Ciao bellezza! (Capitolo 2)

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Ho passato quasi tutto il pomeriggio a pensare a quel pazzo psicopatico dai capelli rossi...ho fatto ricerche e si chiama Jerome,ha ucciso sua madre l'anno scorso,deve aver avuto un buon motivo per farlo.
Mia madre mi scuote dai miei pensieri bussando alla mia porta.
«Avanti.»le dico.
«tesoro,a mangiare.»mi dice calma, diversamente dal solito.
«ok,ora scendo.»le rispondo.
In realtà non ho fame,ma mia madre sa essere molto persuasiva e non mi crede quando le dico che non ho fame.

Finito di cenare aiuto mia madre a pulire e mi dirigo a letto.
Un rumore improvviso mi fa saltare dal letto,mi alzo di scatto,il rumore proviene dalla finestra,mi alzo e trovo pezzi di vetri sparsi per la stanza,la finestra rotta e una pietra a terra,mi piego per prenderla e dietro c'è un bigliettino con su scritto un indirizzo e un'orario e dietro c'è la firma di Jerome.
Come mi ha trovata? Si ricorda di me?
Perché vuole vedermi domani?
Molte domande si fanno strada nella mia testa ma non riesco a dare una risposta a nessuna di esse e questo mi tormenterà per tutta la notte.

Suona la sveglia,come previsto ho dormito un'ora,sono rimasta tutta la notte a rimuginare sullo strano bigliettino che mi ha lasciato Jerome.
Cerco di non pensarci e mi dirigo verso il bagno per fare una doccia.
Anche stamattina decidere cosa mettere si presenta alquanto complicato,alla fine opto per un semplice maglione nero e una gonna nera ad alta vita con le mie converse abbinate.
La mia giornata a scuola sta passando velocemente,alcune lezioni noiose,pettegolezzi con Carol (che tra l'altro si è auto invitata a casa mia alle sette e mezzo),e ascoltare Matt che prende in giro i professori alle loro spalle,è un bravo ragazzo,sembra un buon amico.
Sono da poco uscita da scuola,sto cercando di capire dove si trova questo indirizzo,penso che chiederò indicazioni quando ci andrò,tanto dovrò essere lì alle cinque e mezzo quindi partirò alle cinque,mi piace essere puntuale,potrei non trovare la strada e perdermi.
La mia coscienza mi ricorda che sto andando a un "appuntamento",in realtà non so se chiamarlo così,con un ragazzino che è da poco scappato da Arkham per aver ucciso la madre,ma come al solito non ascolto la vocina nella mia testa.
Ci andrò lo stesso,voglio sapere perché ha ucciso sua madre,sono curiosa di sapere se aveva buoni motivi per farlo.

17:00

Esco di casa in silenzio,se si svegliasse mia madre vorrebbe spiegazioni.
Chiedo indicazioni al primo che mi trovo davanti,e per fortuna mi ritrovo a destinazione davanti ad un edificio malandato,sto per varcare la soglia quando da dietro all'edificio sento la risata di Jerome,che ho avuto occasione di sentire al nostro primo incontro,è difficile dimenticare una risata così particolare e piacevole,dunque mi dirigo verso il retro e trovo Jerome davanti a un pullman pieno di cheerleader accompagnato da altri tre uomini, scappati anche loro da Arkham ,si gira e mi guarda,noto che ha in mano un tubo collegato ad un'autopompa.
Non vuole mica...no non penso lo farà.
Corro da lui.
«Ciao bellezza!cominciavo a pensare che non venissi più!»mi urla,con un tono di voce...strano,mi piace.
«Vuoi dare fuoco a tutte quelle ragazze?!?» è tutto quello che riesco a dire.
«Si lo so non ringraziarmi per il grande spettacolo,mettiti comoda e goditelo.»mi dice con scioltezza.
Non so perché ma gli do ascolto,mi siedo e lo fisso perplessa e lui ricambia lo sguardo con un'occhiolino.
La mia coscienza mi urla di scappare via da quel pazzo omicida e di chiamare la polizia.
La sirena della polizia interrompe la chiacchierata con la mia coscienza.
«Restate dove siete,ragazzi,non possono sparare all'autobus»
Urla Jerome.
Certo,se sparassero,l'autobus prenderebbe fuoco.
Alcuni poliziotti ingenui sparano ma Jim gordon,l'investigatore che l'anno prima arrestò Jerome,li avverte di non farlo.
«Arnold,Greenwood mettete in moto l'autopompa,accendiamo il barbecue!"Ordina Jerome a due dei ragazzi.
Scoppio in una risata improvvisa,ha un certo senso dell'umorismo,pazzo ma divertente.
Jim Gordon cerca di avvicinarsi di nascosto tra le macchine ma Jerome lo becca e cerca di spararlo,lo manca un paio di volte e la pistola si scarica,lui la butta a terra.
«Accendiamo!» urla,corre a prendermi per mano e mi porta con sé dentro l'autopompa.
Ha lasciato accendere il fuoco a uno dei ragazzi,che purtroppo non ci riesce grazie a Jim.
La mia coscienza mi domanda "PURTROPPO?!?" Ma la ignoro,non so rispondere a tante,anzi,a troppe domande al momento,sono qui,tranquilla e non so perché rilassata dopo tutto quello che è successo,lo so è sbagliato.
Ma sono troppo curiosa di sapere cosa vuole da me e perché ha ucciso sua madre.

#spazio autrice#❤🍀
Spero vi sia piaciuto,il prossimo uscirà martedì.😘

In Love With A Psychopath♡Jerome Valeska♡Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora