Non c'è cosa più bella del sentirsi amati, quella sensazione strana che ormai avevo dimenticato da tanto, una nostalgia infinita che mi costringeva ogni notte a stringermi il cuscino al petto e a piangere senza sosta, quel cuscino significava la mancanza, la mancanza di un corpo che per nove mesi mi aveva custodito dentro di se, quella presenza costante che ti dava sicurezza, quel punto fermo, quel posto in cui puoi tornare ogni volta che sei a pezzi, questo vuol dire avere una mamma. Certo avevo mio padre, lui mi aveva risollevata, lui era tornato indietro per me anche se troppo tardi, però l'aveva fatto, ma ci sono cose di cui con un padre non puoi parlare, cose che lui non riuscirebbe a capire, sentimenti, emozioni che solo una mamma può sapere.
La sua mancanza mi è rimasta impressa sulla pelle, come un tatuaggio, solo che il mio faceva male, ogni volta che lo toccavo sentivo il dolore di quella perdita, il giorno in cui persi definitavmente mia madre. Ogni mattina, ogni volta che i miei occhi si aprivano spaventati da quegli incubi strazianti, da quella sensazione come se lei mi stesse venendo a prendere.
Un macigno sul petto, era troppo pesante per sollevarlo da sola avevo bisogno di una mano e quella mano mi stava stringendo proprio adesso fra le sue braccia.
Le sue braccia mi cingevano la vita, non avevano mollato neanche per un secondo, mi stringeva a se come fa una bimba con il suo orsachiotto, non so se questo paragone sia romantico ma sicuramente per me era perfetto. Aveva passato la notte con me, era stato bello parlare con lui, sapere che lui poteva capirmi anche se non gli avevo rivelato questo segreto, ma parlare con lui era liberatorio, lui mi guardava con quegli occhi premurosi, quegli occhi celesti così limpidi chiunque li avrebbe visti avrebbe pensato che erano simili a quelli di un angelo, un angelo dai capelli dorati come i suoi,e quel sorriso smagliante che avrebbe fatto sciogliere chiunque.
I suoi fari celesti si aprirono come d'incanto, mi voltai verso di lui e mi misi sul suo petto adoravo sentire quel suo respiro, il cuore battere sempre più forte ad ogni mio movimento.
"Buongiorno" dissi baciandolo, lui era perfetto anche quando si svegliava, non aveva neanche un capello fuori posto ma anche se li avesse sarebbe sempre sexy invece io...beh se uno zombi avesse cercato moglie sarei stata la candidata perfetta.
"buongiorno" mi prese la vita e mi spinse verso il letto e lui sopra di me, sentire quelle labbra di prima mattina mi faceva sentire benissimo e mi faceva dimenticare tutti quei problemi che mi sarebbero ricaduti addosso una volta usciti da quella stanza, lui continuava a baciarmi e a me stava più che bene, il modo in cui le sue mani scivolavano sul mio corpo, erano così morbide, lente, delicate quando all'improvviso.
"Hey Luce..." Selena entrò dentro la stanza spedita, con solo una magliettina a coprirla e dei pantaloncini corti, probabilmente pensava che Back se ne fosse andato.
"Oddio" disse appena ci vide stesi in quella posizione sul letto, si coprì gli occhi con una mano e poi continuò dicendo"la colazione è pronta, anche per te Back" e uscì dalla stanza con le guance che diventavano rosse. Promemoria per me: chiudere la porta a chiave quando Back si ferma da me.
Scoppiammo entrambi a ridere e Back mi prese per mano "Forza andiamo non vorrei che si facessero pensieri strani"
"Fidati, se li sono fatti già più tardi mi dovrò sottoporre alle loro domande vedrai"
La colazione fu come avevo predetto davvero imbarazzante, Selena e Demi erano sul divanetto e ci guardavano quasi fossimo due carcerati, non distoglievano lo sguardo neanche un attimo e spalncavano quei loro occhi appena vedevano un piccolo movimento, Back si sentiva a disagio lo sapevo, avere gli occhi di quelle due puntati adosso non deve essere una bella cosa.
"Beh...io penso che me ne andrò ...ho ancora tempo per fare una doccia e preparare la borsa."
"Va bene" disse Demi " allora ti accompagno alla porta" lo prese sotto braccio e lo accompagnò alla porta non ci diede neanche il tempo di salutarci che già aveva chiuso la porta.
Gli occhi di entrambi allora in quel momento furono puntati su di me, erano arrabbiati per qualcosa lo sapevo ma non capivo cosa.
