Capitolo 14

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Justin

<<Siete dei cretini>> esordì Iris <<Non ci posso credere, un paio di giorni senza la mia supervisione e voi mi combinate tutti questi casini?>> era esasperata, Iris è la figlia di Roxy e del beta di mio padre Jason, ha un anno in meno di Jasmine ma è abbastanza saggia per la sua età, dato che ha ereditato il gene banshee non poteva essere altrimenti, vedere la morte delle persone prima che accada la rende un po' più consapevole di ciò che la circonda, ha i capelli a caschetto castano chiaro e gli occhi verdi <<Iris non abbiamo bisogno delle tue prediche, ce ne accorgiamo da soli che è un casino>> disse Emanuel seduto sulla poltrona in modo severo <<Certo, sapete che è un casino, ma non sapete quanto sia grande! Siete degli imbecilli, voi trovate le vostre compagne e che fate? Le ignorate! Buon Dio, se il mio compagno facesse una cosa del genere nessuno e dico nessuno gli leverebbe la castrazione spontanea>> camminava avanti e indietro mentre parlava <<Perché spontanea?>> si ferma con gli occhi fiammeggianti <<Perché sarò così incazzata che le sue parti basse faranno il lavoro da sole!>> deglutii a vuoto sperando che Jasmine non abbia certe idee <<Iris, sai perché non possiamo permetterci di avere delle compagne>> lei si blocca ormai furibonda <<Ascoltami bene Justin perché non lo ripeterò, un Alpha non è niente senza la sua luna, un lupo non è niente senza la sua compagna, e un uomo non è niente senza la sua donna, perché dietro ogni grande uomo c'è la mente e il cuore di una grande donna, tu vuoi fare l'Alpha, ma devi avere qualcuno accanto che ti sostenga nei momenti difficili, e quello caro mio non è compito degli amici, bensì della tua compagna>> si fermò e poi aggiunse <<Non mi rivolgo solo a Justin, ma a tutti voi, sembra che solo Gabriel abbia capito l'enorme cazzata che state facendo, sono sbalordita che le vostre compagne non abbiano ancora ceduto, e meritano la mia stima per questo, ma non ci vorrà molto prima che loro si rassegnino al fatto che non le volete, detto in poche parole, siete dei bastardi ragazzi>> aveva ragione <<Forse è già successo>> disse Lucas che fino a quel momento era rimasto in silenzio <<Cosa?>> domandò Iris <<Si sono già rassegnate, oggi in auto, quell'atmosfera, non era normale>> ora che ci penso aveva ragione, prima Jasmine non si sarebbe mai scusata con me per essersi aggrappata al mio collo, invece in auto l'aveva fatto, si era anche scusata sapendo il disagio che mi creava, se solo avesse saputo che ero felicissimo di toccarla! Poi però si era voltata e non aveva più parlato, a poco a poco che la jeep avanzava sentivo la pelle di lei farsi sempre più fredda, non capivo perché, nella jeep faceva abbastanza caldo, solo successivamente mi sono accorto dell'atmosfera di malessere che c'era nell' abitacolo, quando siamo arrivati a destinazione mi sono preso un attimo per osservarla, aveva lo sguardo vuoto, spento, come se ormai non ci fosse più niente da fare, lo stesso valeva per le sue due amiche <<Fino a quando ci tenevano testa era facile evitarle e ignorarle, ma ora..... cacchio mi sento uno schifo>> disse Emanuel, no, dovevo vedere con i miei occhi, mi rifiutavo di credere di aver distrutto un animo combattente come quello di Jasmine, esco dalla sala e mi dirigo verso la porta della sua camera, busso piano, ma non ricevo risposta, busso un po' più violentemente ed eccola che viene ad aprirmi la porta. Non posso credere a ciò che mi si presenta davanti, ha gli occhi rossi e gonfi, i capelli arruffati come se avesse lottato contro qualcuno, guardo verso gli altri due letti occupati dalle sue amiche e la situazione non è delle migliori, Astrid è stesa sul letto con un panno sulla fronte e Nicole sembra dormire un sonno agitato, ma gli occhi di Jasmine, dicono tutto, aveva pianto, per colpa mia.

Jasmine

Sento bussare in modo delicato, mi risveglio dal mio sonno e mi alzo, guardo verso le mie amiche evedo che Astrid suda in modo anormale, vado verso di lei e le tocco la fronte<<Ma tu scotti!>> corro in bagno e metto un panno sotto l'acqua gelida, glielo poso delicatamente sulla fronte, sento bussare un po' più forte di prima e apro la porta, l'ultima persona che volevo vedere mi si presenta davanti, mi osserva dalla testa ai piedi, il mio aspetto non è dei migliori ma non mi importa di niente, che veda come mi ha ridotta, lo vedo serrare i pugni e irrigidire la mascella <<Cos'ha la tua amica?>> certo, devia il discorso <<Ha la febbre alta>> dissi in modo distaccato ricordandomi la promessa di evitarlo sia fisicamente che mentalmente <<A cosa è dovuto?>> allo stress, al pianto disperato di prima, ci sono molti fattori caro <<Non saprei>> d'improvviso un tuono rimbomba per tutta la casa ed io colta di sorpresa sobbalzo dalla paura mentre lui rimane impassibile <<Hai paura dei tuoni>> chiede <<Solo quelli forti>> dietro Justin vedo arrivare Emanuel e Lucas <<Non potete entrare>> annuncio <<Perché?>> disse Lucas <<Astrid ha la febbre alta e Nicole non è nel suo miglior momento quindi vogliamo stare in pace>> Lucas spalanca gli occhi, e cos'è ciò che vedo? Preoccupazione perAstrid forse? E' tardi ormai per avere qualche tipo di emozione nei nostri confronti <<Posso vederla?>> sento Astrid gemere nel sonno e non sono l'unica che l'ha sentita <<Come vedi non è in grado di vederti quindi no, mi occuperò io di lei>> detto questo gli chiudo la porta in faccia <<Ah Justin, ora ti evito io, bastardo>> mi dirigo verso la finestra per osservare il temporale che imperversa su di noi e in alto nel cielo vedo un uomo che vola <<Ma che diavolo è?>> il suo viso si gira verso il mio e mi sorride, per poi scomparire dietro un fulmine <<Adesso ho pure le allucinazioni>> 

Angolo me:

Eccoci quaaa! Chi sarà l'uomo che ha visto Jasmine? Una semplice allucinazione o qualcuno in carne e ossa? E Iris? Riuscirà a far rinsavire quei cretini? 

The Fate of an Alpha - La morte ha un nomeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora