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Il tabellone segnava 20 a 17, un altro punto e avrebbero vinto non sapevo se tifare o no per lui per quanto mi facesse stare male il pensiero di lasciarlo andare via per tre giorni volevo che vincesse e che vivesse questa grande esperienza. L'arbitro segna la fine della partita con il fischio finale e Back andrà via per tre giorni.
C'erano tutti, le ragazze esultavano felici che la squadra della nostra scuola avesse vinto contro l'altra, i ragazzi gridavano il nome di Back che intanto stava correndo verso di me, era sudato fradicio, la sua uniforme era diventata verde per quante volte era stato buttato a terra e aveva un po' di sangue che gli usciva dal naso ma nulla di grave.
"Amore" back si arrampicò oltre gli spalti e mi venne incontro, c'era tutta la scuola lì compresa Madison e le sue ochette, mi prese per il viso e mi baciò, era felice, felice come non mai. Quando si staccò da me corse incontro ai ragazzi che lo stavano aspettando, c'era tutta la scuola lì, compresi i bidelli e insegnanti, tutti tranne la persona più importante che c'era per Back.
Wes non era venuto, avevo visto lo sguardo di Back mentre entrava in campo e il suo sguardo cercava lui. Dovevo fare qualcosa.
"Ragazze, vado a prendere una maglietta fa troppo freddo ok... avvertite Back torno subito" dopo la partita tutte le lezioni erano state sospese e a fine giornata si sarebbe fatta una festa per i ragazzi che avrebbero intrapreso il viaggio.
Conoscevo la stanza di Wes era la stessa del mio ragazzo perciò mi diressi al terzo piano del dormitorio maschile, i corridoi erano vuoti tutti erano alla partita ma nonostante ciò si sentiva comunque il casino provocato dai gemiti di qualcuno. E come sospettavo i gemiti proveniano da una sola stanza possibile,la stanza di Wes.
Bussai forte alla porta per farmi sentire e subito il casino che c'era cesso e si sentirono i passi sul pavimento di qualcuno. Wes aprì la porta ed era completamente a torso nudo soltanto con dei boxer neri a coprirlo, sul letto dietro di lui c'era una ragazza che cercava di coprirsi il corpo nudo.
"Possiamo parlare?" dissi incrociando le braccia al petto, lui si girò dietro sorrise alla ragazza e poi uscì chiudendosi la porta alle spalle.
"Allora che vuoi, ero impegnato lo sai..."
"Si impegnato a fare sesso e a ...bere, Wes hai bevuto di nuovo" dissi annusandolo addosso.
"Non sono problemi che ti riguardano questi" disse cercando di tornare in camera, ma io lo bloccai con il braccio prima che potesse farlo lui prese la mia mano che bloccava il suo braccio e con uno strattone mi attirò a se e mi circondò con le braccia.
"Wes lasciami sentivo il suo corpo emanare calore da tutti i pori e la puzza di alcool come se si fosse fatto una doccia.
"Che sei venuta a fare qui Luce, ritornatene alla tua partita va a tifare per il tuo ragazzo e non darmi fastidio"
"é il tuo migliore amico Wes e ti ha chiesto scusa, lui voleva che ci fossi, vuole che tu vada da lui lo so l'ho visto..."
"Che hai visto Luce, tu non sai niente, devi solo stare zitta e lasciarmi in pace. Back ha sbagliato di grosso a pensare di potermi prendere in giro" disse soltanto quello e poi si voltò per entrare di nuovo in casa. Rimasi dinanzi alla porta ad aspettare chissà cosa poi me ne ritornai dagli altri.
I gemiti ripresero sempre più forti, Wes è proprio un grandissimo stronzo.
"Hey" quando alzai lo sguardo per vedere chi mi avesse chiamato Back era di fronte a me, lavato e perfetto come sempre però indossava soltanto un costume.
"Dove sei andata?" perfetto e ora che gli dico , sto adesso uscendo dal dormitorio maschile.
"Ero venuta a cercarti, sono ritornata al campo ma non ti ho visto così ...beh sono tornata al dormitorio per vedere dov'eri ma non c'era nessuno"
"Sono stato tutto il tempo al campo amore" il modo in cui quelle labbra pronunciavano quella parola, come se fosse fatta a posta per loro.
"Non ti avrò visto, comunque che fai in costume?" dissi indicando l'asciugamano e il costume che indossava.
"La festa amore e in spiaggia andiamo tutti lì visto che le lezioni sono terminate, dai forza va a cambiarti ti aspetto fuori" se ne andò lasciadomi lì come una stupida e adesso che cosa avrei fatto, l'unica soluzione era dirgli la verita o mentire e lui era così felice di stare con i ragazzi e divertirsi.
Ritornai in camera il panico si stava impossessando di me, quali scuse avrei dovuto usare, qualunque fosse lui si sarebbe insospettito, rimasi un bel quarto d'ora con la testa appoggiata alla porta d'entrata finchè non bussò la porta, le lacrime iniziarono a scendere lungo le guance, non volevo che lui scoprisse cosa mi era successo.
Bussarono ancora più insistentemente alla porta perciò decisi di aprire e di asciugarmi il viso bagnato, Back era lì che mi guardava ed era dubbioso sul perchè non mi fossi cambiata.
"Hey ma perchè non sei pronta e da un bel po' che sei qui, che è successo Luce?" cercavo in ogni modo di dire qualcosa ma non mi usciva niente.
"Luce allora ?" Disse Back insistente stava per scoprire tutto.tutto ciò che avevo cercato di nascondere ora tutti l'avrebbero scoperto persino lui una persona davvero importante per me.
"Perché non può venire in spiaggia ora, deve accompagnarmi alla seduta gliene hai parlato vero Luce?" Wes era vestito di tutto punto davanti alla porta della mia stanza.
Back si voltò verso di lui e poi guardò me, aspettava che io dicessi qualcosa.
"Già mi ero dimenticata di dirtelo, avevo paura che ti arrabbiassi" dissi cercando lo sguardo complice di Wes.
"E perchè mai, siamo tornati amici non deve più essere geloso di me" disse Wes entrando e spintonando Back che era rimasto sulla soglia e mi venne incontro mettendo il suo braccio intorno alle mie spalle.
"Già siamo tornati amici, beh...allora..." mi dispiaceva non poter stare con lui ma questo era molto meglio di dirgli la verità.
"...ci vediamo dopo alla festa" disse Wes chiudendo quasi la porta in faccia a Back.
"Allora? Non mi ringrazi neanche?" mi avvicinai alla finestra per vedere Back deluso salire in auto e andare via.
"Sciuramente quello che stai vedendo e molto meglio di dirgli la verità che tu nascondi" disse Wes sedendosi sul divano con i piedi sul tavolino.
"Sta zitto Wes" dissi chiudendo le tende della finestra, non potevo di certo mentire ogni volta che lui voleva andare a mare.
"Ok, la pianto, non mi interessa quello che hai da nascondere ma penso sia il momento di andare"
"andare dove?" appena sentii la frase di Wes alzai gliocchi di scatto, pensavo che l'avesse fatto solo per coprirmi invece era vera la sua bugia.
"Prendi il giaccone, andiamo a fare questa stupida riunione e poi torniamo qui"
In macchina Wes non disse nulla su dove stavamo andando, ne su che gente avremmo incontrato una volta arrivati lì, mi guardò soltanto una volta poi nulla più.
La struttura era alta e di colore rossiccio, sulla facciata c'era scritto Dipendenza o qualcosa del genere, era un centro di riabilitazione per i dipendenti, c'erano dipendenze davvero strane e altre che erano addirittura orribili.
"Signorino Wes" un infermiera, era giovane sulla ventina, si avvicinò a Wes ancheggiando e si piazzò davanti mettendo in bella mostra il suo bel decolté.
"ciao Meriline, in che stanza devo aspettare sta volta?"
"Che intendi con che stanza aspettare?" disse slacciandosi ancora di più la camicetta bianca già troppo striminzita per lei.
"Il dottore Meriline, solo il dottore" disse cercando di sbirciare sul suo foglio , fu solo allora che lei si accorse di me.
"E lei chi é" disse l'infermiera con aria disgustata.
"Lei è Luce...la mia ragazza, ora mi dici dov'è il dottore" Meriline spalancò gli occhi e poi scoppiò in una risata.
"Lei la tua ragazza? Andiamo Wes è così grassa, non ha neanche un po' di seno e quelle felpe orrende andiamo chi è che le..." avete mai avuto la soddisfazione di vedere la persone che odiate ricredersi su tutto quello che dice, di avere la soddisfazione di dire ' ecco beccati questo' beh quel giorno per la prima volta ebbi la soddisfazione di vedere una stupida tigre diventare un micetto. Sapevo che quello che stavo per fare era sbagliato ma lui mi aveva paragonato alla sua fidanzata, eravamo fuori città in un centro di riabilitazione nulla sarebbe uscito da lì.
Mi avvicinai a Wes e mentre quella papera rideva ancora lo baciai, e non un semplice bacio un bacio con la lingua cosicchè quella stupida si rendesse conto di quanto non fossi una sempliciotta come mi stava descrivendo. Presi la mano di Wes che intanto continuava a baciarmi e la lasciai scorrere lungo il mio sedere.
"Ora me la dici la stanza , per favore, grazie " dissi una volta staccata da Wes.
"stanza 18" e subito si volatilizzò, mi diressi verso la stanza lungo un corridoio stretto e buio mentre Wes rimase al centro della stanza come un pupazzo di natale.
"Andiamo prima che torni" urlai, lui subito ritornò in se e iniziò a seguirmi, lungo i corridoio c'erano così tante stanze, sembravano celle, tutti i pazienti erano vestiti con un camice bianco e nelle stanze c'era solo un letto su cui riposare nulla più.
La stanza 18 era alla fine del corridoio, era diversa dalle altre era una porta rossa dove c'era scritto un nome di un dottore Simon Creewed, Wes si fermò lì e senza bussare aprì la porta come se fosse a casa sua, la stanza era vuota faceva un gran freddo lì a causa della finestra aperta. Fu solo quando la porta si richiuse alle mie spalle che ripensai a quello che avevo appena fatto era un errore, un grandissimo errore ma vedere la faccia di quella stronzetta sconvolta non lo rendeva più così grande. Wes si sedette sulla poltrona e io feci lo stesso.
"Wes...io..." cercai di spiegare quello che era successo ma a quanto pare la ragazza sfacciata che poco fa aveva fatto tutto quello spettacolo sembrava essersi volatilizzata nel nulla.
"Si lo so, lo so voi ragazze siete tutte identiche va tutto bene davvero" in quell'istante il medico entrò, non era come lo immaginavo era un ragazzo sulla trentina ma era davvero bello.
"Ciao Wes, come stai oggi?" non so con quale faccia stessi guardando quel dottore sexy ma sicuramente una faccia strana era perchè Wes se ne accorse subito.
"Si, tutto bene..." non gli diede il tempo neanche di finire la frase che il dottore si presentò.
"Io sono Simon il dottore di Wes e tu sei?" una voce davvero profonda cosa potevo immaginarmi da un tipo così, dovrei tenere più a freno gli ormoni.
"Sono Luce e sono..."
"...la mia ragazza" disse Wes rovinando tutto, il dottore sorrise e si sedette dietro la scrivania, si notava subito quanto ordinato fosse, di come ogni penna fosse al suo posto, di quanto il suo camice fosse perfetto senza nessuna macchina ne spiegazzato.
"Dimmi Luce Wes è geloso di te?" guardai subito sul viso di lui, e come diamine avrei dovuto saperlo non era mai stato fidanzato con nessuno.
"Diciamo che a Wes...piace molto...conoscere tanta gente quindi non credo che sia così tanto geloso"
"Oddio mio" disse Wes scoppiando a ridere e mettendosi le mani davanti alla faccia.
"Perchè ridi Wes?" disse il dottore appoggiandosi alla scrivania con le mani giunte.
"Perchè non è la verita, quando una cosa è mia nessuno deve toccarla neanche se è la persona a cui voglio più bene al mondo"
"Come il tuo migliore amico, giusto?"
"si, proprio lui" n quell'istante Wes si voltò verso di me, non ci avevo pensato ero così fissata sulla bellezza di quel dottore che non avevo neanche fatto caso a quello che dicevo.
"Dimmi Wes quante bottiglie hai bevuto questa settimana ma sopratutto quante ne hai fumate?"
"3 canne in un giorno e 5 bottiglie di vodka, o almeno credo che fosse vodka, sentivo soltanto che bruciava ogni volta che mi scendeva in gola" il dottore segnò quei dati su un taquino e poi prese in mano una cartella su cui c'era scritto il nome di Wes.
"Ho qui le analisi che hai fatto e sai com'è la situazione" Wes abbassò lo sguardo e si mise una mano davanti al viso per non farsi vedere.
"Io...qual'è la situazione?" chiesi spaventata al medico.
"Wes a causa della dipendenza dell'alcool ha problemi al fegato e se dovesse aggravarsi ancora di più potrebbe rischiare un intervento e il fegato è un organo fondamentale ed estremamente delicato"
"e nonostante ciò tu continui a bere, sapendo che potressti rischiare la tua vita" dissi alzandomi, non potevo crederci che Wes nascondesse tutto ciò.
"Non facciamo scenate ok, avrei fatto meglio a non portarti"
"no, invece io sono qui e non permetterò che tu ti distrugga da solo, cosa dobbiamo fare per..."
"Wes lo sa, prendere determinate medicine e essere impegnato in qualche sport o qualche attività extracurricolare che lo tenga impegnato e lontano da qualsiasi bottiglia o canna"
"Sarà così, ci penserò io..."
"tu non devi pensare proprio a niente me la cavo da solo, come ho sempre fatto"
"Mi hai coinvolto ormai Wes ci sono dentro" strappai il foglo delle ricette delle medicine che Wes avrebbe dovuto prendere da mano al dottore e me lo misi in tasca.
"So come la pensi tu Wes l'alcool e il sesso ti fanno stare bene ma per quanto ancora potrai continuare così, questo modo di fare tutto da solo senza nessuno che ti aiuti peggiora ancora di più la tua condizione"
Wes guardò prima me e poi il dottore ma non disse nulla.
"E tu Luce cosa ne pensi dell'alcool? Lui te ne hai mai parlato"
"Gli serv soltanto per dimenticare la rabbia o il rancore che prova in quel momento ma poi quando la sbronza gli passa si rende conto che tutto quello che provava c'è ancora e che si e solo assopito e si sente vuoto.
L'alcool è solo un arma distruttiva, non fa ragionare, non permette di vedere la realtà così com'è così come anche il sesso e solo il fuoco del momento poi passerà come tutto, ma a differenza dell'alcool non fa così male. Io lo so perchè ha portato la mia famiglia al disastro, ho perso mio padre a causa del sesso e mia madre a causa dell'alcool, ho scoperto una donna e un uomo che non erano i miei genitori erano due sconosciuti. Mia madre tornava a casa tardi, puzzava di alcool, portava uomini a casa e non si ricordava neanche che c'ero io lì in quella stanza accanto.
La mattina dopo non ricordava nulla, si alzava con il mal di testa e si rifuggiava in camera sua per riposare, la sera ricominciava tutto da capo." non mi ero accorta che stessi piangendo ne che Wes in quel momento mi stesse guardando a bocca aperta per quello che stavo raccontanod.
"per questo non voglio che tu ti distrugga perchè io non posso permettere che una persona si distrugga piano piano a causa dell'alcool preferisco vederla morire che vedere che assume giorno dopo giorno un po' della sua morte, arriverai a dimenticarti di tutto , a vivere da solo,a vivere soltanto di notte...tu... tu arriverai a dimenticarti di me e di Back" presi la mia borsa dalla poltrona e corsi via, fuori da quella struttura avevo bisogno di aria, bisogno di respirare e credere veramente a quello che avevo fatto, avevo svelato tutto, avevo abbassato la mia barriera davanti a lui e ora sapeva parte della storia.
Lo vidi uscire e guardarsi intorno, mi stava cercando e subito mi vide in mezzo a quella folla che entrava e usciva.
Mi mise le mani sulle spalle, erano così calde contro la mia pelle fredda, mi rilassai al contatto con esse, mi succedeva soltanto con due persone con lui e con ...Back, non avevo detto la  verità al mio ragazzo ma ad un perfetto stronzo che ne avrebbe sicuramente approfittato per ricattarmi.
"Forza andiamo" salimmo in macchina e Wes non si degnò neanche una volta di guardarmi, soltanto quando ci fermammo lungo la costa, in un parcheggio che si affacciava sul mare mi guardò.
"Che c'è ti faccio pena?" dissi ridendo, la gente appena conosceva la mia storia diceva mi dispiace ma non capiva il reale significato di quelle parole.
"No, soltanto che non smetto di pensare alle tue parole all'intensità con cui le dicevi tutto qui" disse giocando con le chiavi.
"e la verità e ti aiuterò Wes anche se tu mi allontanerai cercherò un modo per aiutarti te lo giuro"
"Anche io non ho avuto una vita facile sai, diciamo che i miei genitori non erano dei migliori e che erano sempre fuori per qualunque cosa e io rimanevo in mezzo alla strada come un vagabondo, a Londra dove vivevo era un quartiere non dei migliori e li ci conoscevamo tutti.
La passione per l'alcool e nata lì, in quel luogo, in quel vicolo e non e mai più andata via.
Bere mi fa sentire lontan da questo mondo, lontano dalla realtà, da questa realtà che diventa più schifosa ogni giorno che passa a volte vorrei solo mettere fine e basta"
"Wes..." dissi prendendogli la mano, quelle parole le pronunciava con così tanto dolore e rimpianto che non riuscivo a non pensare a quanto avesse sofferto e a quante cose nascodesse del suo passato.
"...non devi dire così, ci sono i ragazzi, c'è Back e tutti ti vogliono bene"
"Lo so che ci sono ma per quanto ancora durerà questo dolore che provo dentro? Per quanto ancora dovrò bere per dimenticare il passato, non potrò mai avere una famiglia, una vita normale finchè tutto questa rabbia e odio non mi avranno lasciato" posò la testa allo schienale.
"Perchè sei qui Luce?" disse infine.
"Perchè io so che oltre a quella maschera che porti c'è il vero Wes e perchè nonostante non ci sopportiamo io non permettere che Back ti perdi" era la verità quella che stavo dicendo? Era davvero perchè non volevo che Back perdesse il suo migliore amico o era perchè io non volevo perderlo. Per quante volte avessimo litigato, per quante volte mi avesse ferita lui ...aveva qualcosa che mi attraeva.
Ci guardammo negli occhi e Wes mi tirò verso di lui, gli salii a cavalcioni e in un attimo i nostri nasi erano uno contro l'altro, perchè mi sentivo così con lui la Luce serena e tranquilla che ero non avrebbe mai fatto questo sapendo che è fidanzata ma la Luce che diventa quando e con Wes è sempre imprevedibile.
"Wes..." dissi toccandogli il viso " ...non possiamo"
"lo so" disse semplicemente e mi lasciò andare a sedermi al mio posto.
"Sarà meglio tornare a casa, Back ti starà aspettando" mise in moto la macchina e ripartì verso casa.
"Back non se lo merita e tu lo sai" dissi cercando di farlo parlare.
"Lo so, ma non tradirei ma il mio migliore amico con la sua ragazza neance se fosse la più sexy del mondo lo conosco da quando siamo piccoli non potrei mai ferirlo così"
"Cosa?"
"che vuol dire cosa?"
"No, nulla scusa"
Percè Back aveva mentito perchè lui e Wes dicevano cose completamente differenti l'una dall'altra, c'era qualcosa sotto, qualcosa che avrebbe fatto male una volta svelata.

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