"Che cosa ho fatto?" dissi guardandole entrambe,c'era qualcosa di spaventoso in quegli occhi, c'era qualcosa che dovevano dirmi.
"Ti sembra normale che ti abbia trovato in quella posizione...io..." era così arrabbiata, ma non capivo il motivo, loro passavano così tanto tempo da sole con i loro ragazzi e chissà cosa combinavano.
"Non è questo che voleva dirti Selena" disse dandogli una gomitata, l'altra fece una smorfia di dolore e si andò a sedere sul divano con la faccia imbronciata.
"Non sappiamo perchè tu mentre dormi urli nelle notte, o perchè costantemente ti guardi intorno quando esci di casa o di classe spaventata come se qualcosa potesse assalirti da un momento all'altro, non sappiamo cosa hai passato prima di arrivare qui e fin quando non sarai pronta tu a dircelo noi non faremo domande ma fino ad allora vogliamo proteggerti e non permettere che qualcos'altro ti ferisca, perchè anche se non vuoi dircelo sappiamo che qualcosa o qualcuno ti ha ferito, non sappiamo se un tuo ex o una tua amica, ma sappiamo che ti ha fatto male, così tanto male da permetterti di costruire questa barriera.
Per questo Selena ha detto quella cosa, non vogliamo che tu faccia cose di cui poi potresti pentirtene, non vogliamo che lui ti faccia del male p ti faccia soffrire perchè noi conosciamo Back ed è un ragazzo stupendo all'apparenza ma non abbiamo mai visto come si comporta con una ragazza questa e la prima volta e vogliamo che tu ci vada piano. Puoi anche non darci ascolto e non starci a sentire e continuare a fare di testa tua ma...ti prego vacci piano e valuta tutto, ogni sua mossa, qualunque cosa perchè lui non si è mai interessato a una ragazza come ha fatto con te. Noi non siamo i tuoi genitori ma siamo le tue amiche, non possiamo fare tanto finchè tu non ti apri a noi, ma ti promettiamo che lotteremo ogni giorno per abbattere quella barriera che ti sei creata fino a farla scomparire del tutto. "
Non sapevo cosa dire, loro non mi conoscevano affatto, non sapevano cosa avessi passato ma sapevano che era doloroso, molto doloroso, una cicatrice, un barriera che avrei portato sempre con me.
"Mi dispiace" riuscii a dire soltanto mentre le lacrime scendevano lentamente lungo le mie guance e finivano sul pantalone formando delle piccole chiazze scure.
"Anche a noi Luce" disse Selena alzandosi e venendomi incontro per abbracciarmi, anche lei aveva gli occhi pieni di lacrime. Ognuna di noi tre aveva una storia, una storia mai raccontata, nascosta nei meandri dei nostri, ricordi, della nostra mente o almeno così provavamo a fare ma poi c'era sempre un motivo per il quale si ripresentavano, motivi sconosciuti che aprivano ferite che continuavano a sanguinare da anni, ognuno di noi tre aveva una storia, lo si vedeva dai loro visi, dal loro rapporto con le altre persone, Selena e Demi non potevano stare l'una senza l'altra, entrambe si fidavano dell'altra, entrambe si erano confessate qualcosa che le avrebbe legate per sempre, le avrebbe legate nonostante le litigate, nonostante le continue urlate, nonostante tutto loro sarebbero sempre state Selena e Demi.
Ognuno di noi tre aveva una storia, una storia mai raccontata, una storia che faceva male soltanto a pensarla.Ognuno di noi tre aveva una storia, ognuna di noi tre sarebbe stata marchiata per sempre.
Dopo aver abbracciato entrambe me ne ritornai in camera, avevo bisogno di prepararmi per la giornata che stavo per affrontare e sapevo che sarebbe andata male, anzi malissimo.
E quel malissimo aveva un nome:Wes. Non avevamo finito il progetto a causa del suo inutile capriccio, Wes aveva ragione , assolutamente ragione lui era il migliore amico di Back, doveva saperlo per primo e invece e stato per noi più semplice nasconderlo che affrontarlo. Se quel giorno avessimo preso un cattivo voto, sarebbe stato solamente per colpa mia,lo sapevo. Ma lui non aveva il diritto di andarsene, non aveva il diritto di lasciarmi da sola cosi dopo che gli ho chiesto scusa e l'ho pregato di parlare, di sfogarsi, di umiliarmi anche se voleva ma almeno sarebbe stato qualcosa, avrei capito cosa passava per la sua testa e invece nulla, era questo che mi spaventava non sapere cosa lui adesso stesse pensando, quei suoi sguardi da killer erano nulla in confronto a quello che gli passava per la testa, in confronto all'ignoto.
Attraversare il corridoio e dirigermi al mio armadietto fu facile, prendere i libri lo fu altrettanto, nessuno che ti desse fastidio, nessuno che ti guardasse dalla testa ai piedi con aria disgustata, nessuna Madison, nessun Wes. Come fu entrare in classe? Beh fu traumatico, un minuto prima che entrassi sentivo le loro voci farfugliare qualcosa un minuto dopo entata silenzio totale tutti mi guardavano e sorridevano tra di loro, come se da un solo sguardo riuscissero a leggersi nel cervello, Wes era lì seduto all'ultimo banco con lo sguardo puntato verso il cellulare fu solo quando mi sedetti accanto a lui che lo alzò su di me.
"Hai almeno portato qualcosa da mostragli prima che ci piazzi un 3?" disse la voce arrabbiata, gli occhi che mi scrutavano, Wes voleva intimidire le persone con quel suo sguardo, con le altre ragazze ci riusciva ma con me no, avevo già avuto troppa paura quel giorno questa che provavo vedendo quei suoi occhi non era nulla, era una carezza che mi scivolava addosso e poi scompariva.
"No, ci sarà un motivo se si chiama progetto di coppia" dissi cercando di sistemare la mia roba sul banco, lui la gettò tutta a terra per ripicche. Tutta la classe come se lui avesse detto la più bella battuta del mondo scoppiò a ridere cercai di ignorare quelle risate e ripresi la mia roba da terra che però questa volta misi nello zaino poggiato a terra.
"Ricorda Luce quando la fiducia viene tradita, l'odio e l'unica emozione che si possa provare dopo" con quella frase aveva fatto intendere benissimo cosa passase per quella testa, chissà quale piano stava preparando, chissà quale futuro aveva in mente per me,ma per il momento era meglio preoccuparsi della professoressa che in quel momento aveva varcato la soglia della porta e si stava sedendo alla sua cattedra. La prof Melensi era una donna sulla cinquantina, bassa e in carne, indossava ogni giorno un cappello diverso era la sua passione bastava fargli un apprezzamento sul suo cappello e ti eri assicurato il bel voto ma se c'era una cosa che odiava era il ritardo, non so quante sgridate mi ero presa per causa sua.
Il nostro progetto era leggermente in ritardo, no meglio era proprio a zero quindi beh non sarebbe bastato un apprezzamento sul suo cappello per non farla arrabbiare.
La prof girò per i banchi ammirando ogni progetto portato a termine, urlando quando c'era un'imperfezione e segnando con la sua penna rossa il segno di F.
Quando giunse al nostro banco Wes aveva il viso puntato verso di me, era seduto tutto rilassato sulla sedia come se il problema non fosse neanche il suo.
"Sono molto delusa da te Luce" disse con le mani sui fianchi, perchè non parlava al plurale, perchè non incolopava anche Wes. Lui intanto accanto a me sorrise e cacciò da sotto al banco un cartellone, un progetto perfetto, un progetto che avrebbe avuto il voto più alto della classe. Formule, particelle, atomi erano tutti al loro posto, Wes aveva fatto il progetto da solo pur di non avere un brutto voto e non aveva incluso me solamente per farmela pagare che pezzo di ...
"Ottimo lavoro signorino Wes per quanto riguarda lei signorina Luce avrà un brutto voto e dovrò recupepare il progetto insieme naturalmente a tutti gli altri compiti che vi assegnerò"
Tutta la classe scoppiò in un enorme risata, non mie ro mai sentita più umiliata ero l'unica ad aver avuto un brutto voto, a non aver presentato nulla e questo era solo colpa sua. Lui che intanto stava ridendo a crepapelle bastava soltanto un altra risata per fargli uscire le lacrime.
Uscii dalla classe e corsi in bagno, fu quando aprii la porta che capii che il suo piano non era finito che doveva rovinarmi la vita ancora per un po, una cascata di gelatina verde mi cadde addosso, il bagno infatti era vuoto era stata avvertita tutta la scuola del mio scherzo ecco perchè nessuno mi aveva dato fastidio perchè volevano prima aspettare il colpo di grazia.
