18.

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Ero stanca, tanca di quella situazione che cosa mi stava succedendo? Non capivo cosa provavo, chiunque avrebbe preferito un ragazzo come Back a Wes eppure c'era qualcosa in lui di cui non riuscivo a fare a meno, come se lui riuscisse veramente ad ascoltarmi...smettila Luce non hai visto cosa ha appena fatto?
Qualcuno bussò alla porta, asciugai le lacrime e mi misi sotto le coperte.
"Hey Luce" era Selena sicuramente seguita da Demi ma non avevo voglia di parlare con nessuno neanche con loro due perciò feci finta di dormire sperando che ci cascassero.
"Luce" la voce di Demi, ormai le conoscevo se dovevano fare una cosa la facevano sempre insieme erano esattamente come due sorelle e per quanto io mi sforzassi non riuscivo ad avere quel legame con loro, c'erano così tanti segreti, così tante paure.
"Hey...sta dormendo?" era una voce maschile e riconoscevo benissimo quella dannatissima voce, era il motivo per cui stavo cosi? Ero triste e arrabbiata perché Wes era andato a letto con Madison oppure perché Back non tornava domani? 
La mia testa sperava che fosse la seconda eppure se pensavo a Back che era  lontano il cuore non mi faceva così tanto male. 
"Wes è meglio che tu vada..." Demi era arrabbiata, aveva un tono strano come se fosse contrariata.
"Devo parlarle è importante" insistette Wes, di cosa voleva parlare, quale scusa doveva trovare adesso? 
"Wes cosa le hai fatto?" Selena era una persona diretta e infatti andò dritta al sodo.
"Nulla, volevo solo dirle che Back non tornava domani" era venuto qui nel cuore della notte per dirmi che il suo migliore amico non tornava domani, davvero ma stava scherzando?
"Lo sappiamo Back  ci ha chiamato  e ci ha detto che Luce era davvero scossa a telefono, ci ha detto che ha pianto che lo pregava di ritornare per questo siamo venuti a vedere come stava" 
Per qualche secondo ci fu solo silenzio in quella stanza finché non sentii i piedi pesanti di qualcuno muoversi.
"Va bene, buonanotte" Wes stava per andarsene quando la voce di Demi lo bloccò.
"Devi starle lontano Wes, tu non gli fai bene, lei non è come tutte le altre ragazze con cui esci lei è molto più fragile e non merita di soffrire ha già sofferto abbastanza"
Wes non rispose si limitò a chiudere la porta gettando la stanza nel buio, non gliene importava nulla della mia amicizia, nulla di quello che avevamo condiviso e io che mi ero illusa che quel ragazzo potesse essere aiutato in qualche modo, non sarebbe mai potuto uscire dal suo circolo vizioso. Le lacrime continuavano a scendere insistenti e bagnavano il cuscino sotto di me, mi addormentai così come tutte le notti della mia vita.
"Wes, voglio che tu faccia una cosa per me"  ero stesa sul pavimento, avevo il corpo fermo e immobile come se qualcosa mi tenesse ferma, l'aria mi mancava sentivo un grande masso sul petto che mi comprimeva i polmoni.Le mani erano interamente sporche di sangue e pezzi di vetro infilati nelle mani.
Di fronte a me, davanti alla porta, c'era Wes immobile come se non fosse lui, gli occhi iniettati di sangue e una bottiglia di alcool nella mano destra che stringeva così forte che sembrava che da un momento all'altro potesse rompersi.
Una figura dietro di lui il cui viso non riuscivo a vedere perché ero stanca, come se avessi lottato per tutto quel tempo per liberarmi.
"Wes, devi farlo" sussurrava queste parole all'orecchio di lui, lo accarezzava e lo baciava da qualsiasi parte, conoscevo il movimento di quel corpo, lo avevo già visto eppure non riuscivo ancora a ricordarmelo avevo un mal di testa fortissimo.
Wes lasciò cadere la bottiglia che si andò a frantumare sul pavimento e si avvicinò con le lacrime che scendevano lungo le sue guance.
Era ubriaco e sembrava così tanto a uno zombi, uno zombi che io avevo avuto per così tanto tempo sotto il mio stesso tetto.
"mi dispiace" alzò in aria qualcosa che risplendette contro la luce del sole che entrava dalle finestre. L'arma calò su di me velocemente, le pareti bianche intorno a me si ricoprirono di schizzi di sangue, il mio sangue e mentre io urlavo dal dolore la risata di quella figura lontana che non riuscivo a vedere risuonava nelle mie orecchie. 
Si avvicinò anch'essa dando un bacio appassionato a Wes e quando si voltò verso di me sembrava un mostro, era mia madre...
Mi svegliai tutta sudata, gli occhi gonfi e rossi, il cuore che batteva a mille, per fortuna però ero nella mia stanza. Mi alzai dal letto erano le cinque del mattino e non avrei preso sonno di nuovo perciò indossai una tuta e scesi facendo attenzione a Demi e Selena che intanto dormivano nelle loro camere. 
Il campus era completamente deserto,il cielo era ancora così scuro e c'erano ancora le ultime stelle in cielo che man mano scomparivano lasciando posto al sole.
Passeggiai per il giardino e istintivamente mi ritrovai di fronte a quella panchina dove avevo visto Wes quando entrambi non riuscivamo a dormire ma questa volta non c'era nessuno, era ricoperta di foglie morte come se fosse dimenticata da tutti.

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