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Back era passato in camera mia a prendermi come aveva promesso, quando le ragazze avevano  aperto la porta e se lo erano trovato davanti in tutta la sua bellezza erano rimaste a bocca aperta mi ci era voluta tutta la mia forza di volontà per non ridere davanti alle loro facce.Continuavo a pensare, sopratutto dopo la serata passata con lui, che Back fosse quel principe azzurro che mia madre mi raccontava nelle favole, era la perfezione scesa in terra, il ragazzo ideale per tutte ma nonostante avessi il ragazzo più carino di sempre non riusscivo a smettere di pensare a Wes, a quella sua frase, perchè era meglio non conoscerlo?Perchè dovevo stare lontana da un tipo ammaliante come Back?Che cosa aveva di sbagliato lui?
Quando Back mi riaccompagnò a casa era abbastanza tardi perciò non mi meravigliai quando rientrai in stanza e le ragazze stavano dormendo nelle loro camere, quella frase non riusciva ad uscire dalla mia testa, il tono di voce con cui l'aveva pronunciata e il suo corpo che era teso fino all'ultimo muscolo, Wes era veramente un ragazzo molto strano, i suoi cambiamenti di umore, i suoi sguardi e quegli occhi, quegli occhi sembravano parlare da soli erano spenti come se gli mancasse qualcosa, una luce si era spenta in essi nonostante fossero così belli.
All'improvviso il telefono che avevo poggiato sul comodino iniziò a vibrare, il nome di mio padre apparve sullo schermo era tutta la giornata che continuavo ad evitarlo.
"Luce Margaret May dove sei finita è tutta la giornata che provo a chiamarti?"la voce di mio padre era molto alterata, e già stavo immaginando la sua faccia mentre mi parlava a telefono, seduto sulla poltrona nel suo studio di sopra, lontano da Mary che stava dormendo e che aveva bisogno di riposare.
"Ero impegnata" risposi già era preoccupato per quello che mi era successo quella settimana se gli avessi raccontato che avevo conosciuto un ragazzo e che mi aveva invitata ad uscire mi avrebbe fatto il terzo grado e si sarebbe preoccupato ancora più del dovuto.
"Luce, sai che ti conosco bene vero? Sei mia figlia so quando menti e quando dici la verità quindi adesso sciogli quelle dita che adesso tieni incrociate dietro la schiena e dimmi la verità"
Era qualcosa di impressionante, per quanto mi avesse fatto male aveva recuperato tanti punti in quell'anno passato insieme, aveva imparato a conoscermi, quando eravamo nel salotto i primi tempi e io non avevo assolutamente voglia di parlare con lui o meglio non sapevo come inizare una conversazione con lui, avevo i suoi occhi fissi su di me , mi fissava, mi studiava. Aveva imparato a capire quando ero trsite, quando ero felice, quando pensavo a mia madre e ogni volta si era sempre impegnato per rendere quel momento migliore.
"Papà, ora non ti arrabbiare..." sentivo il suo respiro accellerarsi dal telefono, non avevo mai avuto un ragazzo e non sapevo come mio padre avrebbe reagito a quell'affermazione.
"Luce ti prego parla sai che puoi dirmi tutto" beh meglio dirglielo adesso tanto in ogni caso sarebbe venuto a scoprirlo, sarebbe stato capace di corrompere le mie coninquiline per scoprirlo.
"Un ragazzo mi ha invitato ad..." non mi fece neanche finire la frase che sentii tossire dall'altra parte, come se stesse per strozzarsi da un momento all'altro.
"Papà, tutto bene?" ci fu un minuto di silenzio, continuavo a guardare il display per vedere se  la chiamata era ancora attiva finchè finalmente non sentii la voce di mio padre.
"Chi è?Dove siete andati?Luce non pensi che sia troppo presto per avere un ragazzo?" una raffica di domande a catena, arrivai al punto che non ricordavo neanche la prima.
"Papà siamo solo usciti a prendere qualcosa non c'è ancora niente di serio..." non so per quanto stetti in silenzio, ma in quel momento l'immagine dei pettorali di Back che comparivano sotto la maglia era molto più interessante di quella chiacchierata imbarazzante tra me e mio padre.
"Peter lasciala in pace!" una voce femminile interruppe i miei pensieri facedomi ritornare alla realtà era sicuramente Mary quella voce, non dubitavo più di mio padre ormai, o dell'amore che provasse per quella donna, loro erano davvero perfetti insieme anche se diversi totalmente.
La diversità forse e quella che unisce due persone, si completano a vicenda un pezzo di lei aiuta un pezzo di lui e viceversa. La diversità è il vero amore.
"E ancora una bambina non può uscire  con il primo sconosciuto che capita" mio padre non sapeva tenersi niente in boccaa, c'era una risposta pe tutto, lui riusciva sempre a rispondere.
