Avevo passato l'intera notte accanto a lui, non so perchè ma continuava a delirare a dire cose senza senso, ripeteva in continuazione cornacchia, cornacchia e appena sentiva il calore della mia mano sulla sua spalla sembrava calmarsi, come se lo stessi cullando e tranquillizandolo.
Quando il sole era sorto illuminando la piccola stanza che era decisamente in pessime condizioni, la porta si era aperta e da lì ne era entrato Cody con Dylan al seguito anche loro avevano una pessima cena come se anche loro non avessero dormito.
"Ti conviene andarti a riposare almeno un po?" disse Cody mettendomi una mano sulla spalla, avevano certe occhiaie, come se avessero passato tutta la notte a rimediare ai casini combinati da Wes. Non avrei voluto abbandonarlo ma avevo davvero bisogno di dormire, di riposare almeno quelle due ore che mi rimanevo altrimenti avrei dormito a lezione e dopo il richiamo del preside e la punizione che avevo avuto più il brutto voto non ero nelle condizioni di poterlo fare.
"Ok" dissi semplicemente alzandomi, la testa mi faceva male e infatti quando mi alzai vacillai un po ma le mani forti di Dylan mi afferrarono giusto in tempo prima che cadessi a terra.
"Ti accompagno a casa" disse Dylan tirando fuori le chiavi di casa e facendo un segno a Cody che si sedette sulla sedia accanto al letto dove io avevo passato l'intera notte, avrei tanto voluto gettarlo a terra e dirgli che sarei rimasta io accanto a lui finchè non si fosse svegliato ma non potevo davvero rimanere, il sonno era davvero troppo.
Quando entrai nella Mercedes di Dylan , non so se fosse per il sediolino che mi invitava a stendermi o l'odore della macchina nuova ma appena richiusi lo sportello caddi in un sonno profondo, l'ultima cosa che ricordai era la voce di Wes che chiama Cornacchia.
Quando mi svegliai erano le due del pomeriggio, gli occhi mi bruciavano ancora e la testa faceva ancora male avevo davvero bisogno di prendere qualcosa per farmela passare e mettermi a studiare, chissà cosa penseranno i professori dopo tutte queste assenze in classe. Mi alzai piano dal letto mettendo uno dopo l'altro i piedi sul pavimento freddo, mi accorsi solo dopo che mi guardai allo specchio che avevo il pigiama e che i vestiti sporchi erano nella cesta del bucato, mi diressi in cucina per prendere qualcosa che avrebbe calmato il mio mal di testa. Quando aprii la porta trovai una figura che metteva mano alle padele che erano sul fuoco, l'odore dei pancake mi invase il naso e lì accanto a lui c'era anche lo sciroppo d'acero il mio stomaco si fece sentire producendo un rumore vergognoso del quale la figura che stava cucinando se ne accorse.
Wes si voltò, i suoi occhi ancora iniettati di sangue a causa della sera precedente, i vestiti stropicciati e sporchi, aveva anche qualche pezzo di vetro attaccato ai vestiti e le mani piene di ferite.
"Che ci fai tu qui?" gli occhi al solo pensiero di quello che era successo ieri sera, delle parole che aveva detto mentre dormiva mi si riempirono di lacrime ma cercai di nasconderlo abbassando lo sguardo e avvolgendo il corpo nella felpa che mio padre mi aveva regalato prima di partire e diciamocelo con le taglie mio padre non va tanto d'accordo.
"Ti ho preparato la colazione e..." sedendomi sulla sedia vidi il biglietto stropicciato che era poggiato sul tavolo,la scrittura era sicuramente quella di Demi.
"Abbiamo parlato noi con i prof, sta tranquilla e riposati " firmato le tue coinquiline:
"...Selena e demi ti hanno lasciato un biglietto" era in imbarazzo come se qualcosa non andasse.
"Lo so lo vedo" dissi gettandolo nella spazzatura; ero stufa marcia di lui compariva ogni volta dal nulla e il motivo era sempre vago. Avevamo litigato e ora lui era ritornato, Wes non era ne bianco ne nero, ne buio ne luce, lui era entrambi e questo dipendeva dal suo carattere, tutto ciò che ha dentro lo porta a confondersi perchè mentre pensa di fare la cosa giusta poi cambia idea.
"Ok Wes cosa ci fai davvero qui?" dissi mettendomi con le braccia incrociate, ormai le mie foto con la gelatina verde che mi cadeva dai vestiti e dalla testa era dovunque.
Smise di cucinare, lanciando il cucchiaio e le pentole nel lavandino. Era confuso, imbarazzato, pensieroso di solito Wes era sempre sicuro sul dafarsi era dopo che una totale confusione a lui piaceva davvero far star male le persone.
"volevo ringraziarti e ..." si sedette accanto a me con le mani sul viso, c'erano così tante croste e sangue che si era seccato non era neanche tornato a casa a sistemarsi era corso direttamente qui.
"Wes calmati" dissi prendendogli la mano, stava tremando, il viso era rosso e gli occhi erano così lucidi, come se da un momento all'altro stesse per crollare. La sua mano era così diversa da quella di Back, così ruvida al tatto, con croste e calli sparsi. Lui era l'opposto della perfezione.
Ma c'era qualcosa nel tocco della sua mano che mi trasmetteva un qualcosa, che mi trasmetteva una sensazione nuova qual'era dispiacere? nostalgia? C'era qualcosa in quegli occhi che mi spaventava, dietro di loro c'erano così tanti segreti.
"Wes puoi parlare con me" dissi avvicinandomi a lui e stringendomi al suo braccio, non si mosse non mi disse nulla, anzi si appoggiò alla mia testa.
"Perchè l'hai fatto Luce?Come fai a perdonare e a dimenticare così facilmente?" cercai di alzarmi per guardarlo in viso ma lui non me lo permise e a me andò bene. Wes aveva bisogno di aiuto.
"Io non perdono e dimentico facilmente Wes ma riesco ad andare avanti, andare avanti però Wes ha sempre un prezzo e come se ti dessero un pugno nelle stomaco ogni mattina perchè quando ti guardi allo specchio quando guardi il tuo riflesso nello specchio sai che quella persona ha qualcosa dietro che nasconde, qualcosa che fa male, che ceca di nascondere mostrando una persona totalmente diversa, una persona che ha una vita perfetta che sorride nonostante le difficoltà ma dentro di se sai che non è così. "
"Ma io non riesco a dimenticare ho nella testa sempre quella storia,ho nella testa lei è ..." si accorse solo dopo.che stava parlando troppo perciò cambiò espressione e si rabbuiò di nuovo.
"Wes puoi parlare con me, davvero io...sono venuta da te ieri perchè non sopporto ciò che l'alcool fa alla gente, ti distrugge dentro, pezzo dopo pezzo. Ho visto un intera famiglia distruggersi a causa dell'alcool, ha fatto male , davvero tanto vederla crollare." le lacrime scendevano lungo le guance se solo avesse saputo che quella famiglia era la mia cosa avrebbe pensato di me.
Allungò la mano verso il mio viso e mi asciugò le lacrime, il suo pollice era ruvido contro la mia pelle. "Ti prego Luce, non piangere"
"Devi promettermi che non berrai più Wes, che qualunque cosa accada l'alcool sarà l'ultimo dei tuoi pensieri. Ti saresti potuto ferire o ferire altri intorno a te, ti prego Wes"dissi poggiando la testa sul suo braccio quella posizione mi piaceva così tanto, il suo braccio era davvero grande e muscoloso.
"Io non posso smettere di bere Luce, ho una vera e propria dipendenza, non riesco a smettere di pensarci e come se ti piacesse un ragazzo e non smettessi mai di pensarci, l'alcool fa lo stesso con me"
Mi strinsi ancora di più al suo braccio, le lacrime scesero di nuovo più forti e più intense, anche se si era comportato male con me Wes non meritava di farsi del male con l'alcool.
Rimasi in silenzio e lui continuò a parlare "Cody dice che devo andare da un terapista, mi dice ogni giorno di andare a partecipare a una di quelle strane riunione dove ognuno racconta la sua storia sul bere ecc...ma io non riesco ad andarci da solo". Wes era così fragile in quel momento non avevo mai conosciuto questa sua parte, il Wes cattivo e prepotente in quel momento era a centinai di chilometri di distanza almeno per ora, sapevo che prima o poi sarebbe tornato e tutto questo sarebbe stato dimenticato.
Allungai la mano sulla sua, non riuscivo a fare almeno del contatto con la sua mano e lui me la strinse con tutta la sua forza, quasi mi fece male.
"Ti ci accompagno io Wes, verrò con te dovunque se ne avessi bisogno però ti prego non bere più" dopo essermi così esposta con lui, Wes avrebbe capito sicuramente che qualcosa in me non andava bene e avrebbe sicuramente indagato al contrario delle ragazze.
"Ok Luce, te lo giuro" i nostri visi erano a un palmo di mano di distanza, quei suoi occhi lucidi erano ancora più belli di quanto sembrassero, notai che negli occhi Wes aveva anche delle pagliuzze verdi che lo rendevano speciale e unico, lui lo era davvero nel suo modo di fare.
"Penso che tu debba mangiare altrimenti si raffredderanno sul serio" disse alzandosi dalla sedia e avvicinandosi alla cucina, che situazione imbarazzante. Mi servì la colazione e poi si sedette sul divano a fissarmi mentre mangiavo e avevo davvero fame.
"Mi dispiace per essermi comportato da coglione l'altro giorno, per il fatto della gelatina..." fu una cosa meccanica mi toccai subito un ciuffo di capelli mi ci erano voluti almeno tre docce per togliermi tutta quella roba appiccicosa da dosso, lui vide quel gesto e si mise a ridere sotto i baffi.
"Me lo sono meritato Wes, dopo quello che e successo tra te e Back ..." la sua espressione sentendo il suo nome cambiò subito.
"Chissà come era arrabbiato ieri sera dopo il mio comportamento"
"Da uno a dieci, direi undici" lanciandogli un po' d'uva che lo colpì giusto in faccia, si alzò dal divano e venne verso di me con aria di sfida. Presi un grappo d'uva e strappai i chicchi d'uva uno a uno e glieli lanciai addosso colpendolo sul petto ma lui avanzava finchè non mi prese e mi gettò sul letto facendomi il solletico dovunque, ridemmo davvero tanto quel giorno entrambi fino a che non ci ritrovammo senza fiato e di nuovo quella situazione i nstri nasi si toccavano, sentivo il suo respiro sul mio viso. Le sue labbra erano a breve distanza dalle mie, e di nuovo quella sensazione di sentirlo vicino mi attanagliò lo stomaco, Wes si avvicinò e pensai che quello che stava per fare era sbagliato, decisamente sbagliato ma non mi mossi da quella posizione, perchè qualcosa dentro di me lo voleva davvero quando la porta della cucina si aprì e si sentirono le voci di Selena e Demi insieme ad un altra ....Back. I suoi occhi scattarono e si spalancarono allo stesso tempo, sentii i passi veloci di Back rieccheggiare sul pavimento per raggiungere la mia stanza, Wes si alzò e si mise in piedi accanto al letto mentre io mi sistemavo i capelli scombinati. Io e Wes da soli in una camera cosa avrebbero pensato, conoscendo la reputazione di Wes?
Quando Back aprì la porta aveva un sorriso stampato sulle labbra appena voltò il viso verso il latro del letto e vide il suo migliore amico con la maglietta tutta spiegazzata si rabbuiò subito e i suoi occhi si spalancarono.
"Che cosa ci fai tu qui?" fu la prima volta che vidi Wes a disagio e senza parole, perciò dovevo trovare una soluzione.