Quando uscii dal bagno ad aspettarmi fuori c'era il giornalino della scuola e una marea di ragazze che appena mi vide conciata in quel modo cacciarono fuori i loro telefonini glitterati e scattarono foto peggio dei paparazzi. Mi diressi nella mia classe dove già tutti al pensiero di quello che mi sarebbe successo già stavano ridendo e vi lascio immaginare quando mi videro di persona, c'era chi si piegò a terra, chi che si reggeva al tavolo per non cadere a terra, chi piangeva, Wes,e ovviamente tutto questo era stato possibile grazie all'aiuto di Madison, credeva che io fossi una delle tante, una che poteva essere eliminata così, a cui poteva essere fatto di tutto ma io avevo subito umiliazioni peggiori era questo che mi ripetevo in situazioni come quelle, ero viva ancora, ero sopravvissuta ce l'avrei fatta anche a quello.
Wes era girato di spalle in quel momento perciò ne approfittai per fargli assaggiare un po della sua creazione.
"WES..." gridai e lui subito si voltò asciugandosi una lacrima che colava lo presi giusto in faccia, la sua faccia era tutto un appicicume verde.
" e buona vero?" la prof Melensi che aveva visto il mio gesto si avvicinò per parlarmi e per dirmi che avrei avuto una brutta punizione per questo ma fu nel momento in cui si voltò che pensò che mi ci volesse un compagno.
Wes aveva gettato la gelatina sul cappello della prof dritto sulla sua bella piuma rovinandola del tutto. Avete mai visto una bomba scoppiare beh io ho visto la prof e mi è bastato.
"ORA BASTA" prese entrambi e ci portò dal preside, ne uscimmo da lì con due bei brutti voti e una punizione, riordinare la palestra dopo che la squadra di fottball quel sabato sarebbe uscita per la trasferta. Back non me ne aveva parlato, non mi aveva detto che se avesse superato la partita di quel giovedì sarebbe andato via per tre giorni. Quando uscimmo dall'ufficio del preside Wes scappò via quasi come una saetta, in effetti non lo notai neanche dove andò visto che ero troppo concentratta su Back, su quello che non mi aveva detto riguardo la partita di giovedi fu solo quando sentii le loro voci mescolarsi insieme che alzai lo sguardo.
"Tu devi stargli lontano, stare lontano da me e lei Wes ormai tutto e cambiato" disse Back erano petto contro petto, i loro muscoli si abbassava e alzavano a ritmo, ero terrorizzata non potevo guardare si sarebbero presi a pugni di sicuro, i loro visi erano tetri non li avevo mai visti così decisi e rassegnati.
"No Back sei solo tu che sei cambiato" Wes se ne andò, vidi soltanto le sue mani stringersi a pugno e poi nulla più. Corsi verso Back e lo strinsi forte, lui mi prese in braccio e mi portò via da scuola nel cortile che ormai era vuoto, per le lezioni di oggi io e Wes avevamo avuto una sospensione perciàò dovevo tornare al dormitorio.
"Hey piccola ormai e passato..." disse accarezzandomi la schiena mentre le mie lacrime gli bagnavano la maglietta, "ci sono io ora qui, mi dispiace di non esserci stato, l'avrei ucciso"
"Back..." dissi alzandomi e asciugandomi le lacrime "devi parlargli, devi dirgli come la pensi non possiamo continuare così litigherete sempre di più e le cose tra me e te andranno male, va soltanto a chidergli scusa"
"L'ho fatto così tante volte Luce" disse cercando di non incontrare il mio sgurado, ma io lo voltai verso di me "Allora fallo un ultima volta , fallo per me" i suoi occhi celesti erano puntati verso di me, quegli occhi mi diedero una risposta precisa.Dopo aver passato l'intera giornata chiusa in casa e a togliermi i resti di gelatina dalla testa direi che mi ero riposata a dovere, Back aveva accettato, e questo era l'unica cosa che quel giorno mi aiutava ancora a non addormentarmi e a sotterrare la faccia nel cuscino.
Avevamo anche parlato della partita, e mi aveva promesso che mi avrebbe detto tutto da oggi in poi, passare quel tempo con Back mi ha fatto rilassare, era questo l'effetto che quel ragazzo mi dava , mi dava sicurezza, una sicurezza inaudita sapevo che potevo fidarmi di lui, gli credevo. Le sue braccia riuscivano a cullarmi, le sue carezze a tranquillizarmi e i suoi baci a farmi sognare, non so se quella sensazione nella pancia fossero farfalle ma era sicuro che ogni volta che Back mi sfiorava o mi baciava mi veniva la pelle d'oca e uno strano movimento nella pancia come se qualcuno mi stesse facendo il solletico. Quel ragazzo era per me la pace dopo la tempesta, mi calmava ogni volta che ne avevo bisogno, riuscivo a dirgli tutto senza il minimo sforzo, era tutto così semplice con lui, non so se quello che stavo provando fosse amore ma ci assomigliava parecchio lui era la mia ancora invece di portarmi a fondo mi aiutava a tenermi a galla, mi sosteneva quando ne avevo bisogno.
