(Capitolo 16)

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È abbastanza importantee.

RILEY POV'S

Sento un forte mal di testa.
Mi sento paralizzata,non riesco a muovere le braccia.
Apro lentamente gli occhi.
Tutto buio.
Ora capisco perché non riuscivo a muovere le mie braccia...sono stata legata.
Mi guardo attorno cercando di capire dove sono,la stanza è molto buia ed è illuminata da un lieve raggio di luna.
Grazie alla poca luce riesco ad intravedere un tubo.
E dal fastidioso rumore deduco perda acqua.
Il mio primo istinto è di urlare aiuto,ma non servirebbe a nulla e farei capire ai miei rapitori che sono cosciente e se voglio scappare questa è l'ultima cosa che devono sapere.
Mi guardo attorno cercando qualcosa di affilato per spezzare le corde,ma niente.

Ahh,non si può stare un attimo tranquilli a Gotham???

Sono sicura di non aver mai visto quel tizio...cosa mai vorrà da me?? Forse lo hanno ingaggiato...

Lascio cadere la testa indietro sfinita.

Aveva intenzione di scappare con me...Jerome...avrebbe lasciato tutto per me...ancora non ci credo.
Un sorriso nasce sul mio volto,ma subito scompare.
Non avremmo mai pace??
Riuscirò a rivederlo?
I miei occhi cominciano a pizzicare.
Una lacrima calda riga la mia guancia fredda.
All'improvviso vedo uno specchio.
Proprio davanti a me,poggiato sul muro.
Ecco la mia via di fuga.
Tiro un calcio allo specchio rompendolo.
Sperando che nessuno mi abbia sentita.
Il pavimento è cosparso di frammenti di specchio.
Allungo il piede cercando di avvicinarne uno.
Dopo vari tentativi riesco ad avvicinarlo vicino alla mia coscia destra.
Afferro il frammento e comincio a tagliare la corda abbastanza spessa.
Sto sfregando più forte e il più veloce possibile.
Finalmente quella dannata corda si spezza.
Mi alzo.
Prendo un frammento di specchio più lungo e più affilato per usarlo come arma se in caso ne avessi bisogno.
Cerco di camminare per tutta la "stanza" buia in cerca di un interruttore o di una porta.
Con le mani tocco la parete per farmi strada.
Finalmente sento una maniglia.
Poggio l'orecchio sulla porta per essere sicura che non ci sia nessuno dall'altra parte.
Silenzio di tomba.
Giro lentamente la maniglia tenendomi stretta la mia "arma"
Apro lentamente la porta che inizia a cigolare.
Strizzo gli occhi,pregando che nessuno mi senta.
Finalmente esco.
Ritrovandomi in un lungo e tetro corridoio.
Cammino in punta di piedi.
Il corridoio sembra non abbia una fine,ma finalmente intravedo da lontano delle scale.
Scendo lentamente le scale che portano a una gigante porta di legno che sembra essere l'uscita.
Emetto un urletto di gioia,sembra tutto così facile.

Giro la maniglia.

«Davvero pensavi che fosse stato così facile?? Mi deludi biondina...»disse una voce troppo familiare.

Non ci credo.
Infilo subito la mia "arma" nella maglia.

JEROME POV'S

«Veramente dovrei chiederti io scusa,mi dispiace,davvero»disse Jacob dispiaciuto.

A cosa si riferiva?

«Di cosa stai pa-»Riley non ebbe il tempo di finire che Jacob le diede un pugno talmente forte che la fece svenire.
È lì a terra.
Mi buttai su quello stronzo dandogli un pugno.

«Perché cazzo lo hai fatto?! Te ne pentirai,stronzo.» Urlai tra un pugno e l'altro.

All'improvviso capovolse la situazione.

Era sopra di me,ma non mi diede alcun pugno.
Infilò una mano nella sua giacca.

«Pensavo che l'avrei usato per Riley e invece...»disse cacciando un fazzoletto dalla tasca dei suoi jeans.

In Love With A Psychopath♡Jerome Valeska♡Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora