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Rimase li seduto a guardarmi con quegli occhi da predatore, io cercavo di distogliere lo sguardo di parlare il più possibile con gli altri e di stringere amicizia, ma quello sguardo non riuscivo proprio a sopportarlo.
"Vuoi smetterla di guardarmi?"dissi stufata girandomi verso di lui che non si scompose proprio.
"Io non parlo con te voce da cornacchia mi hai rovinato un weekend stupendo" disse sorseggiando il suo drink, era identico a un bambino, un bambino capriccioso e stupido.
"Ma se non era neanche la tua ragazza..." non mi permette di finire la frase che subito mi interrompe.
"Io non ho bisogno di una ragazza, ho bisogno solo di una ragazza con cui andarci a letto e basta, ora mi toccherà trovarmene un altra" disse girandosi per il locale in cerca della sua prossima preda.Il suo sguardo si fermò su una ragazza dai capelli biondi, occhi verdi , la classica ragazza snob con i vetsiti firmati, le unghie limate, neanche un brufolo sul viso, una barbie in persona.
Sapevo che quella povera ragazza sarebbe finita tra le sue grinfie, lo si vedeva dagli sguardi che lui le mandava anche se a lei non dispiacevano affatto, in realtà penso a nessuna ragazza sarebbe dispiaciuto un suo sguardo.
Si alzò dalla sedia, i jeans attillati e strappati in più punti, la maglietta nera attilata e quel ciuffo fermo dal gel sulla testa lo rendevano il ragazzo più sexy del locale ma anche il più stronzo.
"Guarda e impara, piccola" disse toccandomi la guancia, mi aveva trattato male, mi avevaa definito una cornacchia ma nonostante ciò quel tocco mi fece subito arrossire, quel ragazzo era davver... Luce datti una controllata e soltanto il classico stronzo che usa le ragazze per portarsele a letto e basta.
Non ci volle molto a conquistare quella ragazza, tutti seduti al tavolo stavano fissando Wes e scomettevano su come avrebbe reagito quella ragazza.
Diego disse "secondo me lei gli salta addosso qui davanti a tutti, andiamo guardate come lo guarda, quegli occhi vogliono solo una cosa.., sono vogliosi"
"secondo me si comporta come la classica ragazza per bene, prendera una ciocca di capelli tra le mani, si sentirà imbarazzata ma poi quando si arriverà ai fatti si dimostrerà ben diversa dalla ragazza santarellina che vuole dimostrare di essere" disse Back.
Furono tanti i pensieri detti, ognuno si comportava come se quello che stavano facendo fosse normale, come se questa storia andasse avanti sempre.
"e già capitato che i ragazzi facessero delle scomesse del genere??" chiesi curiosa a Demi.
"ogni singola volta che Wes conosce una ragazza" disse Demi sorridendo.
"Vuoi dire che lui fa sempre così, non ha mai una ragazza fissa??"
"la maggior parte delle volte sta con Madison, quella ragazza che hai visto sulla spiaggia ma non stanno realmente insieme, vanno soltanto a letto e poi la mattina lui sta co altra ragazza e lei con un altro ragazzo e poi la sera ritornano insieme, e continuano sempre così..." mi voltai per guardare quel ragazzo che adesso stava parlando con la bionda sembrava così diverso lì come se fosse realmente interessato a lei, come se gli piacesse ascoltarala, il suo sguardo e fisso verso i suoi occhi.
"Gli sta fissando le tette" sussurò Demi al mio orecchio quasi potesse leggere i miei pensieri.
In realtà se guardi oltre quell'aurea romantica che c'è intorno a loro si, Wes gli sta guardando le tette.
Rimanemmo tutto il pomeriggio in quel bar, e quei ragazzi sapevo davvero come divertirsi, fui travolta dal loro affetto e dalla loro simpatia e decidemmo di incontrarci li anche il giorno dopo tutti insieme, questo tutti insieme comprendeva anche Wes che dopo aver passato un buon quarto d'ora a  parlare con quella ragazza era tornato al nostro tavolo a finire il suo drink e ovviamnete a darmi fastidio. Continuava iperterrito a darmi calci sotto al tavolo chiedendomi scusa ogni volta che lo faceva finchè non arrivavo al limite e lo rispondevo, lui sorrideva, ed era davvero un sorriso divertito come se gli piacesse vedermi arrabbiata.
Erano le sette e dovevo ancora sistemare delle cose in camera perciò dissi"Ragazza io vado, devo ancora sistemare un paio di cose e ritirare alcuni libri in segreteria quindi e meglio che vada." mi alzai e presi la mia roba.
"devi andartene per forza??"chiese Back alzandosi per aiutarmi.
"Si e tardi, ma ci vediamo domani" dissi sorridendogli, back era un ragazzo dolcissimo con quei suoi capelli biondi che portava tirati dietro, i muscoli che metteva in vista a causa delle canotte che indossava e quei suoi occhi celesti, non ero riuscita a togliergli gli occhi di dosso.