"Una bambina? Peter ha 19 anni, e all'università ed e una ragazza stupenda e normale che altri ragazzi si interessino a lei." all'improvviso ci fu una discussione molto accesa tra mio padre e Mary nessuno mollava la presa, era di me che stavano parlando.
"Papà credo sia meglio che vada a dormire, ci sentiamo domani eh buonanotte" prima che potesse ribattere altro spensi la teelefonata non ne potevo più quella giornata era arrivata al limite per me.
Mentre stavo per chiudere gli occhi all'improvviso il telefono vibrò di nuovo, mio padre non aveva mollato la presa alla fine eh, presi il telefono per rispondergli e dirgli che ero stanca e andavo a dormire quando all'improvviso sul display comparve un numer sconosciuto.
"Grazie per la bella serata e non preoccuparti per lo studio sarai la prima della classe" la frase finiva con un cuore e il messaggio era firmato da Back.
Mi venne spontaneo rispondere "Chi devo ringraziare per questo messaggio Demi o Selena? Chi delle due ti ha dato il mio numero?"
Non so se stesse con il telefono in mano e stesse aspettando la mia risposta ma la risposta arrivò immediatamente.
"Beh, diciamo che me l'hanno dettato entrambe" la frase era seguita da una faccina che sorrideva.
"Dimmi la verità ti hanno convinto loro a farti mandare questo messaggio giusto?" quelle due erano qualcosa di eccezzionale nel persuadere una persona.
"Mi hanno dato una spinta, ci avevo già pensato ma non ne avevo il coraggio di farlo"
"Beh, sono contenta che tu l'abbia fatto"
Parlare con lui era semplice, anche attraverso uno schermo mi faceva ridere, e per me ridere era importante, Back era davvero un ragazzo speciale che mi faceva stare bene e quando stavo con lui i problemi che mi tormentavano sembravano dissolversi, lo conoscevo da poco ma so che in lui c'era qualcosa che mi attraeva tantissimo.
Rimanemmo a parlare tutta la notte, penso di essere crollata alle quattro del mattino.
Quando la sveglia alle sei iniziò a suonate alzarmi per me fu proprio uan tortura, avevo soltanto due ore di sonno e adesso avevo bisogno soltanto di almeno sei tazze di caffè per affrontare questa giornata.
Demi e Selena erano già sveglie quando aprii la porta della cucina, come era possibile che quelle due sembrassero due modelle uscite da un articolo di giornale alle sei del mattino e io uno zombi di The Walking Dead.  Appena aprii la porta entrambe all'unisolo si voltarono verso di me, no non adesso non ho bisogno di altre domande.
Cercai di svignarmela , di ritornare in stanza il prima possibile ma quelle due erano troppo furbe  e veloci Demi era già davanti alla porta per bloccarmi, l'unica via di uscita era la pota di ingresso ma con quel pigiama non potevo di certo uscire fuori. Fui costretta a raccontargli tutto, dei messaggi, della serata, delle biblioteca e della chiamata imbarazzante di mio padre.
"e cotto di te, lo sapevo il modo in cui ti guardava in quel bar sapevo che gli saresti piaciuta" Selena saltellava per la casa mentre teneva il mano il mestolo per girare la pasta per fare i pancake, Demi invece stringeva un cuscino in mano e rideva anzi a guardarlo meglio sembrava lo stesse stritolando. All'improvviso qualcuno bussò alla porta erano soltanto le sei del mattino chi era sveglio a quell'ora, Demi si alzò dal divano per andare ad aprire la porta. Apparvero Cody  e Dylan sulla soglia, ma c'era anche un atra persona dietro di loro subito pensai a Back, Selena e Demi avveno raccontato che loro tre erano compagni di stanza insime a Wes. Perciò non ci pensai su due volte e corsi in bagno a preparami, avevo bisogno di un miracolo per essere stupenda ma presentabile potevo riuscirci. Infilai dei jeans lunghi neri strappati sulle ginocchia e una canotta grigia che mostrava il regiseno nero di pizzo che avevo da sotto.
Vi e mai capitato di avere una delsuione pazzesca? Di pensare di stare per ricevere qualcosa di assolutamente magnifico e poi non e cosi? Vi e mai capitato che vi venisse regalato un uovo di cioccolato grandissimo e subito inizi a fantasticare su quello che c'è li dentro e alla fine e una stupidaggine mai vista prima, la vostra faccia sarebbe identica alla mia perchè quando aprii la porta immaginando di trovarmi davanti dei capelli biondi e degli occhi azzurri mi trovai tutt'altra cosa. Wes era seduto al tavolo con il cellulare in una mano e in un altra una forchetta con cui mangiava i pancake appena fatti, c'era ancora il fumo che usciva.
"buongiorno" dissi entrando in cucina con tutta la delusione che avevo in volto, Wes non si degnò neanche di alzare la faccia dal telefono.
Per tutto il tempo della colazione Wes fece finta che non esistevo, non so se gli avevo fatto qualcosa o se era per quella piccola discussione che avevamo avuto anche se non può chiamarsi discussione, quel ragazzo era davvero così contorto.