"Mi e venuto a ringraziare per ieri sera e..." Back sbattè la porta e la chiuse a chiave, la sua espressione di quel momento cossì pieno di rabbia e di gelosia mi ricordò coì tanto qualcosa, una scena che avevo già vissuto, quei suoi occhi così dilatati mi ricordavano una persona.
"Mettiamo in chiaro le cose Wes, devi starle alla larga ci sono almeno altre cento ma che dico mille ragazze in questa maledetta università perchè devo continuamente trovarti con lei o sapere che stavi con lei, avanti spiegamelo"
"Sono venuto semplicemente a ringraziarla e a chiderle scusa.."
"Scusa? Davvero, l'ho sentito così tante volte uscire questa parola dalle tue labbra che ormai e diventato un tabù le tue scuse non valgono nulla, le tue scuse equivalgono alla figuraccia che le hai fatto fare in classe davanti a tutti, la gelatina che le copriva tutto il corpo e la punizione che ha avuto"
"Che abbiamo avuto" precisò Wes, ed eccolo qui la sua barriera era tornata, quel Wes montato e pieno di se.
"Wes te lo dico un ultima volta devi stargli lontano altrimenti la prossima volta.."
"Altrimenti che farai mi picchierai, mi darai un pugno" Wes si fece avanti mostrando i suoi muscoli.
"Ne vuoi uno adesso Wes?" anche Back si fece avanti mostrando i suoi muscoli, erano fronte contro fronte e si stavano sfidando, sapevo che Wes avrebbe perso le staffe.
"Ok ora basta!" i due si voltarono insieme verso di me, si erano davvero dimenticati che ero lì con loro e che sentivo tutto?
"Tu non puoi decidere con chi devo o non devo parlare" dissi puntando il dito verso il petto di Back per allontanarlo da Wes.
"e tu..." dissi voltandomi verso Wes " non farmi più uno scherzo del genere perchè ti giuro che la prossima volta te la farò pagare davvero la prossima volta e non ci sarà più la possibiltà di dirmi scusa ok?"
"Te lo giuro Luce, ma non posso prometterti che il tuo ragazzo non si beccherà qualche bel pugno in faccia"disse Wes uscendo dalla porta.
"Che grandissimo stronzo" disse sbattendo la porta, con quella botta sembrava che da un momento all'altro potesse rompersi.
"Non voglio che tu passi del tempo con lui Luce, sarebbe capace di convincere un angelo a vendere l'anima al diavolo, sai quante volte gliel'ho visto fare con le ragazze"
"Beh allora sarà un problema perchè mi sono offerta di accompaagnarlo in terapia e tu non puoi fare niente per impedirmelo" dissi cercando di uscire da quella stanza, il suo modo di comportarsi era così da...presuntuoso come se lui comandasse la mia vita, era il mio ragazzo si ma non era mica mio padre. Mentre stavo per uscire dalla mia camera lui mi prese per il braccio e me lo strinse tanto da farmi male "Dove stai andando?"
"Back lasciami mi fai male" dissi cercando di staccarmi da lui che intanto continuava a stringere sempre più forte.
"tu non puoi comportarti così tu sei la mia ragazza e fai quello che dico io" disse stringendo sempre più forte.
"Back lasciami!" urlai così forte che la gola iniziò a bruciare, la porta si spalancò e sulla soglia c'erano Demi, Selena e...Wes, pensavo se ne fosse andato.
"che c'è sei diventato sordo lasciala andare Back" Demi e Selena avevano i visi terrorizzati ma per fortuna c'era Wes altrimenti davvero avrei avuto paura della persona che avevo davanti.
"Starne fuori Wes, gira quel culo ed esci dalla porta"
"Non le farai del male Back non questa volta, non te lo permetterò" ma di cosa stavano parlando perchè Wes diceva non questa volta?
"ora mi hai rotto davvero" back mi spinse verso le ragazze e diede un pugno in faccia a
Wes, il sangue iniziò a scorrere dal naso che si toccò a causa del dolore ma subito ricambiò il pugno spaccando il sopracciglio di Back che andò a sbattere contro l'armadio rompendo il vetro.
Eravamo solo tre ragazze, con due ragazzi che si stavano prendendo a botte ed erano uno il doppio dell'altro mettersi in mezzo significava prendere un calcio o un pugno nello stomaco.
"ma che sta succedendo qui?" oh no, quella voce rimbombò per la stanza richiamando l'attenzione dei due ragazzi che erano entrambi in un bagno di sangue.
"LUCE, MI SPIEGHI CHE COSA SUCCEDE!" mio padre era sulla soglia della porta e aveva le vene del collo gonfie e il viso interamente rosso stava per scoppiare.
"ciao papà" i due ragazzi si guardarono in faccia e subito si alzarono.Non so quale fosse la scena più imbarazzante di quella giornata vedere mio padre che mi richiamaa davanti a tutti oppure vedere mio padre che urla contro Wes e Back.
"Lei e mia figlia e nessuno di voi due zucconi la merita davvero e se si fosse fatta del male, se le avesse fatto male mentre vi stavate picchiando? Siete solo degli imprudenti nessuno dei due la merita davvero..." Wes alzò la mano per intervenire, per mettere in chiaro che lui non voleva stare con me ma mio padre non lo prese neanche un po' inconsiderazione.
"...ora mi spiegate perchè vi stavate picchiando? Chi inizia?Tu capelli biondi? O tu naso rotto?" disse indicando Wes, in realtà davvero doveva farsi vedere quel naso si era gonfiato ed era divenatato di un colore violaceo.
"Lui non mi permetteva di parlare con Luce in pace" iniziò Back inidicando l'amico che gli stava accanto e lo stava fulminando con lo sguardo.
"Tu la stavi facendo male , gli stavi stringendo il braccio e sei il suo ragazzo non dovresti neanche mettergli le mani addosso..." disse Wes alzandosi.
"e tutta colpa tua se io e lei abbiamo litigato ci sei sempre tu di mezzo, io sono il suo ragazzo non tu, io devo stare con lei..." continuò Back anche lui alzandosi.
"Un momento vuoi dirmi che tu" disse indicando Back " sei il ssuo ragazzo?"
Back annuì ovviamente, penso che quella giornata peggio di così non sarebbe mai potuta andare.
"Tu hai un ragazzo e non mi hai detto nulla?" mio padre era di nuovo rosso in viso.
"Lui non lo sapeva ?" disse Back confuso.
"No, non te l'ho detto perchè sapevo che ti saresti preoccupato visto che stiamo così lontani da casa, che mi avresti fatto una predica assurda e che mi avresti chiamato ogni ora del giorno per sapere come stavo, perchè certe cose non devono per forza essere dette"
"Non devono per forza essere dette? Luce io sono tuo padre tu devi dirmi tutto, non devi permetterti mai più di mentirmi o dirmi bugie, io sono tuo padre e merito di sapere tutto sopratutto dopo quello che ho fatto per te..."
"Tu" dissi puntando un dito contro il petto di mio padre davanti a tutti " non devi neanche permetterti di trattarmi così, di dire che tu hai fatto di tutto per me perchè non e così. Tu sei mio padre hai ragione ma ricorda che un padre lo si e per sempre non come hai fatto tu che mi hai abbandonata lasciandomi in quell'inferno, raccontando a me e tua moglie tante bugie solo per scoparti una segretaria più giovane, tutto quello che e successo alla nostra famiglia caro padre e tutta colpa tua " presi il cellulare dal comodino e uscii fuori di casa.
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Sei Solo Mia
Storie d'amoreLuce appare come una ragazza bella, simpatica, divertente,felice ma nasconde dietro di se un passato oscuro che la perseguita dovunque va...fino a quando incontra Wes. Wesley, detto Wes, é il classico ragazzo sexy e famoso della scuola che tutte le...