"Vuoi che ti dia un passaggio?" si offrì sfoggiando uno dei suoi sorrisi.
"no, davvero faccio una bella passeggiata" ringraziai tutti e li salutai, tutti tranne Wes.
Di notte la città era molto più che bella, con tutti i locali accessi e le insegne che illuminavano la strada rendendola un mare di colore e di luci, la gente passeggiava lungo le strade rilassata, chiaccherando con qualcuno , era davvero bellissimo passeggiare li per fortuna non mi ero fattaa accompagnare da Back, anche se un po mi dispiaceva avevo visto la delusione sul suo viso quando avevo risposto di no.
Ritornai al dormitorio e dopo aver ritirat il resto dei libri in segreteria, giusto in tempo visto che stava per chiudere, andai in camera. Dovevo ancora finire di disfare le valigie e impiegai quel tempo prima di andare a dormire di sistemare il mio armadio, c'era così tanta roba.
Quando terminai, Demi e Selena erano tornate in camera e mi stavano fissando con due sorrisi stampati sulle loro bellissime facce.
"Che c'è??" mi permisi di chiedere.
Le ragazze chiusero la porta a chiave e le finestre, mi parve una scena di quei film horror dove le amiche di stanza ti accoltellano alle spalle nel vero senso della parola.
"Meglio chiudere tutto, qui ci sono spie dappertutto " disse Demi sigilando tutto.
"Allora??" dissi io una volta che tutte le finestre erano chiuse e anche le porte.
"back ci ha detto di salutarti" conclusero dopo che avevano chiuso tutto, quasi stessimo in una scatola sigillata, quello che dovevano dirmi era tutto questo.
"Voi due non state bene per niente" dissi io alzandomi per aprire le fnestre.
"Ma ti rendi conto di quello che ti abbiamo appena detto, Back ci ha chiesto di salutarti, il secondo ragazzo della scuola ci ha chiesto di saluarti" dissero in coro.
"Ma perchè vi elettrizzate tanto e vostro amico o sbaglio?"
"certo che è nostro amico, ma il punto è che mai nessuna gli è andata bene per quante ragazze provino a conquistarlo lui sembra non notarle neanche, eravamo arrivate a pensare che un ragazzo cossì bello fosse gay ma con oggi abbiamo smentito tutto"disse Selena stendendosi sul letto.
"E secondo quali prove avete smentito tutto, se posso chiedere ovviamente" quelle due erano davvero strane ma mi piacevano, mi facevano ridere e questo a me serviva molto.
"secondo il fatto che oggi non ti ha staccato gli occhi di dosso, che stava attento ogni volta che tu parlavi, ti guardava ogni volta che facevi un gesto quasi avesse paura che scomparissi o ti facessi male e poi che altro... ah si e offerto gentilmente di accompagnarti a casa ma tu stupida hai rifiutato, ma cosa diamine ti e preso?" non potevo crederci demi e Selena non avevano fatto altro che guardare me e Back i nostri movimenti, i nostri sguardi anche se i miei la maggior parte erano rivolti a fulminare una persona che continuava a darmi calci sotto al tavolo.
"volevo fare una passeggia..."
"Una passeggiata?? e questa la tua scusa per aver rifiutato il passaggio dal ragazzo più dolce e sexy che esista??" Selena quasi saltò da sopra al letto.
"E poi dice che siamo noi quelle matte" aggiunse Demi, e tutte e tre improvvisamente dopo quella frase scoppiammo a ridere.
Dopo aver chiacchierato un po della giornata, di Madison la stronza così la chiamavano le ragazze andammo a letto, avevamo passato la maggior parte del tempo in cucina perciò quando raggiunsi la soglia della mia stanza buia, iniziai a tremare, l'ansia di chiudere gli occhi mi uccideva ogni volta che entravo in quella stanza, sapevo che una volta addormentata i ricordi mi avrebbero tormentata.
"Luce..." la mano di Selena era salda sul mio polso che continuava a tremare, quando alzai lo sguardo la mia amica mi guardava in modo dolce,era preoccupata per me.
"Vuoi che dormiamo con te" disse Demi venendoci incontro e accendendo la luce della stanza.
"No, davvero avete già fatto abbastanza per me, starò bene, io..." le lacrime stavano iniziando a scendere lungo le guance perciò l'unico modo di non far vedere alle mie amiche che stavo piagendo era di rinchiudermi in quell'inferno che era la mia stanza, la mia vita.
"io...io.." continuavo a dire sempre la stessa parola ma non riuscivo a finire la frase che i singhiozzi mi tormentavano.