Erano le sette e le ragazze erano andate al bar insieme a tutti gli altri, non me l'ero sentita di seguirle anche perchè ero in condizioni pessime, Back era ad allenamento quindi ero a casa.
Erano le otto quando ricevetti la chiama di Selena, non sentivo la sua voce ma c'era soltanto una gran confusione, come se qualcosa si stesse rompendo e stesse andando in frantumi.
"Sel che succede?" dissi allarmata, non riuscivo a sentire nulla di quello che stava dicendo solo una voce , una voce strana che urlava "CORNACCHIA!"
"Luce" riuscii a dire Selena ora non c'era più casino, forse si era spostata da qualche altra parte.
"Sel ma che sta succedendo?"
"ascoltami Wes si e ubriacato, Back non mi risponde e lui...continua a dire solo una cosa cornacchia, abbiamo cercato di aiutarlo, di portarlo a casa ma lui continua a dire che vuole cornacchia e l'unica persona che lui chiama cornacchia sei tu" non riuscii neanche a dire che la stavo per raggiungere che già ero uscita dalla casa,con un leggins nero e una maglia righe rosa.
Sapevo cosa faceva l'alcool e non avrei permesso a nessuno neanche al mio peggiore nemico di distruggersi per quello,. Quando arrivai al bar, c'era un sacco di gente che formava un cerchio intorno al ragazzo che adesso era dentro al bancone e continuava a distruggere tutto piatti, bicchieri, qualunque cosa gli capitasse a tiro.
"Cornacchia" urlava quasi fosse un bambino piccolo, c'era anche Back che appena mi viden mi corse incontro."Non puoi andare, ho già detto a Selena che me ne occuperò io"
"Devo andare io e me che vuole lo sai sono l'unica che lui chiama così, fin dal primo giorno stesso qui"
"Ti potrebbe fare male, continua a lanciare e rompere tutto non si controlla, non permetterò che ti colpisca" disse bloccandomi con il braccio mentre io cercavo di avvicinarmi a Wes.
"Luce!" disse stringendomi il braccio, faceva male la sua pressione sul braccio ma potevo capirlo ma adesso anche lui doveva capire me.
"Lasciami andare" cercai di liberarmi e corsi verso il bancone, quando mi voltai per incontrare il viso di Back lo vidi che stava litigando con Cody e Micheal che lo stavano tenendo fermo.
"Wes!" urlai avvcinandomi a lui che continuava a distruggere tutto, lui si voltò i suoi erano fissi nei miei ma quegli occhi non riuscivo neanche a riconoscerli, erano rossi come il fuoco e quel suo sguardo sembrava così perso.
"Wes sono io" dissi avvicinandomi a lui, facendomi spazio tra tutti quei pezzi rotti "Wes sono Luce, mi riconosci"
Lui sorrise soltanto e si gettò addosso a me "Cornacchia" disse tra le lacrime.
"Non possiamo portarlo all'università così ha bisogno di riposo adesso" dissi voltandomi verso gli spettatori, che avevano i visi spaventati.
"Ho un lettino di sopra dove potrà riposare" Wes si era completamente abbandonato addosso a me, ripeteva al mio orecchio "cornacchia sei qui"
I ragazzi mia iutarono a portarlo di sopra ma lui non si staccava da me, mi stringeva quasi volesse perdermi.
Quando lo poggiai sul letto si era calmato, e stava dormendo perciò cercai di lasciargli la mano ma lui continuò a stringermela e aprì gli occhi.
Orma tutti erano usciti c'eravamo solo io e lui "Dormi Wes, hai bisogno di dormire"
"si mamma, ma prima mi racconti la storia della cornacchia e da tanto che non me la racconti dal giorno in cui mi hai abbandonato da solo in quella casa, dal divano che puzzava di vecchio, a quelle scale pericolanti, alle termiti che scorazzavano per la casa. Mi manca tutto questo mamma sai, mi manchi tu, mi manca la mia cornacchia"
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Sei Solo Mia
RomanceLuce appare come una ragazza bella, simpatica, divertente,felice ma nasconde dietro di se un passato oscuro che la perseguita dovunque va...fino a quando incontra Wes. Wesley, detto Wes, é il classico ragazzo sexy e famoso della scuola che tutte le...