Capitolo 12

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Fidarsi degli uomini è già farsi uccidere un po'.
Louis-Ferdinand Céline

Fece altri passi indietro,e voltandosi su se stessa si allontanò dai due iniziando poi improvvisamente a correre con il cuore e la testa vuoti solo l'immagine dei due che si scambiavano effusioni amorose alleggiava nella sua mente,
talmente era persa nei suoi pensieri senza neanche accorgersene andò a sbattere contro qualcuno

<<ehm ciao Amelie,tutto bene?>>
si era scontrata con quel ragazzo che si chiamava Roberto,l'amico di Ermal che era venuto a prenderlo l'altra sera,la mora non disse niente e in malo modo consegnò la giacca al ragazzo che la guardava con preoccupazione
<<dí al tuo amico di andare a prendere in giro qualcun'altra e di non provare mai più a rintracciarmi>>
furono le uniche cose che le vennero in mente, lasciò il ragazzo senza parole e detto questo riprese a camminare velocemente dirigendosi verso casa sua

che cosa ti aspettavi,non sei mica la sua ragazza o una sua amica
si ripeteva morbosamente fra sé si  domandava perché quello a cui aveva appena assistito la infastidiva in quel modo
<<io non ho bisogno di nessuno tantomeno di un don Giovanni, che sciocca>> sussurrò quando arrivò davanti al suo portone col cuore in gola.

Ermal era fuori dallo studio nella piccola stradina,era riuscito ad ottenere un piccolo " intervallo" e ora stava tirando fuori la sua tanto agognata sigaretta quando improvvisamente sentì in lontananza un familiare rumore di tacchi a spillo, si girò e vide l'inconfondibile testa rossa venire verso di lui

<<Charlotte>>sussurrò fra se a denti stretti,poteva sentire ancora la rabbia accumulata nelle varie settimane ardere dentro di se e
si domandò cosa volesse quella ragazza viscida ancora da lui,non gli era bastato quello che gli aveva fatto?

con grande velocità la rossa arrivò di fronte a lui
<<ciao caro>> salutò poi con decisione ignorando lui che la guardava in cagnesco,doveva tornarci insieme costi quel che costi e così sfoggiò uno dei suoi sorrisi a cui il riccio non poteva resistere

il suo vero ragazzo le aveva fatto un grande cazziatone quando si era presentata a casa sua dopo il litigio con Ermal,le aveva urlato dietro di cercare di riallacciare i rapporti con il cantante per spillargli in qualche modo altri soldi.

Il riccio rimase impassibile davanti alla rossa che rimase alquanto sorpresa dalla strana reazione,c'era qualcosa che non le tornava
<<cerchi di impietosirmi?>> le domandò poi astiosamente alzando un sopracciglio con braccia conserte e senza neanche degnarsi di salutarla,di certo negli ultimi tempi aveva visto sorrisi più candidi e incantevoli

<<sono venuta per fare pace,mi manchi da morire >>mentì spudoratamente lei cercando di mantenere un tono dolce e dispiaciuto,rimanendo ormai sorpresa di come la stava trattando Ermal che sembrava immune al suo fascino che lo aveva sempre fatto cadere ai suoi piedi

<<vattene e non farti più vedere!>> esclamò rabbiosamente il riccio stanco di tutte quelle moine e menzogne,così cercando di mantenere la calma si appoggiò alla porta dello studio,pronunciò quelle parole con una tale decisione e serietà che fecero tremare mentalmente Charlotte che già con un certo timore pensava a quando sarebbe tornata dal suo moro dicendogli di aver fallito,

<<ti prego Ermy mi sono resa conto solo adesso che senza di te io non sono niente>> cercò dì persuaderlo e si avvicinò si più a lui appoggiandogli una mano su una guancia ma lui si scostò in malo modo come se si fosse scottato
<<non mi chiamare in quel modo e non toccarmi>>

contemporaneamente nella testa del ragazzo si materializzò senza alcun motivo l'immagine di Amelie quando quella sera dolcemente gli accarezzava il volto e questo senza alcun motivo lo rese ancora più determinato a lasciare la rossa,si portò una mano nel punto in cui era stato sfiorato poco prima dalla mano di Charlotte e iniziò a fissarla

Nei tuoi occhi c'è il cieloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora