Jasmine
Non riesco ancora a crederci, una delle mie migliori amiche è stata colpita da un proiettile, non solo una pazza psicopatica di nome Marlene vuole sterminarci tutti, ci si mettono anche i cacciatori. La guardo e non riesco a capire la sua espressione, sembra stare bene accanto al suo compagno, infondo è quello che succede a noi licantropi se siamo feriti, la vicinanza con il nostro compagno funge da calmante, e ci dà più possibilità di sopravvivenza, ma il legame tra lei e Gabriel non è completo, lui non l'ha marchiata, anzi, per essere precisi l'ha rifiutata, anche se quello che ha fatto per salvarla smentisce ogni cosa, forse si è deciso, forse ha capito che non ha senso rifiutarla, almeno uno di loro si è deciso a prendere una qualche specie di posizione, forse Chantal ha una speranza di essere felice insieme al suo uomo. Mi guardo intorno nell'abitacolo della jeep, Astrid cerca in tutti i modi di non sfiorare il gomito di Lucas e lui emana un'essenza tenebrosa che è meglio stargli lontano, Nicole invece cerca di avere ogni tipo di contatto con Emanuel, gli scossoni le sono di aiuto per finire "accidentalmente" sopra di lui, ma Emanuel sembra indifferente a parte per qualche irrigidimento della mascella. Io invece sono di nuovo seduta sopra Justin, cerco di toccarlo il meno possibile, dopo quel discorso dove ha appreso che sono la nipote della Dea Luna non abbiamo più parlato, ora che ricordo in effetti ha lasciato una frase in sospeso, chissà cosa voleva dirmi, uno scossone più forte degli altri mi fa aggrappare al collo di Justin come se ne valesse della mia vita e lui per non farmi cadere mi cinge la vita con le braccia in modo rude, ed ecco che la vana speranza di toccarlo il meno possibile va a farsi benedire! <<Scusami>> sussurro, fa una faccia confusa <<Per cosa?>> in questo momento, con gli ultimi eventi burrascosi alle spalle mi sento vulnerabile, e non ho assolutamente voglia di tenergli testa se dovessimo litigare, anzi, credo proprio che non riuscirei nemmeno a difendermi di quanto male mi senta a dire queste parole <<So che vuoi avere meno contatti possibili con me, mi hai rifiutata, no? E questa situazione non aiuta nel tuo intento, quindi scusami>> voltai la testa per non fargli vedere che ero sull'orlo di una crisi di pianto, non è da me essere così debole, ma credo di essermi trattenuta troppo, non ho pianto il giorno del ballo, non ho pianto quando ha ucciso Erick, e non ho pianto nemmeno quando mi ha obbligata ad andare nel suo branco, ma ora, credo che tutti questi eventi mi abbiano fatto capire la realtà delle cose, lui non mi vuole, non desidera un futuro con me, una donna deve combattere per il suo uomo, ma la regola vale quando lui non ti vuole? La regola vale quando non c'è nessuno per cui lottare? Perché quel qualcuno ti ha lasciato? Lo sentii irrigidirsi, ecco, come sospettavo, non gli andava di parlare dell'argomento, e come poteva essere altrimenti, finora sono stata una seccatura per lui, mi ha rifiutata, ciò vuol dire che non vuole avere rapporti con me di nessun genere, invece, per causa mia si è ritrovato a salvarmi da morte certa, a ospitarmi nel suo branco e gli ho pure tirato venti flaconi di shampoo sulla faccia. Un brivido mi scosse, nella jeep faceva caldo dato che eravamo tutti ammassati, eppure sentivo freddo, è come se la realtà mi fosse piombata addosso sotto forma di acqua gelida <<Hai freddo?>> lo disse con voce neutra, come se non gli importasse davvero <<No>> cercai di mantenere un tono di voce sicuro, che non facesse capire il mio vero stato d'animo ma fallii miseramente. <<Tra poco ci sarà un forte temporale>> annunciò Jenny, guardai fuori dal finestrino e ebbi la certezza che non sarebbe stato un temporale qualunque, non avevo mai visto nuvole così fitte, di solito adoro la pioggia e i temporali, ma questo... questo mi faceva paura <<Quando arriveremo?>> chiese Astrid <<Tra poco>> e nessuno fiatò, l'unica cosa a farci compagnia era il rombo dei tuoni che si faceva sempre più vicino, è come se il tempo cupo ci avesse reso consapevoli della situazione, la morte appena scampata, nel mio caso i sentimenti di Justin verso di me, chissà se le mie amiche hanno realizzato la stessa cosa che ho realizzato io, guardando le loro facce mi rendo conto che qualcosa è successo, Astrid non tentava più di non toccare Lucas, e Nicole aveva smesso di cercare attenzioni da Emanuel, entrambe avevano delle facce serie, vuote, cupe, come se si fossero rese conto che gli sforzi sono inutili, i ragazzi avevano dei piccoli fremiti a intermittenza, come se fossero sul punto di prendere a pugni un finestrino fino a farsi sanguinare le nocche, la mia faccia non doveva essere migliore di quella delle mie amiche, ci guardammo negli occhi e capimmo, quella sera tutte e tre avremmo dovuto parlare, da sole.
<<Siamo arrivati ragazze!>> Jenny e Alpha Xavier erano gli unici entusiasti della comitiva, scesi dalla jeep senza guardare Justin, devo ammettere che la vicinanza dei nostri corpi mi piaceva, ma non era lo stesso per lui <<Astrid, Nicole, Jasmine potete andare a riposare, la vostra amica sarà al sicuro nelle abili mani del nostro medico, potete andare>> ci girammo per proseguire verso il vialetto <<Ah! Dimenticavo, abbiamo pensato di mettervi in stanza assieme, sapete, questo per voi è un luogo nuovo e non volevamo che vi sentiste sole, quindi abbiamo pensato di prendervi la stanza più ampia e mettervi quattro letti, poi quando vi sarete ambientate potete richiedere una stanza tutta per voi>> annuimmo un po' felici per il fatto che saremmo state assieme ma poi l'atmosfera di lugubre tristezza ritornò fra noi come una cappa di nebbia, i ragazzi ci accompagnarono davanti alla stanza con le nostre valigie in mano, ci girammo per ringraziarli ma erano spariti, dileguati, un sorriso pieno di amarezza apparve sul viso di Astrid <<Ragazze, dobbiamo parlare>> entrammo in stanza, era enorme, nonostante i quattro letti sembrava gigantesca, ma non avevo tempo per contemplare la bellezza del luogo, ci sedemmo sui nostri letti e un silenzio opprimente calò tra noi <<Se gli stessimo causando solo dei problemi?>> sputò Nicole di botto <<Se invece di conquistarli come avremmo voluto stessimo ottenendo l'effetto contrario?>> aggiunse Astrid <<Forse è meglio prendere le distanze, forse dovremmo accettare la loro volontà>> dissi con voce spezzata <<Non riesco ad arrendermi, sapete, ci siamo baciati, mentre gli stavo curando il naso>> disse Nicole <<Ma poi, come se non fosse mai accaduto niente, ha preso ad evitarmi>> la guardai con uno sguardo spento <<Invece a me stava per succedere, stava per baciarmi, e dopo però ha incominciato a fare la stessa cosa, evitarmi>> disse Astrid <<Non lo so, penso che dovremmo evitarli anche noi, guardiamo in faccia la realtà, non ci vogliono, è stato chiaro fin dal primo momento>> Astrid e Nicole annuirono <<Li eviteremo>> dissero in coro, le prime gocce di pioggia si infrangevano contro le finestre, sempre più insistenti, e per la prima volta dal giorno del ballo, piansi, come non avevo mai fatto, e le mie amiche mi seguirono a ruota, non ci curammo di farlo in silenzio, dovevamo buttare tutto fuori, gridare, sfogarci, piansi fino a quando la mia voce si ridusse in un sussurro strozzato, mi addormentai per stanchezza, non per altro.
Angolo me:
Buon salve! Sono tornata dalle mie vacanze con un capitolo più lungo del solito, stavolta mi sono voluta concentrare meglio sui sentimenti delle ragazze, se fino ad'ora avevamo visto solo i battibecchi e la grande forza di volontà di Jasmine e le altre, oggi abbiamo visto l'altra faccia della medaglia, come andrà a finire? Lasciate le stelline e buona lettura ;)
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The Fate of an Alpha - La morte ha un nome
Loup-garouSecondo libro della serie "Wolf" Jasmine, figlia di un potente Alpha, ha trovato il suo compagno Justin a soli tre anni, ma lui da un paio di anni non è più lo stesso, è freddo e distaccato, perché? Cosa gli è accaduto per farlo cambiare così drasti...