"Luce ma stai..." chiusi la porta della camera e mi ci accasciai contro, sentivo ancora i loro respiri fuori dalla porta, non avrei mai dovuto trattarle così ma era l'unico modo per trattenere il segreto, avevo bisogno del mio papà adesso di una persona con cui parlare perciò presi il telefono e lo chiamai.Fece un solo squillo al secondo papà aveva già risposto,lo conoscevo bene aveva passato tutta la notte accanto al telefono senza mai staccarsi una singola volta, era capace anche di portarselo sotto la doccia.
"Luce" la voce di mio padre si rilassò all'istante appe sentì la mia risposta, era teso lo sentivo attraverso quell'unica parola, aveva avuto paura come ogni singola volta che accadeva.
"Papà, va tutto bene non preoccuparti avevo bisogno..." sapeva già quella frase era la stessa quella che gli ripetevo ogi volta, quando lui mi abbracciava.
"...di stare da sola, lo so ma avresti potuto anche mandare un messaggio prima eri a casa sapevo dove venire a cercarti ma adesso se ti accadesse qualcosa sei a chilometri di distanza da casa e lì e strapieno di spiagge, di gente sarebbe come cercare un ago in un pagliaio,oh e luce mi sei mancata tanto, ero preoccupato ho chiamato la scuola più volte ma nessuno rispondeva, ma in che università ti ho mandata, mi dispiace, mi dispiace tantissimo" un difetto di mio padre quello di parlare ininterrottamente e dire cose senza senso tutte in una volta quando e sotto pressione o semplicemente in ansia.
"papà,papà" lo richiamai" qui va tutto bene, l'università e magnifica, ci sono degli ottimi corsi e sopratutto ho fatto già amicizia con un sacco di ragazzi, le mie coinquiline sono stupende io sto bene qui..."dissi tranquillizzandolo.
"ma so che c'è un però Luce che succede i tuoi incubi??"
"papà sono sempre più forti, sono sempre più spaventosi ogni giorno che passa non riesco a chiudere gli occhi senza che lei non ci sia, mi sta cercando papà lo sento mi vuole morta, ci vuole tutti morti" i singhiozzi mi tormentavano e le lacrime scendevano ininterrottamente.
"luce non permetterò che ti tocchi, capito e lei e rinchiusa non potrà mai uscire l'unica che potrebbe farlo sei tu..."
Mio padre non lo sapeva ma io non ero l'unica quella notte c'era un altro testimone, la nostra cameriera quella notte c'era anche lei ma dopo quello che accadde non la vidi più, fu come un fantasma scomparve senza lasciare traccia.
"Luce ci sei ancora??" dall'altra parte mio padre stava parlando ma ero troppo assorta nei miei pensieri per starlo a sentire.
"Si, scusa mi ero distratta...che stavi dicendo"
"Ho detto che il piccolo lo chiameremo Paul, hey luce ci sei Luce..." corsi in bagno e vomitai, vomitai tutto quello che avevo mangiato. Selena e Demi corsero in bagno, Selena mi teneva la testa sudata mentre Demi parlava con mio padre a telefono, quel nome, il nome di quell'uomo, quel mostro che mi aveva fatto questo, che mi aveva ridotto così.
"Non lo so, e corsa in bagno io e Selena, l'altra coinquilina abbiamo solo sentito il rumore..." sentivo Demi che continuava a parlare con mio padre, a tranquillizzarlo che sarei stata bene era da più di un anno che tutti mi dicevano quella frase ma io ero ancora così, spaventata da quello che mi era accaduto e di quello che sarebbe potuto succedere. Li sul pavimento di quel bagno mentre Demi era al telefono e Selena mi chiedeva se avevo bisogno di qualcosa, mentre nella mia testa si susseguivano tutte quelle voci che mi avevano deriso, la voce di mia madre che urlava "Nullità" urlai, urlai così forte che la gola mi bruciava quasi potesse andare a fuoco da un momento all'altro la testa mi girava e in un attimo mi accasciai a terra e poi non vidi più nulla soltanto il buio.


Seattle, 2014 
Dopo l'incidente....

" è stata tutta colpa mia Luce, io non credevo ti avrebbe fatto del male eri sua figlia, la sua piccola era così che ti chiamava non avrei mai pensato che ti riducesse in questo stato. Sono un pezzo di merda, ho lasciato che ti toccasse, che ti insultasse, che ti legasse in quel modo mentre io ero a fare festa con una nuova moglie da un altra parte. Ti prego perdonami figlia mia, ti prego apri gli occhi, io so che sei forte,so che supererai tutto perchè tu sei la mia piccola guerriera anche quando sei nata hai combattuto perciò ora combatti di nuovo, combatti di nuovo per vivere figlia mia io non posso perderti, ucciderò chiunque ti abbia fatto questo preferirei passare tutta la mia vita in carcere che vedere la tua fotografia su una tomba, apri gli occhi,apri gli occhi Luce"


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