che non ha bisogno di un cavaliere>>disse deciso,senza alcuna incertezza e canzonadola pronunciando le ultime parole con una parodia della voce della mora che alzò gli occhi al cielo,

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 15, 2018 ⏰

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