"Sarà meglio prepararci, non voglio arrivare tardi a lezione ho algebra e sono davvero un ignorante in questa materia" disse Dylan alzandosi dalla sedia.
"Davvero? Solo in questa?" rispose Cody, tutti scoppiammo a ridere tutti tranne Wes che continuava a messaggiare con qualcuno, suppongo qualche suo "spasso", Demi diede un colpetto a Cody voleva proteggere il suo ragazzo che accortosi di quel gesto diede un bacio alla sua ragazza,un bacio dolce e delicato.
Di fronte a quella cercai di distogliere lo sguardo e perciò con una scusa mi recai nella mia stanza, Back mi aveva mandato altri messaggi a cui non avevo risposto a causa del sonno.
"Sei fantastica Luce"poi "HEY, ho detto qualcosa che non va?" poi un terzo "Credo che tutti quei sbadigli che hai fatto al ristorante alla fine abbiano vinto su di te, buonanotte Luce"
Quanto era dolce mi aveva persino fatto la buonanotte, stavo per digiatare buongiorno ma fui interrotta dal rumore della porta della mia stanza che sbatteva e si chiudeva. 
Wes era sulla soglia e mi guardava con occhi iniettati di sangue come se ce l'avesse con me a morte per qualcosa che io purtroppo non ricordavo di aver fatto.
"Che cosa vuoi?" dissi tornando a digitare il buongiorno che era destinato a Back.
"E lui vero? stai scrivendo a lui" in un attimo scattai, come faceva Wes a sapere che stavo scrivendo al suo migliore amico, glielo aveva chiesto? avevano parlato di me?
" e tu come fai a saperlo?" non so perchè ma in un attimo la gola mi diventò secca e le mani iniziarono a sudare sembrava che da un momento all'altro il cellulare potesse scivolare.
"i tuoi messaggi con il tuo fidanzatino..." disse avvicinandosi ecco eravamo di nuovo corpo contro corpo, Wes indossava una felpa che aveva il logo della sua squadra di football di cui lui era il capitano, giocava nella stessa squadra di Back era per questo che lo sapevo,  e dei pantaloncini corti dello stesso colore della felpa con scarpe da ginnastica, probabilmete quel pomeriggio avevano allenamento.
"... mi hanno tenuto sveglio tutta la notte, e se ora prenderò un brutto voto al compito che ci aspetta oggi ti giuro che me la pagherai Luce" aveva il dito puntato contro di me davvero era arrabbiato con me per una cosa del genere.
"Tu sei completamente pazzo" dissi allontanandomi e prendendo la borsa, con i libri dentro.
"tu spera che vada tutto bene altrimenti non vedrai l'ora che quest'anno finisca così da andartene"
"erano soltanto dei messaggi non potevo sapere che ti stesser...." si avvicinò stringendomi il polso " ti avevo detto di stargli lontana, mi spieghi che cosa non ti e chiaro"
"toglimi subito le mani di dosso, ti conosco soltanto da una settimana non sei nessuno per dirmi quello che posso o non devo fare, ma sopratutto perchè io non ti credo.
Sei soltanto un buffone Wes, credo sia meglio che tu ritorni a scoparti una ragazza de dormitorio e fare finta che io e te siamo due perfetti sconosciuti, ok i tuoi problemi sono tutti risolti" dissi avvicinandomi alla porta per andarmene.
"Ce ne e ancora uno" disse seguendomi, mi voltai i nostri volti erano a un palmo di mano di distanza, i suoi occhi guardavano dritti me la mascella contratta per la rabbia.
"Il proggetto, convinci la prof Melensi e il tuo piano sarà perfetto"
"Ci riuscirò vedrai" che cosa avevo detto, qualcosa mi diceva che il mio piano non sarebbe andato a buon fine.
Beh diciamo che la fortuna quel giorno non girava dalla mia parte, forse non l'ha mai fatto non solo ero riuscita ad addormentarmi durante una lezione, no la prof no aveva intenzione di cambiare le coppie e  mi aveva cacciato dal suo studio a causa del troppo fatsidio fui fortunata che non mi mandò dal preside.
Ma la giornata si concluse in bellezza, quando nel corridoio mentre stavo posando i miei libri si sentirono le urla di una persona, quella voce mi mise i brividi, tutti si voltarono a fissare un ragazzo che nel mezzo del corridoio era fermo come una statua sui suoi piedi e stringeva un foglio accartocciato in una mano, Wes era al centro del corriodoi e sembrava un toro pronto a caricare, attraversò quel corridoio subito neanche avesse la supervelocità come Edward Callen.
Mi si piazzò davanti e si avvicinò all'orecchio per sussurare " Preparati all'inferno Luce perchè sto per scatenarlo, te la farò pagare vedrai" diede un pugno al mio armadietto e si allontanò spintonando chiunque davanti a lui.
Beh con oggi posso dire, è cominciata l'universita.

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