Lo sconosciuto. (Capitolo 6)

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Mi dirigo verso l'armadio per prepararmi.
Mi infilo un maglione e un pantaloncino.
Ma Jerome mi ferma.

«Barbara ti darà i vestiti adatti per stasera,sono felice che tu voglia far parte dello spettacolo a proposito.»dice Jerome.

Gli sorrido.

All'improvviso una domanda sorge nella mia mente...Jerome tiene a me?
Io ho detto di amarlo,ma non penso sia così.
Lo conosco da poco.
Certo provo qualcosa per lui,non so cosa sia l'amore ma dubito l'amore si inizia a provare dopo pochi giorni.

Allora perché glielo hai detto?

Non lo so,mi è uscito dalla bocca.

Lui mi piace.
Mi piacciono i suoi occhi,i suoi capelli,le sue labbra rosse,il suo odore,i suoi modi di fare e anche le cose cattive che fa.
Non dovrebbe essere così è cattivo,qualcuno lo prenderà o sarà lui a scappare...e di me che ne sarà?
Ecco perché affezionarmi sarebbe un errore.

«Jerome,cosa provi per me?»gli chiedo tutto d'un colpo.

Si gira di scatto e mi guarda sorpreso.
Inizia ad agitarsi.

«Tranquillo,ho la mia risposta.»rispondo fredda dopo un po' di silenzio da parte sua.

Mi dirigo verso la porta,fa per dirmi qualcosa ma si ferma.

Lo sapevo.
Per lui sono come tante altre.
Non dovrei rimanerci male...ma ho il nodo alla gola...dopo tutte le cose che mi ha detto e che ha fatto con me non prova nulla per me.
Ecco perché non avevo mai avuto un ragazzo,appunto perché odio le delusioni e ne ho avuta già abbastanza dai miei genitori.

Una domanda sorge spontanea.

Stiamo insieme o sono un giocattolo??
Sento dei passi dietro di me.

«Riley...»dice Jerome in tono preoccupato.

«Rispondi a una domanda...cosa c'è tra di noi?stiamo insieme o sono il tuo giocattolo?»chiedo con una lacrima che riga il mio viso...non mi giro.
Non deve vedere che riesce a farmi piangere.

«Il mio cosa? Pensi davvero questo di me?Tu non sei un giocattolo,Riley.»dice con un tono triste.
Non mi deve fare pena.

«Non mi hai risposto.»gli dico fredda.
Non devo dar a vedere che sto piangendo.
Mi prende per un braccio per girarmi ma con forza cerco di non farmi girare.

«Che hai?Perché non ti giri?»chiede preoccupato.

«N-non ti interessa,non mi hai risposto.» i miei singhiozzi mi tradiscono,se non ha capito che sto piangendo è sordo.
Cazzo.

«P-piangi? Perché?!Che ho detto?»chiede in tono triste.

«Non è importante cos'è che hai detto ma cos'è che NON hai detto,Jerome.»gli dico girandomi veramente di lui e avvicinandomi al suo viso.

«Sono solo un giocattolo,e ora se vuoi scusarmi il giocattolo deve andare in bagno.»mi guarda come se non mi stesse ascoltando,ha lo sguardo perso nel vuoto e triste.

Mi libero dalla sua presa e mi dirigo verso il bagno.

Sento dei rumori provenire da una porta vicino il bagno.
Dovrei farmi gli affari miei ma la curiosità ha la meglio.
Mi avvicino lentamente,mi giro per controllare se qualcuno è dietro di me.
Poggio l'orecchio sulla porta per origliare.

«Aiuto...Riley...scusa!»dice una voce disperata.
È Matt.
Lo devo aiutare,Jerome lo ucciderà e non glielo posso permettere.
Infondo lui era venuto per salvarmi da un pazzo ricercato.
Non merita di morire.
Apro leggermente al porta e vedo Matt legato su una sedia,gli faccio segno di stare in silenzio.

In Love With A Psychopath♡Jerome Valeska♡Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora