36. Il Processo

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*** Angolo autrice: metto qui l'angolo autrice per prepararvi; questo capitolo potrà risultarvi particolarmente noioso rispetto agli altri perché è un esperimento, sto cercando di aggiungere al mio stile anche un maggiore realismo e per la prima volta ho cercato di descrivere un vero processo. So perfettamente delle mie lacune in questo campo e ringrazio G.B. che ha supervisionato la stesura di questo capitolo con le sue conoscenze giuridiche. Detto questo vi lascio alla lettura e spero che non abbandoniate il capitolo a metà :) ***

Molly si stringe nella felpa e si guarda attorno, a disagio. Quando mi vede sospira di sollievo. Mi avvicino all'edificio di pietra chiara che si staglia imponente sopra di noi a passo rapido.

- Ma dov'eri finito? – esclama lei in disappunto per il mio ritardo. Sono stupito da questa inversione dei ruoli. Non rispondo. D'altronde non c'è una vera ragione.

Potrei appellarmi al disgusto che nutro per la figura di Magnussen, ma entrambi sapremmo che non è solo questo che mi ha trattenuto dall'uscire di casa.

È il doversi gettare di nuovo in questa storia, rivivere tutto ancora una volta ad avermi fatto vacillare, questa mattina, ma ora sono qui e il resto non ha più importanza.

- Dai che hanno già iniziato! – mi incita Molly salendo rapida la scalinata del Central London County Court.

Cercando di muoverci nella maniera più silenziosa possibile io e Molly scivoliamo nella sala dove ha già avuto inizio il processo.

Il mio sguardo converge subito alla scrivania dove siede Magnussen. Intravedo solo la sua schiena ma dalla posa rilassata credo che abbia tutto perfettamente sotto controllo e ciò mi spaventa. Non è minimamente provato dopo i tre giorni di custodia cautelare che sono seguiti al suo arresto.

Accanto a lui l'altra sedia è vacante: deve aver scelto di difendersi da solo.

Il pubblico ministero ha già aperto il dibattito:

- ...l'imputato è dunque incolpato dei seguenti capi d'accusa che sono emersi durante le indagini preliminari: associazione a delinquere, corruzione attiva e passiva, riciclaggio di denaro sporco, traffico di stupefacenti, sfruttamento di prostituzione di minori...-

Con tono enfatico l'avvocato elenca i diversi e numerosi reati di cui è accusato Magnussen, che ancora mantiene un atteggiamento calmo e rilassato.

Il giudice sembra disgustato dalla lunga lista di crimini gravi che gli viene sottoposta e guarda per un attimo la corte, cercando sostegno.

Viene poi chiamato il primo testimone e con mio grande stupore vedo salire al banco niente meno che Reina. Lascio vagare lo sguardo sulla sala sperando di intravedere la capigliatura scomposta di Sherlock, ma di lui non vi è traccia. Riporto l'attenzione al processo mentre la ragazza sta recitando il giuramento:

- Consapevole della responsabilità morale e giuridica che assumo con la mia deposizione, mi impegno a dire tutta la verità e a non nascondere nulla di quanto è a mia conoscenza. –

Nonostante i versi recitati siano corretti la sua voce ha assunto un tono di scherno nei confronti del giuramento stesso e della corte.

Il pubblico ministero è il primo ad avere il diritto di interrogare la testimone e Reina comincia con una certa riluttanza a raccontare tutto ciò di quanto immorale avvenisse sotto le nostre strade.

Il Giudice continua a spostare lo sguardo da lei all'imputato e sembra non credere alle parole crude della ragazza che non sono certo povere di dettagli.

Viene poi lasciata la parola alla difesa ed è lo stesso Magnussen ad alzarsi:

- Che descrizione minuziosa e spaventosa! – esordisce con tono in estasi:

Remember | BBC Sherlock Fanfic #2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora